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L’artista FAUST CARDINALI arriva alla BABS Art Gallery di Milano con i suoi sorprendenti gioielli-scultura e due opere site-specific, fino al 26 novembre

Forme sinuose, che colano come stalagmiti o stalattiti, segnate da increspature colorate, ricche di pieghe e di ombre.  Sono fatti di resine, oro argento e pietre preziose, i gioielli di Faust Cardinali (1961), artista italo-francese che sperimenta con materiali e figure fin dai primi anni Ottanta.  Figlio del pittore informale Franco Cardinali (1926-1985), Faust trascorre la sua prima infanzia in Francia per trasferirsi ancora bambino nei pressi di Arezzo. Torna a Parigi nei primi anni Novanta dove si dedica intensamente all’arte e fonda, insieme a un gruppo di artisti internazionali, l’associazione “Artsenal”, con sede in una fabbrica abbandonata. Sono anni in cui realizza installazioni monumentali e insieme inizia a produrre i suoi gioielli, pezzi unici, vere e proprie sculture indossabili, che presenta all’Ircam Centre Georges Pompidou (1998), al Museo d’Arte Moderna di Parigi (2017), al Palais de Tokyo (2017) e al MAD – Musée des Arts Décoratifs (2018).  Si tratta di oggetti complessi che esprimono un temperamento di contrasti e forze opposte, tenute insieme da un’idea personale di armonia. Nella sua visione infatti l’artista è alchimista e “filoso scellerato”, che malgrado tutto trova un’armonia nel caos della materia.

Faust Cardinali – Mandrake 2022 

Argento, Oro 18 kt, Alluminio, Quarzo, Ametista, Diamanti – 7 × 3 × 2 cm – Pezzo unico AN

Faust Cardinali – Plastica Moralia III 2016/2024   

 Argento, oro 18K, alluminio, quarzo citrino, ramo d9albero, smalto – 16 × 11 × 5 cm – SPI

Il gioco per lui è far coesistere visibili e invisibili, ordinario e straordinario, rivendicando la presenza di ogni “ingrediente” scelto e la sua bellezza.  Così elementi vegetali e pane carbonizzato convivono con metalli preziosi e diamanti. 

Da oggi, 1°ottobre fino al 26 novembre Faust Cardinali torna in Italia con una mostra importante. Alla BABS Art Gallery – il punto di riferimento in Italia nel settore dei gioielli d’artista – porta una serie di opere che ne sintetizzano il lavoro degli ultimi 10 anni.

Faust Cardinali – Nero chimera 2019 

Argento, Oro 18 kt, Onice nera, Smeraldi, Lapislazzuli, Smalti, Polivinile, Poliestere – 13 × 9 × 4.5 cm –Pezzo unico CO

Faust Cardinali – L’occhio del ciclope III 2023/2024 

Argento, Oro 18 kt, Alluminio, Zaûro, Perla, Malachite, Rodocrosite, Smalti, Poliestere – 16 × 7 cm – Pezzo unico CO

In molti dei gioielli esposti, Faust impiega un liquido polivinilico (che si ritrova anche nei suoi lavori in pittura) che usa “come una linfa, una seconda pelle delle opere”.  Un materiale grumoso, che crea concrezioni oppure si stende come un velo con una trasparenza lattiginosa.  Lì sotto, ogni altro elemento finisce per affiorare, rivelarsi, vivere e pulsare. È il caso della serie di spille “Plastica Moralia” (2016-2024) dove rametti di legno e pietre preziose sono ricoperti dalla resina, creando l’effetto di oggetti fossili. Un altro dei suoi materiali d’elezione è l’alluminio, che Cardinali nobilita attraverso particolari processi di fusione, rendendolo sottile e luminoso come madreperla.

L’eco delle ricerche del Dadaismo e del Surrealismo si leggono nella sua ricerca costante di un’altra narrazione del presente, più dilatata. Come nel caso della serie di bracciali “Botellum”, in mostra, realizzati in argento, che ricordano i corpi flessibili dei serpenti. Linee sinuose che ritornano anche nei tre pugnali dalle lame ricurve appositamente realizzati per l’esposizione “dato che”, spiega Cardinali “ogni pezzo è un campo libero. E così un gioiello può essere anche un utensile, che all’occorrenza può servire per difendersi”.

Faust Cardinali –Viridina 2024   

Rame, Palladio, Argento, Smalto giallo –  9 × 8 cm – 1/30 BR

Faust Cardinali –Avventurina 2024 

Rame, Palladio, Argento, Smalto blu – 11 × 8 × 7 cm – 1/30 BR

Ci sono ciondoli e spille in cui le pietre, incastonate nelle pieghe dei metalli, lavorati con la tecnica della “smagliatura a caldo” sembrano spuntare come piccoli, inquietanti occhi.

Questi oggetti hanno attirato in questi anni l’attenzione dei grandi collezionisti europei, pubblici e privati, dal museo del Louvre a Diane Venet, Solange Thierry de Saint Rapt, François Laffanour.

La mostra di Cardinali è anche un evento performativo, che inizierà durante la serata dell’opening (1° ottobre) e si ripeterà nel tempo. Sulla parete sinistra dello spazio espositivo allestita una lunga grondaia sulla quale galleggia liquido polivinilico. L’artista, attivandone lo scorrimento e mescolandolo a polveri colorate, userà la resina in sgocciolamento per creare quadri su tavole di alluminio realizzati in fusione. Per questa performance utilizzerà i suoi 3 pugnali. “Sarà una scena potente che ricorderà, spiega l’autore “quella interpretata da Anna Karina nel film di Jean-Luc Godard «Made in USA». Quando la protagonista entra in un’armeria, sceglie una pistola, e se la porta via spaccando un vetro col il tacco della sua scarpa”.

Sul lato destro della galleria è invece presente l’installazione “Spazzamatrix”, una composizione scenografica di 12 scope da netturbino, immerse nella resina e ricoperte di polveri di metallo “che le illuminano e le fanno brillare come residui di memoria. Sono stalattiti/stalagmiti che riuniscono in loro passato, presente, futuro e rappresentano un simulacro del tempo assoluto”.

Di E.C