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Fandango Libri per i cento anni dalla nascita di James Arthur Baldwin sta ripubblicando l’intera opera dell’autore. Uno dei più importanti protagonisti della letteratura americana del Novecento.

 

“Io sono ciò che il tempo, le circostanze, la storia, hanno fatto di me, sicuramente, ma io sono anche molto più di quello. E così noi tutti.”

James Arthur Baldwin

La sua figura è quella di uno scrittore statunitense, che non mai cessato di riflettere sulla propria esperienza di un uomo nero in un’America bianca, appartenendo per intero a quella cultura che animò, all’inizio degli anni Sessanta, l’interventismo al movimento per i diritti civili e che trovò poi una certa identità nera sulla situazione della lotta anti-razzista.

Quel filone culturale così importante che lo fece divenire uno dei massimi esponenti del movimento dei diritti civili d’America, con un approccio pacifista.

Così si può ricordare a 100 anni dalla sua nascita, James Arthur Baldwin, e nel tener viva la memoria di questo maestro attivista e scrittore prolifico, dalle caratteristiche pressoché uniche nel panorama mondiale.

Fandango libri ha pubblicato “Se la Strada potesse parlare” struggente storia d’amore in un mondo fatto di dolore e ingiustizia, “Nessuno sa il mio nome”, una raccolta di saggi scritti durante la sua permanenza in Europa, “La prossima volta il fuoco” un resoconto intimo e sincero che ripercorre l’esperienza della popolazione di colore negli Stati Uniti, “La Stanza di Giovanni” romanzo sulla educazione sentimentale di due giovani ragazzi, uno in fuga da se stesso, e l’altro cercando una via d’uscita dal male di vivere borghese un ragazzo borghese, “Una Strada senza nome” un crudo arazzo sulla questione razziale e “Un altro mondo” il libro che racchiude il cuore della scrittura di Baldwin, per farlo esplodere negli occhi di ogni lettore.

@Unseen Histories

James Arthur Baldwin è senza dubbio uno dei grandi protagonisti della letteratura americana del Novecento. Nato e cresciuto ad Harlem, primo di nove figli, sviluppa un rapporto tormentato con il patrigno, persona molto religiosa, tale da portarlo a trovare una via uscita a questa pressione, attraverso la lettura e la scrittura come forza per usare il cervello nel viaggio verso la libertà. Desideroso di andarsene da casa, trova prima un lavoro nelle ferrovie nel New Jersey, e poi si trasferisce al Greenwich Village, dove incontra lo scrittore Richard Wight, che resosi conto del suo talento, gli procura una borsa di studio a Parigi.

A partire dal 1948, Baldwin vive fra il Sud della Francia e gli Stati Uniti, diventando uno degli esponenti più autorevoli del movimento dei diritti civili, che non si riducevano al ripristino delle libertà conculcate e soppresse dal regime ma implicava un andare oltre sul piano dei diritti e dei doveri promulgati da personaggi come Medgar Evers, Malcolm X e Martin Luther King.

@jeronimo-bernot

Nella penna di James Arthur Baldwin questo avveniva con una ricostruzione mai agiografica, ma critica e realistica, per quel riscatto di eguaglianza sociale. Un uomo che preferiva considerarsi un “pendolare” piuttosto che un espatriato, consacrandolo come carismatico interprete della cultura americana e dei cambiamenti sociali che trasformarono gli USA durante il movimento per i diritti civili. Un pensiero che diventa poesia e una poesia che illumina il pensiero di tutti noi.

 

 

Di Alberto Corrado