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Matteo B. Bianchi torna in libreria con una extension di Generations of Love edito da Fandango Libri, romanzo autobiografico, un canto trasognato della sua maturazione e della scoperta dell’amore.

And ther’s much more we can say,

And there’s much more we can do,

And there’s much more we can learn,

Generations of love.

Boy George

Ci sono libri che ci rimangono attaccati addosso, e che per qualche sortilegio attraversano le progenie. Alcuni, per varie ragioni, sono libri che leggiamo da adolescenti. Poi passano gli anni e scopriamo che chi è più giovane, sta continuando a leggerli, come se il tempo non fosse mai passato.

È la scoperta dell’acqua calda, ma è bello riscoprirla anno dopo anno: tutto passa, ogni istante è diverso dall’altro, ma ancora quei libri sono ancora letti, ancora tra le righe esiste un fremito nascosto, che ci unisce tutti, quattordicenni, cinquantenni, e sessantenni come me.

Matteo B. Bianchi

Allora scopriamo l’acqua calda anche questa volta, per questo ringrazio Matteo B. Bianchi, nato e cresciuto a Locate Triulzi, scrittore, e autore televisivo italiano e fondatore nel 2022 assieme ad Alessandro Cattelan della casa editrice Accento, di cui è direttore editoriale.

Matteo B. Bianchi con Generations of love pubblicato per la prima volta nel lontano 1999 e ripubblicato oggi da Fandango Libri nella sua edizione Extensions, arricchita e definitiva, è prima di tutto un romanzo di formazione, dove la parola maturazione è data da vicende talvolta traumatiche dell’adolescenza fino all’età adulta, ma anche dal sapore candido comico di una sit-com, specie se il protagonista cresce in un paesino della provincia lombarda, negli scintillanti anni Ottanta.

L’intuizione di Matteo B. Bianchi sta nel giocare il tutto tra realtà e sogno. Un Matteo che prende il treno, e che va studiare a Pavia, ma spesso evade con i suoi amici nel recarsi nella grande metropoli di Milano dove incontrerà altri personaggi simili a lui, che lo porteranno a ritrovarsi felice della propria vita, ed esaudire ai numerosi dubbi sulla sua sessualità e di quella ricerca di una relazione d’amore, che prima o poi arriverà.

@Siora Photography

Un romanzo originale, dove i personaggi si dispiegano in mondi inaspettati, accostati, talvolta, ai riferimenti musicali, quelli che ci facevano ballare e battere il cuore quando li sentivamo. La musica è sempre stata una evasione per ogni generazione, ma quella degli anni Ottanta era un vero proprio mantra che dava origine a un flusso ininterrotto di emozioni e di sensazioni varcando il confine tra letteratura e vita, entrando a far parte dell’esperienza diretta dei lettori.

Un fenomeno che non si identifica solo in una tipologia di lettori come la comunità LGBTIA+, ma anche di persone come nonne, ragazze madri, preti, pop star, e padri di famiglia che non solo hanno ritrovato parti di sé nel libro.

@Nick Fewings

In sintesi, Generation of Love è un romanzo scritto con pura sincerità, dove l’autore è completamente onesto nello scrivere la propria storia, tale nel corso degli anni, in tanti hanno lo hanno sollecitato nel chiedergli di scrivere un sequel.

Perciò questo è un ritorno in libreria con racconti satellitari con gli stessi protagonisti, in eventi che si svolgono in contemporanea alle vicende del libro e anche in periodi successivi. Una costellazione di episodi, che gravitano intorno al nucleo centrale come protoni agitati e che offrono piccole illuminazioni sui personaggi.

@Alexander Grey

In un momento sociale complicato come quello che stiamo vivendo, che ci obbliga a complessi equilibrismi, l’ironia di Matteo B. Bianchi ha il potere di riappropriarsi della capacità dissacrante, senza cadere in banali cliché, di condurci alla risata, che racchiude il dono catartico di estraniarci per un attimo dai nostri problemi. E forse interponendo una certa distanza dai nostri problemi e facendoli osservare da un altro punto di vista senza essere travolti, possiamo trovare la chiave di una verità, che poteva risultare, altrimenti invisibile. Generations of love è un libro che mi ha fatto ridere fino alle lacrime, ed è stato incapace di trattenermi persino mentre lo leggevo in metropolitana sotto lo sguardo sbigottito della gente, che mi fissava attonita. Grazie Mattia per aver donato ancora una volta quella insostenibile leggerezza del vivere a tutti noi.

Di Alberto Corrado