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Franco Moschino aveva già capito tutto, ma grazie ad Adrian Appiolaza riusciamo a ri-scoprire quella visione che è espressione di libertà, attraverso i vestiti.

 

Tutto quello che avreste voluto sapere su Adrian Appiolaza e il suo studio negli archivi di Franco Moschino, adesso lo avete potuto trovare nella unicità dello show della sfilata Uomo Primavera-Estate e Resort Donna 2025, intitolata “Lost and Found”, presentata nella Milano Moda Uomo, appena terminata.

Il noto designer argentino, nato a Buenos Aires, con un bagaglio unico di esperienza e conoscenza della storia della moda, in questa occasione ha svelato al pubblico presente allo show, i lati geniali del suo estro.

Che oltre ad essere un fenomenale creativo, nonché un vero timoniere della moda in considerazione del suo lungo viaggio di apprendistato da Loewe a Chloè, e ancora prima da Marc Jacobs da Louis Vuitton a Miu Miu, è diventato uno dei designer più apprezzati del settore.

Grazie anche al suo collezionismo di opere di altri stilisti, ha desiderato trovare una nuova prospettiva della visione di Franco Moschino attraverso una libertà di espressione e nella unicità dei vestiti e delle persone che li indossano.

Se uno vedesse la quantità di tempo che ha impiegato nel leggere gli archivi della Maison, che sono stati largamente utilizzati in questa presentazione, si riesce a capire perché ha scelto il tema della esplorazione partendo dal caos urbano della città per scoprire il paradiso, in senso letterale e di libertà personale.

In effetti Adrian Appiolaza analizza ogni singolo individuo che si sposta tra spazi differenti, sfuggendo alla vita attraverso l’evasione, per perdersi in luoghi, che non sapeva, che esistessero. Come nel caso della sartoria tradizionale che perde le sue restrizioni e confini per essere trasformata, decostruita e ricostruita. Che fa di lui il primo designer che attraverso simboli moschiniani, è capace di connettersi in uno scambio continuo con l’ethos di Franco.

In conclusione, Adrian Appiolaza può essere considerato un teorico del nuovo linguaggio della moda e precursore di un guardaroba senza confini dove le tradizioni vengono spezzate per dare spazio a nuove identità, lo si vede anche nel caso di una borsa che prende la forma di un cuore, perché si dovrebbe fare solo ciò che si ama. Anche sul lavoro. E lui lo fa.

Di Alberto Corrado