Si è aperta la prima edizione del Miu Miu Literary Club dove ricerca storica, divagazioni letterarie ci invitano a riscoprire la magia della vita.
“Bisogna riformare la coscienza dell’uomo, creare quella della donna!”
Sibilla Aleramo
Quando abbiamo smesso di comprendere il mondo? Mentre ripenso con ammirazione le due giornate trascorse al Circolo Filologico di Milano, dove Miu Miu ha ospitato il suo primo Club Letterario “Scrivere la vita” curato da Olga Campofreda, scrittrice e ricercatrice di cultura, lingua e letteratura italiana, riportando in primo piano le opere delle scrittrici Alba de Cèspecedes e Sibilla Aleramo, mi torna in mente la domanda.
Perché, sebbene le due autrici diversissime, entrambe sono una riflessione animata e ponderata sulla vita delle donne del passato e del presente attraverso la parola scritta.
Che cosa ha portato l’uomo contemporaneo a recidere la sua connessione con il mondo e che conseguenza ha questa sua sconnessione?
Se la scrittrice, poetessa e partigiana italiana Alba Carla Lauritai de Céspedes y Bertini, affascinata da quell’impegno politico insegue l’insopprimibile esigenza di libertà e giustizia, la scrittrice, poetessa e giornalista italiana Sibilla Aleramo, pseudonimo di Marta Felicina Faccio detta Rina, indaga il tema femminista percorrendo una strada intimista che ibrida i generi, come in una sorta di confidenziale, lunga lettera aperta a tutte le donne.
Ora per la prima edizione del Miu Miu Literary Club si è cercato di afferrare le cause del generale di questo senso di smarrimento che sembra aver colto le donne, da quando la pandemia è finita, trattando temi sociali, che spesso sono rimasti fermi e che dovrebbero avere una continua espansione. Si sta vivendo un momento storico, che ancora non sappiamo definire, ma che certo non è come avevamo auspicato, dove la donna viene messa in un ruolo di sudditanza. Ci si aspettava una rinnovata capacità di fare comunità, una rinnovata attenzione per il sociale, una maggiore consapevolezza ambientale. Ci ritroviamo con un pianeta arroventato dalla crisi climatica, e messo a ferro a fuoco di conflitti da cui non intravediamo la conclusione.
Siamo esausti e al tempo stesso, consapevolmente o inconsapevolmente, colti da una ansia di profondità, di costruzione di un senso intuitivo che ci permetta di trovare dimora in queste incertezze, senza prevenire in modo impaziente di pervenire a fatti e ragioni.
Questa necessità di cogliere nuovamente la magia del mondo, senza nessuna pretesa di fornire ricette per l’esistenza, Miuccia Prada ci permette di accompagnarla nel suo viaggio esistenziale con Miu Miu Literary Club, alla ricerca di quella letteratura che lotta contro la distrazione continua indotta dalle tecnologie, una sorta di perpetuo rituffarsi in sé stessi.
E non a caso che proprio in questi ultimi anni hanno ripreso vigore i club letterari, che sono diventati una fonte di apprendimento unica, sia dal punto di riferimento culturale e sia educativo.
Se gli anni inquieti della contro cultura sono stati anche gli anni della popolarizzazione delle filosofie orientali in Occidente, ora resta a noi Occidentali cercare di immergerci nella post modernità delle parole e degli scritti, per sfuggire a quello che spesso ci porta a pensare la quotidianità.
Orizzonti diversi, ma realistici per decretare che l’umano ha bisogno dei propri simili, per riuscire a vincere le paure e riscoprire il fascino seduttivo della vita.
Di Alberto Corrado