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Dal 20 marzo al 21 maggio alla Babs Art Gallery di Milano la mostra “Boby Sculptures” di Loris Cecchini.  Con una serie di pezzi unici, gioielli-scultura da indossare, l’artista prosegue le sue indagini sugli organismi viventi, sulla materia e sul legame tra ar­ti­fi­cia­le e na­tu­ra­le.

 

Dal 2018 esiste a Milano una Galleria che ha come unica vocazione il gioiello d’artista. Nei suoi spazi, a due passi da Piazza Duomo, i grandi nomi dell’arte hanno mostrato qui creazioni uniche, opere da indossare che racchiudono – nella forma del gioiello – tutto il loro pensiero poetico e la loro potente capacità espressiva.   

Come spiega la fondatrice della galleria Barbara Lo Bianco quello del gioiello d’artista è un universo in fermento “L’arte oggi ha allargato i suoi confini.  Non esiste più solo pittura, scultura o fotografia. Si cercano sempre nuove strade. Dalla mia esperienza nel settore posso dire che il gioiello suscita una crescente curiosità, sia negli artisti che vogliono confrontarsi con un mondo e tecniche nuove, sia nei collezionisti che hanno scoperto questo genere e il suo potenziale”.

Un genere di estrema ricercatezza che ha anche una tradizione autorevole. Nel Novecento Dalì, Picasso, Giò e Arnaldo Pomodoro, Lucio Fontana e Fausto Melotti – solo per citare alcuni nomi – hanno realizzato sculture gioiello di grande fascino.

Il 20 Marzo in galleria arriva Loris Cecchini, un grande protagonista della scena contemporanea, ospite abituale dei musei e delle manifestazioni d’arte più prestigiose al mondo, come il MoMA PS1 di New York, il Palais de Tokyo a Parigi, la Biennale di Venezia e quella di Shanghai.

Dagli anni Novanta l’artista porta avanti, con varie tecniche (scultura, fotografia, installazioni e disegno) e una poetica coerente, una riflessione sulla capacità rigenerativa delle forme, sulla loro abilità di reagire e proliferare, proprio come esseri viventi. 

“La collezione di gioielli, realizzata in collaborazione con la galleria” spiega Lo Bianco “è un esempio di come i veri creativi siano in grado di indagare anche con strumenti molto differenti i loro temi. In questo caso per Cecchini, nelle opere esposte, si legge bene la sua ricerca sulla spazialità, sulla proporzione e sulla modulazione di scala come esito delle trasformazioni generative del suo pensiero”.

L’ispirazione per queste opere arriva da lontano. Per Cecchini una prima scintilla era scattata nel 2012 con l’installazione su un antico leccio di Parco Gori (Santomato, Pistoia) di centinaia di piccoli elementi in acciaio cromati che scendevano come un ornamento sulla pianta, disegnandone una seconda pelle. Nel 2020 Cecchini ha iniziato a creare gioielli unici per la moglie. Nei lavori esposti oggi in “Body Sculptures” alla Babs Art Gallery questa ricerca arriva al suo maggior sviluppo tecnico e poetico.

Come spiega lo stesso artista infatti “ho sviluppato il mio linguaggio intorno alle idee di oggetto, modello e architettura. Spesso il lavoro si riferisce in diversi modi all’idea di abitare lo spazio. Oggi perseguo lo spazio della scultura e dell’installazione ambientale seguendo un’idea di parcellizzazione della materia, quasi una forma di deflagrazione molecolare della scultura, in cui la fenomenologia scientifica diviene intima struttura e tramite per la visione”.

In mostra si ammira il frutto di un lungo lavoro. C’è il bracciale rigido (realizzato in argento, placcato oro, placcato rutenio e ottone verniciato a polvere) dove le superfici preziose sono segnate da forme acquee, increspature leggere che richiamano i Wall Waves Vibrations, installazioni a muro ispirate al moto dei liquidi e ai diagrammi di propagazione del suono.
L’anello in argento e in oro e titanio, riprende lo stesso disegno tridimensionale, ma con una forma più tondeggiante che ricorda un bozzolo di un insetto.

La collana (in versione oro o argento) e gli orecchini (in argento) sono invece germogliazioni dei Waterbones, una serie di lavori prodotti dal 2009 frutto delle osservazioni sulla morfologia di piante e minerali, sui loro sistemi molecolari.  Nella loro versione gioiello questi elementi hanno come nuovo parametro: il corpo. Intorno alla figura umana crescono, si arrampicano e evolvono in modo armonioso. Un progetto coerente alla sua visione dello spazio e della materia, all’indagine che svolge, spiega “sul rapporto umano con lo spazio curvo, uno spazio dove l’angolo retto e il paradigma euclideo cedono alla deformazione organica, pervadendo il senso della forma”.

La mostra – che vede anche il contributo di Galleria Continua International art gallery – presenta ai muri della galleria una selezione di sculture e installazioni. Opere che illustrano le ricerche di Cecchini sul movimento e la sua capacità di raccontare e raccogliere mondi in piccola e grande scala: un Wallwaves vibrations (Cohesive Orbits) in vetroresina bianca, Nocturnal thesis fragments (2022) realizzato con piccoli moduli in metallo montati intorno a un rosmarino combusto, Aeolian landforms (Kobel) , un mare di piccole dune vellutate e l’installazione site specific  Diagram bushes Here and There and Everywhere (sequence 153), ramificazione di moduli in acciaio inox saldati tra loro.

Orsola Carbone