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Virginie Viard, direttrice creativa della Maison Chanel, presenta la collezione Autunno– Inverno 2024-2025, rendendo omaggio alla raffinata località balneare e mondana, dove tutto ebbe inizio. Molto raffinata, molto Chanel.

 

“La moda passa, lo stile resta”

Gabrielle Chanel

Sagome romantiche che passeggiano nella luce dell’alba. I ristoranti, i palazzi sul lungomare. Il negozio di cappelli e i primi abiti dallo stile visionario dove tutto è partito. Sono scatti eloquenti del talento di Mademoiselle Chanel, una delle stiliste più influenti del XX secolo, che ha saputo eternare i desideri delle donne e proprio per questo Virginie Viard, direttrice creativa della Maison, ha desiderato omaggiare con una collezione che mette insieme, oltre la femminilità anche quella sottile eleganza che si respirava a Deauville.

Ecco, allora apparire in passarella per la collezione Autunno- Inverno 2024-2025, immaginata da Virginie Viard, quella femminilità presa dal guardaroba di Gabrielle Chanel e la sua mascolinità dettata dalla sottile eleganza dei soggiorni invernali al mare.

Caban con spalle larghe e lunghi cappotti con cintura che assomigliano a vestaglie sono indossati su abiti di tweed, oppure su gonne a pieghe, pantaloni cropped, mentre maglioni pesanti da marinaio si alternano a bluse di seta con “petits colliers”, a stampe a spina di pesce, fino a top scollati con balze.

Tutto evoca quella delicatezza marina di onde che infrangono o del sospiro del vento leggero, che accarezza un viso. Un equilibrio di nostalgia e raffinatezza che prende equilibrio nella palette colori che parte dalle tonalità vibranti dei color pastello del rosa, della malva, dell’arancione per arrivare alle varie sfumature dell’azzurro, nel ricordo del cielo di Deauville, fino a realizzarsi nel marrone e nel lamé dorato.

Tra i rimandi di un set che ricostruisce Deauville, e un video che introduce la sfilata in cui Penelope Cruz e Brad Pitt rifanno una scena del famosissimo “Un uomo, una donna”, la pellicola con Anouk Aimée e Jean – Louis Trintignant diretta da Claude Lelouch nel 1966, in cui i due protagonisti si incontrano proprio in quella raffinata località balneare, entrambi vedovi, per poi congiungersi in una relazione, si pone l’accento su quell’affresco umano che corre intorno al presente, proprio come accade in quel libro feticcio “À la recherche du temps perdu” di Marcel Proust, che non ci si stanca mai di leggere.

Copyright CHANEL

Un omaggio non a caso, è quello di Virginie Viard a Deauville, luogo leggendario in cui il destino di Gabrielle Chanel cambiò per sempre. Una specie di fotografia mentale che considera il corpo femminile come una placca ultrasensibile dove materiali, colori e volumi si adagiano in quell’esegesi della storia di un marchio che, anche nel passato, ha dimostrato di sopravvivere al tempo che passa.

 

Di Alberto Corrado