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La collezione di Ermanno Scervino è un’indagine sul corpo e sulla gestualità femminile, che svela il potere, al contempo rivelatorio e protettivo, degli abiti.

La gente sostiene che la sua unica preoccupazione sia il lusso, ma l’unico di cui gli importa è la bellezza del corpo femminile, come espressione di forza. Cosi ogni volta che ognuno approda ad uno suo show di Ermanno Scervino rimane spiazzato, sempre e comunque. Perché le sue collezioni e la sua ricerca svelano sempre il potere, al contempo rivelatorio e protettivo, della femminilità, come manifesto di personalità.

Tutti pensano che la sua arte sia un inno alla seduzione, ma è solo un’indagine sul corpo e sulle sue forme, dove la moda diventa uno strumento di autodeterminazione.

Molti vedono troppo il gioco delle proporzioni, mentre sono capacità di reiventarsi in quella sua maestria artigianale e tecnologica, che ha fatto grande il suo Atelier, in tutto il mondo. Perché la sua arte sartoriale ha una responsabilità morale precisa: deve influenzare la moda per rendere sempre agli occhi di tutti quella consapevolezza, che l’atlante della eleganza risiede nel nostro paese.

Chi volesse approfondire queste idee può solo guardare la collezione Autunno- Inverno 2024-2025 dove si offre un compendio della opera stilistica di Ermanno Scervino, dove ridisegna i confini dei propri codici identificativi, aggiungendo un tocco sobrio di mistero.

Un lavoro artistico, dove i tessuti tradizionali maschili, dai gessati alle grisaglie in lana, sono la tela che da voce all’animo sartoriale della Maison, caratterizzando elaborate costruzioni di giacche a clessidra, di cappotti spigati con le spalle scese, fino ad abiti bustier in double di lana, o completi grigio piombo, che hanno pantaloni oversize.

La seduzione caposaldo dell’estetica di Ermanno Scervino, in questa collezione si riassume nella corsetteria, che ricorre sotto forma di reggiseni in double di lana abbinati a gonne longuette con lavorazioni ad intarsio, nei mini-dress color nude impreziositi da una trapuntatura piazzata e nelle versioni ricamate che traspaiono sotto i vestiti da sera, in organza impalpabile.

La pelle effetto cocco, metafora delle donne di reiventarsi un nuovo codice di eleganza, appare in caban a spalla larga strizzati in vita, o nei peacoat foderati in shearling e decorati da ricami in maglia.

In questo gioco di sinuosità spiccano, anche, gli accessori: dai grossi doposci di pelliccia ecologica ricamati a mano, agli stivali aderenti come calze, dal tacco altissimo.

Tutti questi codici estetici dialogano in un unico gesto: rendere il corpo come espressione di quell’empowerment femminile, che valorizza etnie e bellezze diverse, superando il gender -gap e la visione stereotipata della donna come un tempo.

Di Alberto Corrado