fbpx

MONCLER GRENOBLE porta lo stile oltre le performance, presentando la collezione Autunno /Inverno 2024 a St. Moritz, con una passarella silenziosa sulla neve.

Questa è una storia che unisce persone e natura, prestazioni tecniche e stile, in una ricerca continua di sperimentazione coraggiosa guidata dalla passione per l’outdoor.

Una questione che Moncler Grenoble integra perfettamente in forma e funzione, presentando a San Moritz la collezione Autunno/Inverno 2024 Uomo e Donna, corollata con l’inaugurazione della prima boutique nel pieno centro storico.

Una collezione che riprende le diverse anime di Moncler, ma anche quella più vicina alle radici montane del marchio, la più autentica e fedele al suo DNA, legato alla performance. E qui che dobbiamo ricordare alcune tappe epiche negli anni addietro dove il brand è stato protagonista indiscussa: dalla spedizione sul Karakorum al Makalu, fino a diventare fornitore ufficiale della squadra nazionale francese di sci alpino, durante i Giochi Olimpici Invernali di Grenoble.

Una espressione di sportswear ad alta quota che corrisponde a quella offerta articolata che copre tutti gli aspetti della vita in montagna, che abbiamo potuto ammirare nei 135 look uomo e donna presentati tra gli alberi innevati della foresta attorno alla baita del Clavadatsch.

Uno show silenzioso, dove ogni invitato munito di mantelle imbottite e cappelli, indossava una cuffia con cui ascoltare la colonna sonora composta tra arie di musica classica e operistica, per culminare nel finale del brano “Enjoy the silence” dei Depeche Mode.

Due mondi che si incontrano e si scontrano nella delicatezza stilistica dove ogni capo rivela il segreto della sua manifattura, talvolta sofisticata con gli intarsi geometrici che sono apparsi sulle giacche tecniche e sugli shearling, ricordando quella atmosfera vintage delle vecchie trapunte.

Le forme delle tenute da sci sono state ridisegnate per essere ancora più ergonomiche generate con l’intelligenza artificiale e poi progettate da esperti menti creative per ottenere volumi audaci, mettendo in evidenza la somma di materiali diversi sovrapposti.

Anche le camicie sono state realizzate in un modo inatteso, tali da diventare giacche per sciare, mentre i ricami e i maxi uncinetto approdano su capi tecnici e di flanella, che viene laminata per essere adatta alle piste.

Si sono anche rivisti, anche, i classici dopo sci di pelliccia anni Ottanta abbinati a minidress dalla linea a trapezio degli anni Sessanta, per confermare quel desiderio di revenge- design e di quella aurea indubbia di quello stile trasgressivo che fa rivivere quel vintage senza tempo.

Una collezione che non è solo da sci, ma che conferma un guardaroba trasversale, dove l’estetica e le performance tecniche sono pensate per offrire una delicata esperienza all’aria aperta, sia in montagna che in città.

E tutto questo è comprensibile visto l’impennata dei consumi dell’abbigliamento outdoor, ma con la differenza che Moncler ha avuto un legame molto stretto con la montagna, fin dal 1952 nel comune francese di Monestier-de-Clermont, località sciistica vicino a Grenoble, dove René Ramillon, produceva tende, sacchi a pelo, e giacche, per poi diventare quel brand da status symbol di modaioli.

Di Alberto Corrado