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Simon Porte porta in passarella una serie di look iconici ispirati alla sottigliezza opposta ai volumi di Alberto Giacometti.

L’anno è da poco incominciato, ma regala già una collezione strepitosa.

L’autore è Simon Porte, 34 anni, francese di Bramejean, un villaggio di poche case, a metà strada tra Marsiglia e Avignone, designer dalle evidenti origini provenzali, che ha mantenuto nel cognome e nel carattere, essendo un sognatore, e sempre devoto alla persona che più amato nella sua vita sua madre, tale da usare il suo cognome da nubile Jacquemus, appunto, per creare un brand.

 

Dopo aver lasciato ESMOD, l’École supérieure, a Parigi, allestisce un piccolo atelier vicino a Montmartre, dove con mille difficoltà concepisce la sua prima collezione Hiver- Froid, con tessuti provenienti da scampoli trovati al Marché Saint Pierre, un enorme negozio di 2500 metri-quadri, conosciuto come uno dei più grandi negozi di stoffe del mondo, e confezionata in un laboratorio di tende, senza usare bottoni o tasche, poiché troppo costosi.

Viene notato da Rei Kawakubo e Adrian Joffe, fondatori di Comme des Garçons per quel suo stile quotidiano un po naif, ma anche molto provocatorio, invitandolo a lavorare nel loro negozio di Parigi, a cui fa seguito una presentazione al Market di Londra, per poi arrivare nelle vetrine di Opening Ceremony, contenitore creato da Carol Lim e Humberto Leon e Biffi a Milano.

Un brand indipendente, che dopo 15 anni dalla sua nascita fattura 280 milioni di euro secondo le stime del 2023, con una previsione di 500 nel 2024, con una brand identity riconoscibile dalle sue collezioni e dai suoi eventi, basta pensare che li presenta sempre fuori calendario con un cast stellare di top-model (Gigi Hadid, Vittoria Ceretti, Emily Ratajkowski, Imaan Hammam, Amelia Gray, Angelina Kendall e Deva Cassel) e di superstar sedute in front row.

Dai campi di lavanda nel Sud della Francia o sulla spiaggia assolata delle Hawaii ai giardini di Versailles, fino a lunedì scorso alla Fondazione Maeght a Saint- Paule- de Vence, in Provenza, tra le opere d’arte contemporanea.

Simon Porte racconta con un filo di voce, dettato dalla emozione, essendo una personalità riservata, ma che non esita a spalancare spontaneamente le porte della sua sfera professionale, ha spiegato ai vari giornalisti presenti al suo show, che la collezione “Les Sculptures” primavera estate 2024 è una progettazione a tutto tondo di un abito che si modella sul corpo, con dettagli che caratterizzano l’immaginario del bon-ton, sia per la donna che per l’uomo.

Un modo naturale di comporre quel senso discreto della eleganza dove i maglioncini allacciati sulle spalle in realtà sono sciarpe a effetto trompe l’oeil, le gonne a matita danzano con twin-set, mentre i grandi cappotti dalle spalle arrotondate deliberatamente ispirate alle sculture di Alberto Giacometti, in particolare la Femme Cuillère, lasciano spazio ad altri look simili per poi arrivare al grande finale dedicato alla robe de mariée.

Virtuosa anche l’inedita collaborazione tra Jacquemus e lo storico brand di calzature per la danza Repetto, nel ri-presentare il leggendario modello ZIZI creato da Rose Repetto per sua nuora Zizi Jeanmaire, attrice e show girl francese, e indossate da Serge Gainsbourg, cantautore e regista, negli anni Settanta.

In linea con lo spirito della collezione sono le celebrities di grande carisma dall’attrice Julia Roberts seduta accanto al editor in chief di Vogue Uk Edward Enniful, alla famosa attrice Kristin Davis, interprete di Charlotte York, la borghese gallerista d’arte tra le quattro protagoniste di Sex and the City.

Di Alberto Corrado