Credits BrunoStaub
A Parigi il mondo di Hermés va in scena con quella raffinata eleganza che riesce a non apparire obsoleta. La narrazione del lusso in guardaroba di uomo che ama la funzionalità più che l’estetica.
La gente spesso sostiene che l’unica preoccupazione per la Maison Hermès sia produrre cose di lusso, ma l’unico lusso di cui importa è creare una raffinata eleganza, che riesce a non apparire obsoleta.
Comunque Hermès ama spiazzare sempre e comunque, con i suoi codici estetici che definiscono la contemporaneità e con lo stile legato alla funzionalità.
Tutti pensano che la sua arte sia un inno al consumismo sfrenato, invece è un incontro verso una intensa sartorialità eccellente e una versatilità che definisce l’attitude in questo caso maschile, nel suo gioco irriverente di vestirsi con capi dalle molteplici vite.
Chi vuole approfondire il tema può solo aprire il sito di Hermés per ammirare la collezione autunno- inverno 2024-2025 creata Véronique Nichanian, direttrice artistica della Maison francese dal 1988, che rende protagonista il capospalla e l’abito come accezione di contatto con il corpo.
La costruzione dell’abbigliamento viene reinventato attraverso il gioco con forme e contro-forme, con tagli e ritagli, con firme grafiche, riassumendo quella filosofia di sovvertire le apparenze e rendere l’uomo un dandy chic.
La palette colori varia in una serie di colori tenui come basalto, carbone, anice, blu petrolio, selce, marrone, torba per poi illuminarsi con tratti acidi e luccichii profondi del croco, zucca, kaki fino a sfumare nel nero.
Lo stile gorpcore si mescola in un continuo sali e scendi, in cui spiccano caban e giacche corte, cappotti avvolgenti che allungano la silhouette, abbinati a pantaloni stretti che slanciano la gamba.
I soprabiti di gomma dialogano in un unico gesto nell’incontrare gli abiti a quadri Principe di Galles, le maglie neo-racing nella visione estetica improntata sulla costruzione delle forme e dei materiali densi, per garantire quel passe-partout di eterna eleganza.
Il punto forte della intera collezione sono i trench in pelle in una costruzione perfetta di peso e materia, dalle spalle over e dalla cintura annodata in vita, avente la rigidità strutturale di un cappotto sartoriale, ma le linee morbide di un soprabito, dove la pelle gioca in contrasto con la lana del rivestimento interno o con la doppia tasca appena sotto l’altezza della cinta.
Oppure con le giacche antipioggia che per Hermés diventa chichness da indossare nella quotidianità per i look da office, o nelle occasioni di un lunch, che richiede una certa ricercatezza, anche se fuori piove. Due sono le versioni per questo capo indispensabile nel guardaroba di un uomo che ama lo stile di vita sportivo: da quella lunga e ampia con attitude trasandata come la versione lunga caratterizzata da un doppio collo che ricorda una felpa nel colore grigio antracite a quella corta eccentrica grazie al gioco delle sovrapposizioni che inizia da una giacca in tessuto check nel colore blu carta da zucchero.
Ad alto tasso sensuale è la sera di Hermés tutta nei toni del nero e del marrone, con sfumature dall’opaco al lucido, come se volessimo guardare una luminosa notte invernale.
I bisogni e i desideri dell’uomo contemporaneo si riflettono, anche negli accessori, che includevano cinture e stivali di vitello con varianti in coccodrillo, collane come amuleti, berretti di cashmere o cappelli a secchiello di tela gommata, borse in tela con stampa equestre bordate in pelle, borse fourre-tout étrivière in Evercalf on in vitello Togo.
Una collezione che mette in luce la bellezza dell’artigianalità e la forza delle idee di Véronique Nichanian, direttrice artistica, capace di rendere la materia possibile-impossibile.
Di Alberto Corrado