Credits Anthony Fomin
Talvolta ascoltare la musica dentro una basilica o chiesa serve a sorprendere la nostra anima. L’Ensemble Vocale Harmonia Cordis è una lode al respiro, alla non-fretta dell’ascolto.
“Quod Heva tristis abstulit
tu reddis almo germine,
intrent ut astra flebiles
caeli fenestra facta es,
O Maria, mater gratiae
mater misericordiae”.
Ave Virgo gloriosa Loyset Compere (1445-1453)
Non ci si fa quasi più a caso. Ai frammenti di anima. Ai testi antiqui che prediligono il repertorio polifonico rinascimentale e quello dello studio gregoriano e ambrosiano.
A quella musica che affronta un approfondimento dei linguaggi musicali, spesso dimenticati.
Eppure basta che i testi e la musica si presentino in alta densità durante questi giorni passati, per far deflagrare il rumoroso quotidiano in un’esperienza mistica d’ascolto, inusuale, sorprendente, tecnicamente straordinaria.
E sono fuori dall’ordinario i testi tratti dai libroni del Duomo di Milano e la musica di Loyset Compére, Joahnnes Ockegem, Gaspar van Weebeke, Arvo Pärt e Joasquin Desprez, che hanno composto uno dei tanti repertori Ensemble Vocale Harmonia Cordis, nata nel 2008 per comune passione dei suoi membri per la musica antiqua e di Dio.
E seguendo le immagini suggerite della Basilica di San Calimero, situata a Milano, dove per ultimo hanno cantato in queste feste dedicate all’Avvento e al Natale, la Natività di Marco Oggiono si sovrappone agli affreschi di Augusto Lozzia. Immagini che si fondono a una musica aperta, che facendosi spazio tra la nebbia mediocre di altri ensemble improvvisati, di ciò che va per la maggiore, guarda sempre altrove.
“E’ la nostra identità non riusciamo a fare altrimenti. Il nostro modo di muoverci nella musica è questo” dice Fabrizio Vaccari presidente di Noema, l’associazione culturale nata nel 2013, di cui è parte l’ensemble diretto da Giuditta Comerci.
Una intuizione che porta con sé qualcosa che ha a che fare con il servizio liturgico una volta al mese durante la Messa domenicale vespertina nella Basilica di San Calimero e in differenti solennità dell’anno presso la Chiesa di S. Maria Segreta, proponendo brani ambrosiani e polifonici, adeguati ai testi e e tempi liturgici.
Un invito a dar spazio e voce alla musica e a sospendere il proprio ego, e questo li aiuta la loro città di adozione, Milano.
“Una città di interpretare ciò che arriva da fuori. Di sorprendersi e di meravigliarsi per ciò che ci accade intorno” E guardare all’altro non è che un comandamento per qualsiasi etica.
Un repertorio di musica vasto per riprodurre le tante sfumature dell’anima e un ancora di salvataggio capace di muoversi in questi tristi periodi di tempesta, capace di ricordarci l’importanza dello stupore e di essere figli di Dio.
Di Alberto Corrado