Langosteria porta per queste feste di fine anno, un percorso di degustazione evocativo della cucina, che amplifica i sensi e il gusto puro degli ingredienti.
“L’arte di cenare bene non è cosa da poco, il piacere di farlo non è un piacere da poco.”
Michel Eyquem de Montaigne
Per comprendere il successo attuale del nuovo concept Langosteria fondato da Enrico Buonocore è necessario capire le scelte a monte dei menù unici, preposti nei suoi locali, i quali rappresentano la punta dell’iceberg, rispetto alla costante ricerca della qualità.
A oggi, il gruppo conta sette ristoranti presenti in quattro luoghi unici: Milano con quattro insegne, la splendida baia di Paraggi a Portofino, la magnifica terrazza sulle piste del Corviglia a St. Moritz, Parigi e Miami.
Il percorso del fondatore inizia dalle sue origini legate alla Costiera Amalfitana, dove cresce a pane, burro e alici e con il profumo dei limoni che sua nonna usava nella propria cucina, tanto è vero che uno dei suoi piatti più richiesti sono gli Spaghetti affumicati con aragosta e limone di Amalfi.
Dopo aver finito la scuola, il loquace Enrico ha iniziato a fare molti lavori nell’ambito della vendita per poi aprire a Milano in via Savona un semplice bar, dove offriva colazione, pranzo, aperitivo e cena, con la cucina della nonna, trasmettendo ai suoi clienti sensazioni, ricordi, gioie ed emozioni, per creare una matrice gastronomica d’eccellenza e d’attenzione al dettaglio.
Dopo aver finito la scuola, il loquace Enrico ha iniziato a fare molti lavori nell’ambito della vendita per poi aprire a Milano in via Savona un semplice bar, dove offriva colazione, pranzo, aperitivo e cena, con la cucina della nonna, trasmettendo ai suoi clienti sensazioni, ricordi, gioie ed emozioni, per creare una matrice gastronomica d’eccellenza e d’attenzione al dettaglio.
Nel 2007 arriva la sua prima Langosteria, a cui fa seguito nel 2012 il Langosteria Bistrot e dopo solo un anno Langosteria Cafè.
Nel frattempo, apre sulla spiaggia di Paraggi nel 2017, prima che venisse sviluppata Langosteria Cucina e il maestoso Cheval Blanc nel 2021 firmato da Archistar Peter Marino, e successivamente altri pop-stravaganti da El Paradiso a St. Moritz, al Mandarin Oriental sul lago di Como, fino al primo avamposto americano con Langosteria a Miami Beach, con vista sull’oceano, situato all’interno del The Raleigh, ed inaugurato lo scorso 5 dicembre durante Art Basel.
Tutti locali del gruppo sono di qualità, in virtù della loro dimensione internazionale, dando per scontato, che alla loro clientela offrono l’eccellenza in termini di prodotto e di servizio, garantendo un experience che li soddisfi a pieno, secondo tutti i cinque sensi.
Il loro punto di forza è saper comunicare con i mezzi giusti al cliente e proporre piatti ricercati, però allo stesso tempo contenenti elementi familiari. E questo è stato possibile solamente grazie ad una conoscenza approfondita del consumatore, poi ripagata da un successo internazionale.
Per apprezzare al meglio la cucina di questo visionario che mette al primo posto il territorio e la qualità delle materie prime, meglio se povera, da fare diventare ricchissima nel piatto, è suggerito un menù speciale divertente ed evocativo per la serata ultima dell’anno, che amplifica i sensi e il gusto puro dei singoli ingredienti, alla riscoperta dei sapori della tradizione, a secondo dove siate.
Per esempio a Milano con la Table D’Hote dove la polenta è arricchita con il baccalà mantecato e il caviale Siberian Baeri, mentre i paccheri sono in versione con l’aragosta Royale di Bretagna, e il carpaccio di dentice reale si unisce con il broccolo fiolaro, ma se invece siete a sciare a St. Moritz, potete scegliere di degustare la polenta fritta che si bilancia con il baccalà e il caviale, mentre il carpaccio di dentice reale si accompagna con la salicornia e il lime.
Ciò nondimeno, la creatività della notte di Capodanno non si ferma qui, dato che Enrico Buonocore accoglie i clienti a Parigi con un ‘altro Table D’Hote, divertendosi e divertendo, con à partager, plats e dessert: dalle Langoustines de Sicile en tempura al Carpaccio de Saint-Jacques et oursins, fino a Granitè d’oranges sanguines de Sicile, con une coupe de Giulio Ferrari – Riserva del Fondatore.
Una cucina avvincente per chi aveva perso il gusto dei sapori semplici, grazie a una sperimentazione che non lascia nulla al caso, e riesce a trasformare e sublimare l’ingrediente più semplice in una rappresentazione dell’essenza del buon cibo e del buon vivere.
Bon appétit et bonne année.
A cura della Redazione