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L’atmosfera di Natale porta sempre magia, che trasforma e cambia la natura delle cose, anche per i più dimenticati da tutti.  

 

Babbo Natale è uno straordinario maestro di porta doni, e nessuno lo mette in dubbio. Ma pensiamo mai che l’allegro signore barbuto con il cappello rosso si è manifestato nella sua lunga vita, anche uno specialista di un mutamento?  Ce lo ricorda, cogliendo con importanza del suo mito, il piccolo libro di due racconti “E venne il Natale”, edito da Graphe.it.

Firmato da Paolo Valera, giornalista e fondatore di vari periodici, che cercò sempre di rappresentare realisticamente la vita dei più bassi strati sociali, ed Eleonora Carta, presidente dell’Associazione di promozione sociale ArgoNautilus e autrice di numerosi romanzi.

Il volume si sviluppa intorno alla domanda che ciascuno di noi si pone fin da bambino, solitamente cercando di non indagare sulla risposta, pur di continuare a credere che il suo arrivo sia qualcosa di magico.

Procedendo da un punto di vista di rassicurazione, che in qualunque epoca l’atmosfera del Natale sarà sempre la stessa, i due racconti ruotano intorno all’intenzione di rispondere all’annosa questione, che la notte di Natale porti con sé qualcosa di prodigioso.

Andiamo per ordine, e senza nulla svelare, che anche per le persone detenute nella cupa atmosfera del reclusorio di Finalborgo, o con il protagonista del racconto contemporaneo di Eleonora Carta graziato dall’annuale amnistia natalizia, che assapora la consapevolezza di essere libero e vivo, si possa arrivare all’happy end, anche per loro.

Il nobile scopo di Babbo Natale è quello di introdurci nella plasticità della sua figura e del suo immaginario che ha attraversato secoli e culture, adattandosi al contesto sociale e storico, alle esigenze non solo religiose, ma anche molto terrene dei grandi, e non solo quello dei piccini.

Saint Nicolas Heures d'Anne de Bretagne
Print of St. Nicholas by Alexander Anderson commissioned by John Pintard 1810

Andiamo alle origini di Babbo Natale che discende dal culto di San Nicola, vescovo di Myra (oggi Demre, attuale Turchia) un santo mediorientale del IV secolo, che resuscitò tre bambini da un macellaio malvagio  che li aveva uccisi e messi sotto sale per venderne la loro carne, o che abbia distribuito nella casa di un ricco decaduto per tre notti consecutive una buona quantità di denaro, in modo che le tre figlie avessero la dote per il matrimonio e non fossero indotte a prostituirsi, è diventato il beniamino della gente, ritenendolo come un santo benefattore e protettore dei più umili. Da allora si festeggia con la particolarità di offrire doni e cambiamenti nella vita di ognuno. 

Unseen Histories
llustrazione “The Night Before Christmas” di Clement Clarke Moore in un'edizione del 1870 del libro

Diventato Sinterklaas in Olanda e in seguito sopravvissuto alla riforma protestante, sbarcò in America con i nuovi coloni di New Amsterdam, poi diventata New York.

Nell’Ottocento fu al centro di una straordinaria operazione di maquillage da parte di Alexander Anderson, illustratore e incisore, che per una cena pre-natalizia della New York Historical Society, lo ritrasse come un simpatico signore barbuto, non compostamente ieratico e allampanato, ma sempre con quell’aria di santità.

Solo anni dopo con il successo del poema “The Night Before Christmas” di Clement Clarke Moore e le vignette di Thomas Nast sulle pagine della rivista Harper’s Weekly si trasformò in un elfo panciuto, che arrivava con un sacco pieno di doni sulle spalle, fino alla codificazione di un signore in cappello e casacca rossa bordata di pelliccia voluta da Haddon Sunblom per advertising di Coca- Cola.

Tant’è che l’illustrazione della copertina de “E venne Natale” continua a vivere in quella incarnazione illustrativa, dato che la figura di Babbo Natale porta in braccio una bambina, e con l’altra mano, dove impugna il bastone, protegge un’altra bimba che ha tra le mani un libro.

Possiamo dubitare dei mezzi con cui arriva o si introduce nelle nostre case, ma non certo della necessità di farci sognare o farci davvero un regalo, per superare mille difficoltà, anche in quei e questi tempi bui, perché tutti, piccoli e grandi, ne abbiamo sempre bisogno.

Di Alberto Corrado