Maya Hawke
La campagna Prada Holiday 2023 “Privatesphere” amplifica la magia delle feste attraverso il racconto di un viaggio anticonformista, anche nel privato.
L’impeccabile compostezza formale e la tensione di un paesaggio spaziale che delinea un immaginario fantastico, alimenta un continuo esplicito rapporto tra passato e futuro, con la tradizione intima di celebrazione delle feste, per raggiungerci con maggiore nitidezza di quanto avvenisse nei tempi passati.
Dalla storica boutique Prada, aperta nel 1913 in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, qui omaggiata nel pavimento in marmo a scacchi, alla prospettiva di un’intera galassia pronta per essere esplorata, si alimenta l’aspettativa della magia natalizia, proprio come un regalo in attesa di essere scartato.
In primo luogo l’artefice magistrale di questa campagna Prada Holiday 2023 è Willy Vanderperre, fotografo belga, che immortala quattro star internazionali Maya Hawke, Damson Idris, Louis Partridge e Kim Tae- Ri in un’interpretazione paradossale e affascinante, tra un’estetica austera e un senso di eccesso e stravaganza, tipico di quella energia ribelle di questo artista fiammingo.
Ma andiamo con ordine per capire questa celebrazione massima d’evasione, che si traduce tanto in un concetto artistico, quanto ideologico, dove la sfera scintillante in cui sono seduti i Talents diventa una capsula volante o navicella privata, veicolo metaforico verso destinazione astratte e molto intime.
Willy Vanderperre è tra le figure maggiori della nostra fotografia moderna, per il suo grande valore artistico nell’aver capito l’isolamento e il potere redentore della cultura pop, che riporta in ogni suo scatto, facendo scaturire infinite osservazioni particolari, che sono insite nel suo atteggiamento introverso ed estroverso nell’esplorare la “sfera privata”, di ogni soggetto fotografato.
I suoi scatti ci introducono nell’ampio panorama di informazioni dei vari Talents, spingendoci con audacia a conoscerli, senza bisogno di spostarsi fisicamente.
Maya Hawke è una attrice e cantautrice americana che ha debuttato nella miniserie della BBC “Piccole donne”, ma la sua consacrazione è avvenuta nel 2019 con il ruolo di Robin Buckley nella terza stagione di “Stranger Things”. Quest’anno è apparsa sia nel film biografico su Leonard Bernestein “Maestro” di Bradley Cooper, sia in “Asteroid City” diretto da Wes Anderson.
Un discorso a sé merita Damson Idris, talento in rapida ascesa, apprezzato per le sue interpretazioni emotivamente complesse come nelle sei stagioni della serie drammatica “Snowfall” della FX, oltre che in diversi progetti per il grande schermo.
Un altro esempio è Louis Partridge, attore britannico, che dal suo debutto a soli 11 anni nel cortometraggio “Beneath Water” del 2014, non si è più fermato, interpretando tanti personaggi di spicco in modo originale e moderno, come per il suo ruolo nella serie di film “Enola Holmes”, dal 2020, e per aver incarnato il personaggio di Sid Vicious in “Pistol” del 2022, la mini serie di Danny Boyle sui Sex Pistols.
E per ultima Kim Tae- Ri, attrice sudcoreana, che ha debuttato nel lungometraggio “Mademoiselle” di Park Chan – wook, annoverato tra i cineasti più importanti e influenti del cinema coreano, dal caratteristico stile eclettico e personale, ottenendo il plauso internazionale e numerosi premi, tra cui quello di migliore attrice esordiente ai Blue Dragon Film Awards, ai Director’s Cut Awards, ai Buil Film Awards e ai Busan Film Critics Awards.
Ci troviamo quindi davanti ad una campagna dalla forte connotazione poetica, che risulta oltre tutto strutturata come vera e propria opera di narrazione verso i confini più remoti dell’universo.
Una campagna in cui domina un eccezionale controllo creativo al lume di una grande tradizione e celebrazione intima, quasi privata della commemorazione del Natale, con una connotazione dal gusto retrò, che è la linea anticonformista e di controtendenza della Maison, elemento distintivo da sempre.
Di Alberto Corrado