El Greco - Laocoonte _ National Gallery of Art Washington
Al piano Nobile di Palazzo Reale di Milano arrivano 41 opere del pittore cretese che fece da collegamento tra il mondo bizantino e il mondo visionario, senza tempo.
Juan Antonio Garcia Castro, Palma Martinenz-Burgos Garcia e Thomas Clement Salomon, con il coordinamento scientifico di Mila Ortiz hanno curato la mostra “El Greco- Un pittore nel Labirinto” agli spazi del Piano Nobile di Palazzo Reale di Milano, dal 11 ottobre 2023 all’11 febbraio 2024, con un catalogo edito da Skira.
È una esposizione sceltissima, gremita di 41 opere del maestro cretese, provenienti da diversi paesi europei e dagli Stati Uniti, resa possibile dal contributo di prestigiose istituzioni culturali e religiose internazionali, realizzato da Palazzo Reale, promosso dal Comune di Milano con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia.
Fisicamente la mostra è suddivisa in cinque sezioni, partendo dagli esordi cretesi e dall’approdo in Italia, dove El Greco entra in contatto con Tiziano, Tintoretto, Michelangelo e gli altri grandi maestri del periodo.
Il percorso prosegue con l’arrivo a Toledo, che diventa la sua patria, e si sofferma sul periodo spagnolo, durante il quale El Greco, dopo i fallimenti presso la corte di Filippo II, si crea una propria clientela, producendo un enorme numero di opere di scene religiose e dipinti devozionali.
La quarta sezione si concentra sulla fase finale della vita dell’artista, nella quale El Greco sviluppa una produzione caratterizzata da forza espressiva e da un potente impatto visivo.
L’esposizione si conclude con una sezione dedicata all’unica opera di argomento mitologico dipinta dall’artista, Il Laocoonte, che diventa metafora della sua stessa vita.
Ma chi è il pittore cretese El Greco e perché è sempre difficile eseguire un focus così impegnativo, tale che questa mostra ha comportato degli studi che sono partiti cinque anni fa.? Si tratta spiegano i curatori di uno delle figure più importanti del tardo Rinascimento spagnolo ed è spesso considerato il primo maestro del Siglo de Oro, notissimo agli storici e ai cultori dell’arte, ma forse non altrettanto al grande pubblico anche perché ciò che di lui si esposto è sempre stato esiguo, a differenza di questa grande mostra a Milano.
Proprio quel vasto inventario lasciato alla sua morte avvenuta il 7 aprile 1614 a Toledo, che ci è stata tramandata dal figlio Jorge Manuel Theotocopoulos, è più che esaustivo a giustificare appieno l’immensa fama che il maestro godette negli ambienti culturalmente più vivaci di Grecia, Italia e Spagna della seconda metà del Cinquecento.
Domínikos Theotokópoulos, detto El Greco, nasce a Candia, nell’isola di Creta nel 1541, è del primo pittore a meritare la definizione di ispiratore di alcune tendenze artistiche delle avanguardie storiche e precursore della pittura moderna, da Cèzanne a Picasso, fino a toccare Francis Bacon e Alberto Giacometti.
Uno esponente di spicco consapevole della temperie culturale e artistica del suo tempo e molto precoce rispetto a tanti altri, anche se totalmente ignorato dalla sua morte fino all’Ottocento, ma grazie ai romantici francesi, che elaborarono il mito di un El Greco genio tanto da essere definito “Delacroix del Rinascimento”, riuscirono a toglierlo dall’oblio.
Questa mostra è quindi un’occasione preziosa per molti esperti e appassionati, di riaccostarsi a un artista grande, originale e estremamente enigmatico, ma splendido nel suo stile e profondo nel suo universo espressivo, globalmente inteso.
Per arrivare a farci comprendere appieno la sua arte, i curatori, prima di ogni altra considerazione, ci spiegano senza sfuggire all’ovvio, il labirinto metaforico delle diverse strade che si intrecciano e che si confondono fino a trovare uno sbocco in uno stile originale ed irrepetibile, che appare oggi straordinariamente moderno ed evocativo.
Un’arte capace di travalicare le mode e i gusti dei tempi, di superare i limiti geografici e culturali, di alimentarsi dell’apporto delle esperienze diverse per creare universale che non conosce confini.
Di Alberto Corrado