John Richmond interpreta ed esprime lo Street, con abbigliamento e accessori utilitaristici dall’eleganza sartoriale.
Il cambio di rotta di John Richmond è semplicemente seducente, discostandosi dall’iconico nero, per introdurre l’anarchia del denim, i colori accesi dell’estate, e le pelli, che diventano un tutt’uno con il corpo.
La collezione SS 2024 è stata uno dei momenti di moda per i quali molti addetti al lavoro si impegnano per quasi tutto il mese di settembre.
Su una colonna sonora Hip-hop, che ha creato quella un’atmosfera sincera, John Richmond, dopo numerose presentazioni, è tornato a sfilare nella sua forma più personale, rifacendosi ad alcuni iconici anni di storia del marchio, dove il debole soffio della nostalgia era bilanciato da ricche stampe trompe-l’oeil, dagli abiti sartoriali per quella generazione, o mix di tribù, sottoculture amanti dello streetwear luxury.
Invaso da amici, ma soprattutto fans di nuova generazione, nel backstage, John Richmond era molto soddisfatto di quello che aveva realizzato, come se avesse trovato nel suo immenso archivio quelle idee che aveva creato fin dai suoi esordi in passarella, ma trasformandole in codici estetici utilitaristici e discreti, per quella eleganza sartoriale che tutti cercano per essere liberi, e non essere sottomessi ai dogmi del fashion system.
Un divertimento a sorpresa, anche per il pubblico, accorso alla Triennale di Milano, che ha riconosciuto attraverso “buchi rotti”, gioielli e collane oversize, macchie di denim sbiancato per quel tocco grunge, che è sempre stato il codice iconico dello stilista britannico.
Gli elementi dissonanti sono stati usati senza rispetto ma con armonia, perché tutto è utilitaristico, e se viene associato ad un proprio stile diventa glamour. Un concetto che si è visto nelle camicie fluide con stampe apparentemente astratte che in realtà combinavano elementi botanici e antichi busti abbinate a pantaloni sartoriali in colore verde lime, o nei minidress allacciati al collo, che hanno attirato l’attenzione di molte celebrities, per quell’inconsueto abbinamento di stivali alti fino alla coscia e giacche dal taglio impeccabile.
E non dimentichiamoci la sera che punta su giacche bianche impreziosite da pietre e ricami da abbinare su pantaloni o anche gonna denim con tagli per lui, o denim boxy con tagli per lei.
John Richmond ha incanalato questa sua nuova joie de vivre anche nelle calzature, studiate assieme a Rodolfo Zengarini: dalle iconiche sneakers ai sandali appena borchiati che terminano con una lavorazione a punta, fino agli immancabili plateau e stivaletti traforati alti al ginocchio.
Una collezione con tanti elementi di rottura, ma che rafforzano ancora di più il brand e le sue nuove dinamiche messe in campo, dopo l’acquisizione da parte Mena Marano, CEO e fondatrice, assieme al marito Giuseppe Ammaturo, del gruppo Arav, che ha chiuso l’esercizio del 2023 salendo di oltre 20%, grazie anche al progetto di vending machine lanciato negli aereporti, nelle grandi stazioni e nei centri commerciali.
Di Alberto Corrado