Onitsuka Tiger è l’esempio migliore di quella continuità silente della creazione più pop di un marchio jap, attraverso stratificazioni e cutout.
Che Onitsuka Tiger risponda alla voglia di coloro che sono alla ricerca di “un nuovo lusso”, introdotto a un sistema di valori completamente nuovi, è ormai virale, frutto di quell’equilibrio creativo di Andrea Pompilio e quella leggenda fondata da Kichachiro Onitsuka, nel lontano 1949, che vive ancora oggi nella fusione tra Heritage giapponese e stile moderno.
Ancora una volta il brand ha confermato le aspettative con una combinazione di strati, asimmetrie, arricciature e tagli cutout, che son infinite espressioni di uno stile che rappresenta il post-streetwear.
Andrea Pompilio, direttore creativo del marchio, disegnando questa collezione ha desiderato creare un guardaroba dalla vestibilità over, che però nasce da una idea di formalwear espressa, dalla silhouette cocoon degli spolverini e delle giacche.
Per questo il primo look che ha aperto lo show è stato una lunga giacca nera, morbida e rigorosa abbinata con una maglia oversize, dello stesso colore, e un paio di slip-on, tipo basket con tomaia in tela rivestita e un giallo deciso a contrasto, sulla parte anteriore della suola.
Anche la palette colori, inserita in questa collezione per la prossima estate, parte dal colore iconico nero, per stemperarsi nel grigio antracite e grigio cemento, per poi entrare in collisione con le stampe floreali create in collaborazione con Toyoki Adachi, designer e Direttore Artistico del marchio grafico “nowartt”
Delle stampe leggere, quasi impalpabili che si rifanno ai quattro elementi fondamentali terra|acqua|fuoco| e vento, con una grafica arricchita da un messaggio di “nowartt”, incorporato: comfort in armonia con la natura.
Proprio come delle vere opere d’arte, che suscitano a chi le vede di far viaggiare la mente verso scenari immaginari di più ampio respiro, per creare quella connessione, laddove uno si sente diviso con il mondo.
Una lettura affascinante, come i dettagli giocosi delle canottiere con spacchi laterali, degli abiti e delle T-Shirt cutout che aprono il corpo al benessere della natura e lo facilita alla quotidianità delle azioni.
Una sorta di shinrin yoku che può essere tradotto come “bagno nella foresta”, come potere curativo sul corpo e sulla mente, di cui tutti noi abbiamo bisogno per ritornare a qualcosa di ancestrale.
Tutto è rilassato anche la scelta scrupolosa dei materiali, dove il tessuto di cotone double-face è strutturato, ma non rigido, mentre la maglia di nylon trasparente riveste come bozzolo la pelle del corpo.
Un mood sofisticato e moderno anche nella maglieria che diventa trasformabile come nei maglioni e i cardigan a costine da pescatore dotati anch’essi di cutout sotto le giunture delle maniche, in modo fa poter essere indossati in modo convenzionale, o da lasciare le braccia scoperte ed essere annodati sul petto.
L’antico si sposa con il moderno come nei sandali nudi con plateau in nappa o in velluto medio, da allacciare alle caviglie, come una sorta di trasformazione dei geta, ma senza dividere le dita del piede, o nella mega shopping bag in nylon nel colore iconico della maison.
Una fotografia impeccabile di quello che sa dimostrare questo marchio giapponese nel costruire infinite espressioni di stile personale.
Di Alberto Corrado