fbpx

Giorgio Armani, per Emporio Armani, lavora sul corpo sospinto dalla leggerezza di pensieri e desiderio di portare nel vestire tocchi di altrove, raccolti in viaggio e catturati nell’aria.

La pioggia atomizer cadeva sul pomeriggio milanese, come ci accompagnasse al Teatro Giorgio Armani, per la sfilata di Emporio Armani, mentre una fila paziente di ragazzi giovani facevano la fila non per entrare allo show ma per ritirare pacchi di terriccio e sementi distribuiti da una Ape Piaggio, targata Emporio.

Una iniziativa del Gruppo Armani che continua la sua collaborazione con Forestami, per far crescere il capitale naturale di Milano e della Città metropolitana attraverso le nuove piantagioni che Forestami metterà a terra nella nuova stagione agronomica che partirà alla fine del prossimo mese di ottobre.

 E questo dimostra come Il Signor Giorgio Armani è stato capace con piccoli semi e piccoli gesti di far crescere la sua azienda e cambiare il volto di Milano.

Una carriera ricca di una valuta culturale, che è stato dimostrato quasi in modo nostalgico nello show di Emporio Armani, ricordandoci che questa linea fondata nel 1981 doveva condividere l’etica della prima linea, ma con un approccio democratico, aperto a tutti.

Come un racconto catturato nell’aria di una brezza estiva si è aperto lo show con una giacca ampia con le spalle larghe in tweed bianco, che introduceva una collezione luminosa e senza peso.

Come sempre il corpo è protagonista con una serie di look: dalle giacche fluide che si modellano sul busto, o lo toccano appena, ai top corti appena più larghi di una cintura, stretti con una grande chiusura quadrata in tartaruga, dai pantaloni alle lunghe gonne danzanti, fino a semplici jacquard metallici martellati, definiti con precisione.

Il percorso cromatico parte dai beige caldi e dorati, compensanti dalla profondità del nero, per raffreddarsi nei toni dell’argento, del gesso e quei grigi minerali, per poi riprendersi con note profonde di lapislazzulo e uva per poi sbocciare in una fioritura intensa di note rosa.

Il disegno di stile è scattante, immediato come nelle giacche leggere dal taglio sartoriale, a volte a doppio petto e a fantasia, negli abiti da sera profilati ai bordi o nella fantasia a quadretti, che sembravano tratti dagli archivi ma adattati ad una  seduzione femminile odierna , composta dal gioco degli accessori, come le scarpe basse ed infiniti giri di cristalli colorati.

Tutte soluzioni necessarie  per un guardaroba perfetto, adatto all’alternanza di una temperatura  canicolare a quella più bassa dopo una precipitazione temporalesca, a cui dobbiamo adeguarci sempre più spesso, essendo un effetto  causato dal cambiamento climatico.

Di Alberto Corrado