IL TEAM FORMATO DA LUCIE E LUKE MEIER, HA TRASFORMATO LA RESORT 2024 IN UN DIALOGO PERSONALE TRA ARTE E VITA.
Lucie e Luke Meier, coppia di stilisti alla direzione di Jil Sander dal 2017, continuano a creare un dialogo personale tra arte e vita, lavorando contemporaneamente alle collezioni uomo e donna.
Per la Resort 2024, Lucie ha attinto al suo background di couture per alimentare quel concetto del gusto del fatto a mano e di quei sottili gesti decorativi che si trasformano in essenzialità minimalista, tipica di Heidemarie Jilline Sander, chiamata semplicemente Jil e definita l’Armani tedesca.
In effetti si può notare subito il lavoro sulla qualità tattile delle trame: dalla lana a coste all’uncinetto artigianale, dai ricami 3D in ciniglia a forma di macchie di leopardo a bouclé di cotone e poliestere riciclato e croccante.
In seconda battuta sulla silhouette che parla di femminilità sofisticata composta da dettagli come i volant, gli intarsi in macramè fatti a mano e le forme strutturate a palloncino, che sembrano leggere come delle piume.
A questo si aggiunge un tocco delicato di linee aderenti al corpo o molto larghe e corte, che evidenziano una certa libertà nel gioco delle proporzioni come nel caso di un abito sottoveste corto in raso bianco con ricami di pizzo, ispirato all’underwear, ed indossato sotto un blazer nero squadrato oversize, dal taglio ben definito.
Una forma di sartoria squadrata che si contrappone alle forme slanciate e scivolose che creano un dinamico contrasto sulle linee dal deciso taglio maschile a quello femminile, ulteriormente energizzate dalle esplosioni di colori, che vanno dai bianchi e i panna ai lilla, lime, gialli e il seducente nero.
Un lessico creativo e decorativo che incorpora anche i gioielli negli indumenti, e questo lo si può vedere nel gioco del disco di metallo rotondo dalla forma imperfetta che sostituisce i bottoni, o una nota simile, di una collana dorata e liscia che è stata integrata nella scollatura di una lunga tunica di jersey sottile e che potrebbe essere rimossa, per essere indossata per altri outfit.
Una collezione che è una sorta di conversazione tra i due designer e la sua fondatrice, che mescola riferimenti e culture diverse come se fosse una impollinazione incrociata, ma sempre con un certo rigore.
Di Alberto Corrado