A 1.818 metri sopra il livello del mare, mentre si ammira il sorgere del sole sul Pico do Arieiro, la terza vetta più alta di Madeira, dopo Pico Ruivo e Pico das Torres, lo sguardo si perde osservando l’orizzonte, rapito da uno degli spettacoli naturalistici più suggestivi a cui si possa assistere. È una delle tante attività, per molti la più emozionante a cui partecipare sull’isola, che continua con una ricca colazione preparata a regola d’arte dai butler del Reid’s Palace, A Belmond Hotel, prima di far rientro in hotel.
“Benvenuti a casa”, accoglie così Ciriaco Campus, il general manager, del resto è proprio così che ci si sente qui, a casa. In oltre 130 anni di storia, il leggendario hotel, elegante rifugio arroccato su una scogliera affacciata sull’Atlantico, circondato da lussureggianti giardini subtropicali, sopra il porto di Funchal, a pochi km dall’aeroporto, sulla costa meridionale, ha accolto teste coronate, scrittori, artisti, a cominciare da Winston Churchill, che vi soggiornò con la moglie e ne rimase affascinato.
“…Il sole cominciava a fare capolino sopra la marina, mentre a nord si stendeva la grande isola montuosa di Madeira, che stava già cambiando, per il tocco magico della luce, in un’altra isola…”, si legge su Mr. Keegan’s Elopement, il primo racconto pubblicato da Churchill (in formato rivista) nel 1896, probabilmente sulla rivista Cosmopolitan, di cui all’epoca era direttore editoriale.
La storia della proprietà inizia con l’arrivo a Madeira dello scozzese William Reid, che lasciò la fattoria di famiglia per il clima mite dell’isola, dove avviò un’attività di successo nel commercio del vino di Madeira. Era l’epoca dei grandi transatlantici e avendo intravisto un’opportunità nell’ospitalità, Reid acquistò un terreno sul promontorio roccioso, proprio nel punto in cui oggi sorge il Reid’s Palace. Purtroppo William non visse abbastanza per vedere il suo hotel completato, ma i suoi figli accolsero i primi ospiti nel 1891 e rimasero al timone per molti anni, prima che l’hotel passasse alla famiglia Blandy, viticoltori di Madeira. Nel 1996, Belmond ne prese le redini.
Nel corso degli anni, molti ospiti illustri hanno varcato le porte del Reid’s: George Bernard Shaw imparò qui a ballare il tango; il già citato Winston Churchill venne a scrivere le sue memorie e a dipingere e ancora oggi, la suite a lui intitolata, con la splendida vista sul giardino, continua a ispirare e incantare i viaggiatori. E vale la pena perdersi nel plurisecolare Palm Garden, tripudio di profumi, colmo di fiori e piante rare di ogni parte del mondo, tra dragon e sausage tree, cactus, magnolie, oleandri, ibiscus e naturalmente la Strelizia, il fiore simbolo dell’isola giardino. In totale, l’hotel conta 126 camere e suite, 4 ristoranti, 2 piscine con acqua di mare e una in più, tra le terrazze attrezzate che scendono sul mare, dove le onde del mare s’infrangono potenti.
Con le sue antiche foreste, le sue cime di origine vulcanica e le sue vallate verdeggianti Madeira è un luogo senza tempo. “L’isola dell’eterna primavera”, protetta dall’Oceano Atlantico, a circa 360 miglia dalla costa nordoccidentale dell’Africa, è un paniere di ingredienti rari che la terra generosa dispensa solo qui. Lo sa bene Luís Pestana executive chef dell’hotel e del William Restaurant, 1 stella Michelin, primo ad essere premiato dalla Rossa sull’isola. Una carriera iniziata 30 anni fa, chef Pestana prende ispirazione dalla ricchezza della sua terra e dalle ricette del territorio, per poi rielaborarle con un nuovo approccio, più fresco e contemporaneo.
L’elegante ristorante che guida, riaperto a inizio giugno dopo un accurato restyling, ha ospitato la Stars Dinner, primo degli appuntamenti che il 16 e 17 giugno hanno dato vita a The Art of Flavours, festival culinario giunto alla IV edizione, che ogni anno chiama a raccolta alcuni dei migliori chef stellati portoghesi. Una due giorni che ha visto riuniti Benoît Sinthon del bistellato Il Gallo D’Ouro presso l’hotel cinque stelle The Cliff Bay di Funchal; Gil Fernandes, del ristorante Fortaleza do Guincho, 1 stella Michelin, di Cascais; Pedro Pena Bastos del Four Seasons Hotel Ritz Lisbon e Riccardo Canella dell’Oro Restaurant, 1 stella Michelin, dell’Hotel Cipriani, A Belmond Hotel, di Venezia.
A dar ritmo alla prima serata, una cena di sei portate, in abbinamento ai vini della cantina Adega Mayor, pluripremiato produttore portoghese, apprezzato per l’antica tradizione vitivinicola e la coltivazione di olivi. Freschezza, stagionalità e genuinità di ingredienti, armonia di colori e profumi, equilibrio di gusto sono stati il fil rouge di piatti azzeccati, che uno dopo l’altro hanno conquistato gli ospiti. Ad aprire le danze, Veniceviche Madeira Edition di Canella, seguito da Gamberi, crescione, agrumi di Fernandes; e poi da Calamaro, nocciola, bergamotto, burro di alghe tostate, caviale ossietra di Bastos. E ancora, Dentice dell’isola, zafferano, bivalvi, caviale imperiale di Sinthon e infine una portata a base di carne, Manzo barrosa, tartufo, mais e ciliegia locale, preparato a regola d’arte dal padrone di casa, chef Pestana. Dulcis in fundo Francisco Siopa e Ines Freitas del Penha Longa Resort di Sitra, hanno deliziato i commensali con Cevada, dessert a base di malto, birra al cacao, cioccolato São Tomé 70%.
Protagonisti il secondo giorno, anche gli José Diogo Costa del Reid’s Palace, Louise Bourrat del Boubou’s di Lisbona e Octávio Freitas, del Ristorante Desarma – The View Baía Hotel di Funchal, tutti chef emergenti, giovani e talentuosi, per il Food Party, che ha trasformato la terrazza delle piscine dell’hotel nel palcoscenico di una grande festa gastronomica con meglio dei prodotti e delle specialità degli chef preparate dal vivo in 20 postazioni, accompagnata da Champagne, Dj set di Mary B, artista giunta da Lisbona e fuochi d’artificio.
di Elisabetta Canoro