La nuova campagna borse MIU MIU scattata da Steven Meisel con protagonista Gigi Hadid, prende ispirazione da alcune opere di Margaret Keane. Due universi riconoscibili all’istante per quell’impatto emotivo di rimodellare la figura femminile.
Acquistare l’emblematico matelassé, in due modelli di borse come l’iconica Wandere la nuova Arcadie, è come entrare in un paesaggio idilliaco ed elisio e scoprire i segreti alla base della creazione, in questo caso nella leggerezza moderna con le tradizioni della lavorazione in pelle.
Una specie di Arcadie con riferimento all’omonima regione greca, dove i poeti creavano versi, dove la trascendenza nasceva dalla quotidianità della visione di una vita idilliaca, da gesti che non evocavano una dimensione profetica, ma la vita di ogni giorno, adoperando parole semplici, ma precise, che messe uno dopo l’altra, creavano un’aura di laicale sacralità.
Nel percorso fotografico Gigi Hadid, supermodella statunitense, immortalata da Steven Meisel, si possono ravvisare quel quotidiano arcadico, che può essere eccezionale, dove l’ordinario che può diventare straordinario.
E poi, c’è l’universo estetico, riconoscibile all’istante, che ci sollecita a considerare la vita e lo spirito di Margaret Keane, artista e pittrice americana, che divenne famosa, per la caratteristica principale delle sue opere, quelle con gli occhi da cerbiatto dei suoi soggetti, grandi e sproporzionati rispetto ai volti.
Ma procediamo con ordine. A partire dalla seconda metà degli anni sessanta Margaret divenne popolare in tutto il mondo per un caso di furto artistico di cui è stata protagonista con Walter Keane, suo marito.
Egli si era appropriato delle opere vendendole a proprio nome, pur essendo inizialmente Margaret consenziente, dato che pensava ed era convinta che non avrebbe venduto nessun quadro con quei soggetti dagli occhi grandi.
In seguito alla fine degli anni ottanta, lasciò il marito, e si trasferì alle Hawaii dove cominciò a dipingere opere con uno stile più luminoso, che si differenziava dal precedente periodo triste.
Le opere ebbero un forte impatto sul mercato dell’arte, tale da definirla dai collezionisti “l’artista delle lacrime di gioia, o delle lacrime di felicità”.
Le attrici come Joan Crafword e Natalie Wood entrambe le commissionarono dei ritratti e in epoca più recente il regista Tim Burton diresse un film a lei dedicato, Big Eyes, con Amy Adams e Christoph Waltz.
E così che la libertà espressiva di Margaret Keane è intrinsecamente affine all’inconfondibile atteggiamento estetico di una donna Miu Miu, che qui è incapsulata nei gesti, negli stati d’animo e nelle emozioni di Gigi Hadid.
Ritratti stilizzati e allo stesso tempo intimi e diretti, che ci invitano in questo modo ad entrare nell’immaginario di Miu Miu, e in parte a quel laboratorio poetico di Margaret Keane, per riportare noi stessi al gusto della vita fatta di dettagli, e regolata dal ritmo del nostro respiro.
Di Alberto Corrado