fbpx

Cambiamento, metamorfosi, trasformazione.  Alla ricerca dell’identità. Passando attraverso ricerche insolite e dimensioni inesplorate. Storie che attraverso i capi si fanno rivelazioni, racconti del mondo permeati dello stupore di nuove visioni. La collezione FW_23-24 firmata Romeo Gigli prosegue il  filone della narrazione: l’ispirazione s’affaccia alla soglia dell’immaginazione e s’inoltra nel fascino  della trasformazione creativa.

Non è un caso che tutto parta e si snodi attorno all’ opera inedita di Franz Kafka e si addentri nei fogli affollati dei disegni kafkiani, popolati di tante piccole immagini e figure nere ineffabili e inafferrabili, che richiamano la curiosa dimensione surreale della celebre mutazione ne La Metamorfosi narrativa.

I personaggi kafkiani sono “piccoli uomini” (omini) col corpo fatto di curve e le gambe fatte di linee rette spesso troppo lunghe rispetto al busto, impegnati in gesti frettolosi e movimenti improbabili: sono caricature imperscrutabili raramente in grado di stare in piedi per non soccombere alla pesantezza della realtà quotidiana.

E da qui parte il pensiero di Romeo Gigli, attraverso abbozzi di silhouette, schizzi di colori Panna, rosso, nero, grigio, verde) scampoli di stoffe, abbozzi di silhouette. Per poi ritrovare la via dell’ordine trasformativo nel disegno creativo, che ricompone la logica della visione stilistica, dà vita concreta e indossabile ai capi in collezione.

I personaggi protagonisti dell’ispirazione si trasformano in motivi di decorazione: i “piccoli uomini” che abitavano i disegni, si posano sui tessuti invernali di lana, cashmere, mohair, interpretati in stampe e impunture, maglie asciutte con grafiche di fantasia, redingote avvolgenti, si stagliano sullo spazio bianco del busto e delle maniche di camicia,  sull’ampia superficie della gonna con l’inconfondibile volume a palloncino.

La mutazione si rivela nella metamorfosi delle proporzioni: la concezione delle linee e delle dimensioni è un’opera di assonanza con le atmosfere costruttive del Liberty che hanno segnato il periodo kafkiano. Così le silhouette di giorno si vestono di strutture lineari e trapezoidali plasmate da volumi asciutti che man mano si fanno generosi sulla figura, per poi, di sera, trasformarsi in una leggerezza eterea di seta, lunga ed evanescente.

di Stefania Lupi