La sacralità dell’erotismo e della sua arte si sfiora e si accarezza anche grazie a un’illuminata artista che traccia altre strade verso il piacere. Una passione perpetuata dal desiderio di emancipazione. E dal desiderio di divulgare la sensualità del corpo.
“Più ti liberi, più ti diverti e più godi di un benessere generale. Quando la sessualità non è onorata, non siamo completi, quando accettiamo e impariamo che è il centro della nostra vita, allora lì cominciamo a vivere. Credo che la conoscenza sessuale possa cambiare il mondo, perché il piacere si riflette in tutti gli aspetti della vita.”
Betony Vernon
Essere un’artista, designer, attivista, intellettuale, artigiana, ricercatrice nel mondo dell’eros. Se la prima sensazione di un suo oggetto è soprattutto sublime, quando si parla di piume leggere, perle o sfere d’argento, si è prima di ogni cosa raggiunti dall’eco della rivelazione, smontando quella stereotipata visione del piacere sessuale. Perché anche il corpo diventa un nuovo tempio per cui gli oggetti da lei immaginati celebrano la dedizione totale dell’emancipazione, che trascende la forma e la funzione e ambisce a dare pura gioia. A testimoniarlo c’è un nuovo documentato volume Paradise Found: An Erotic Treasury for Sybarites, edito da Rizzoli New York, disponibile in selezionati bookstore a partire da settembre 2022 e lanciato da Artbook @ Hauser & Wirth Los Angeles il 1° ottobre 2022.
Lunghi capelli rossi, occhi verdi magnetici e alle dita anelli creati da lei con la finalità di essere non solo gioielli, ma anche oggetti per il piacere sensuale: Betony Vernon ci accoglie nel suo atelier in Umbria per condividere con The Cube una misteriosa peep box ideata per ammirare i nuovi oggetti del desiderio come in un gioco di voyeurismo couture.
Come ci sente ad essere incoronata ricercatrice del mondo dell’eros?
Mi sento di avere una significativa responsabilità in questo mondo che rifiuta di superare il tabù del piacere, ma che continua ad abusare del potere della sessualità a fini meramente consumistici. La mia ricerca come sessuologa nasce dalla mia carriera come designer e artista e sono felice di celebrare 30 anni dall’inizio di questo viaggio, che è diventata la mia missione.
Che cos’è per lei il peccato?
Per me, l’abuso sessuale é il più grande peccato. Rubare l’innocenza di un qualsiasi essere genera traumi irreversibili. La censura dell’informazione educativa è connessa a questo peccato, poiché se ci viene negato il diritto di comprendere la nostra sessualità, l’abuso di quest’ultima continuerà a distruggere le vite degli innocenti e il mondo non conoscerà mai pace.
Che cos’è l’estetica libera e spirituale che eleva la sacralità dell’erotismo?
L’arte di amare eleva tutti i sensi e trasforma la profana banalità del “fast sex” in un’esperienza spirituale e potenzialmente trascendentale. I miei oggetti sono come “scettri” per i riti sacri dello “slow sex” e sono contraddistinti dall’impiego di materiali nobili e sicuri per il corpo. Il mio lavoro rivaluta anche l’estetica dell’erotismo, che raramente rispetta i valori dell’amore.
Come fa una donna a rendere protagonista il proprio corpo?
Amando il corpo, il corpo diventa un tempio, e dunque protagonista. Il corpo è il mezzo che ci permette di vivere ogni esperienza della vita terrestre.
Sembra che si sia divertita a scrivere il suo secondo libro Paradise Found:An Erotic Treasury for Sybarites (Rizzoli New York, 2022) e a creare oggetti d’arte che sono stati esposti in musei internazionali come il Victoria and Albert Museum di Londra, è così?
Io vivo e creo per stare bene e per far star bene gli altri. Mi sono divertita tantissimo a creare una nicchia nel mondo del lusso per il mio lavoro, ma non è sempre facile come forse può sembrare. Il mio lavoro di designer mi ha portato al mio lavoro di attivista per il diritto al piacere e i diritti sessuali in generale. Ad essere onesta, ero molto giovane e naive quando ho cominciato a lavorare nel mondo dell’eros. É un mondo complesso, mi sono assunta molti rischi e continuo a farlo ogni giorno, perché il tabù del piacere rimane uno dei più difficili da smantellare. Ad ogni modo, non me ne pento neanche un po’, perché quello che faccio fa del bene agli altri e al futuro della società!
Nei salotti internazionali l’eros è una faccenda seria, lei ne ha subito il fascino?
Quando ho cominciato ad organizzare i miei primi “salotti di benessere sessuale” all’inizio del secolo, tutti mi dicevano che ero pazza. Questi salotti hanno poi ispirato un movimento e ne sono molto fiera e felice. Oggi come oggi, il mio lavoro terapeutico è maggiormente indirizzato a individui e coppie, che spesso sono anche collezionisti della mia arte.
All’epoca i miei salotti nacquero per necessità, perché se non avessi divulgato l’educazione sessuale non avrei mai potuto continuare a realizzare i miei design erotici. Il mio primo libro, The Boudoir Bible: The Uninhibited Sex Guide for Today (Rizzoli International Publications, 2013), tradotto in italiano con il titolo Eros. L’arte di amare senza tabù (Rizzoli, 2021) è frutto di questi salotti. L’ho scritto per rendere la mia filosofia più accessibile al grande pubblico.
A differenza della tecnologia la divulgazione della sensualità è ancora tabù?
La censura dell’informazione per quanto riguarda l’educazione sessuale e l’arte di amare è ancora un grande problema. Spesso proprio a causa della tecnologia vengono rimosse informazione educative importanti per il benessere dell’individuo e della coppia, mentre viene promosso il consumo della pornografia che rimane, purtroppo, un pessimo insegnante quando si tratta dell’erotismo e della scoperta del nostro vero potenziale nel provare e condividere piacere.
Cosa l’affascina della gioia del piacere?
Il piacere irradia ogni cosa che facciamo, il piacere è il motivo per il quale siamo nati, per il quale ci alziamo la mattina, il piacere è la vita!
Vorrebbe vivere abbastanza per vedere …
Il pianeta e ogni essere vivente sulla terra rispettato, e la meraviglia della vita non data per scontato!
Che rapporto ha con orologi, sveglie, campane, tutto ciò che misura il tempo?
L’arte dell’orologeria, che é cugina dell’arte orafa, mi affascina, però io non porto orologi. Da quando vivo in campagna, mi sveglio con il sole e questa è una cosa bellissima. Mi ha sincronizzata con il mio orologio biologico interno e mi sento sempre più fisicamente, emotivamente e spiritualmente allineata. Ad oggi, non è una questione di quanto tempo ho, ma di come utilizzo il mio tempo, che considero la cosa più preziosa che possiedo!
di Alberto Corrado