Philippe Starck, profondo conoscitore e amante dell’arte di Catherine e Christian Dior, ha creato per la Maison Dior una nuova poltrona inedita assieme ad altri elevati oggetti d’arte. Concepita come un’esperienza immersiva.
Il segno ha la leggiadria di una sedia sollevata a tempo di musica. Le nozioni essenziali della gravità e della leggerezza, dello yin e dello yang, alla Miss Dior e Monsieur Dior, Catherine e Christian Dior, sorella e fratello, si sposano nella sedia e poltrona nell’opera di Philippe Starck, svelata durante i Saloni 2023 da Dior nel prestigioso palazzo Citterio, del XVIII secolo.
“Lo stile è modo semplice per dire cose complicate” diceva Jean Cocteau. E i progetti di Starck sono intrisi della medesima “joie de vivre” in forma elegante che unisce i progetti attraverso materiali distanti con precisi riferimenti alle relative tradizioni artigianali che siano sedie, poltrone pouf, tavoli ma anche alluminio, satinato o lucido.
Rigoroso nell’anima oltreché nello stile, per la sua eredità lasciata dal padre che disegnava aerei, ha lavorato mentre studiava al Notre Dame of Saint Croix in Neully, con l’attore francese Lino Ventura per un progetto di strutture gonfiabili e poi direttore artistico della casa editrice di Pierre Cardin.
Dal 1970 si focalizza sull’arredo e sulle arte applicate come interior design progettando il sistema luminoso Easy Light e in seguito firmando la ristrutturazione del famoso Cafè Costes, in Place des Innocents, nella prima circoscrizione di Parigi.
In seguito fonda la sua prima agenzia Starck Product, di design industriale e inizia le sue collaborazioni con aziende italiane come Alessi, Driade e Kartell ma anche con l’austriaca Drimmer o la svizzera Vitra, o la spagnola Disform.
“Ma il design democratico è sempre stato il mio sogno” chiarisce Philippe Starck prima d’iniziare a raccontare il concentrato di eleganza e citazionismo della collezione appena disegnata per l’azienda francese, dando vita ad una serie di arredi più completi di sempre.
“Mi ha affascinato dopo Miss Dior – la sedia ispirata iconica Médaillon, creata nel 2022 per la mia prima collaborazione con Dior, sembrava naturale allargare la famiglia con Monsieur Dior, una nuova poltrona inedita.”
E la sua opera è stratificata di citazioni di sublime dualità complementare tra eccezionale savoir faire e le tecnologie più avanzate, con un debole per i colori che vanno dall’alluminio al rosa, dal nero al Toile de Jouy arancio fluo.
Con Dior, la linearità del suo tratto, l’immediatezza grafica da virtuoso del disegno è tradotta in un ingranaggio di elevati oggetti d’arte, creazioni senza tempo, in una esperienza immersiva animata da un’installazione video-musicale, concepita ad hoc da Stephan Crasneanscki e Simone Merli di Soundwalk Collective.
Da vicino sono pura couture del design, ma a distanza compaiono profili, sempre più mutevoli, che riflettono il desiderio dell’archistar francese di esplorare il mito che la sedia Médaillon rappresenta ai suoi occhi, con lo scopo di rivelarne la vera essenza.
I disegni mai piatti trovano nelle sedute una traduzione puntuale che lascia stupefatto l’acquirente. E come aprire il libro degli appunti di Catherine e Christian Dior, un viaggio libero nell’immaginazione e nei sogni, che si traduce soprattutto nell’essere testimoni di un’epoca con la sua arte, con la sua moda. In fondo per tornare a Cocteau amava dire “Gli angeli volano solo perché si prendono alla leggera.”
di Alberto Corrado