La luce, i colori, l’aria, l’essere terra al centro del Mediterraneo. La luce è quella di Noto, affascinante città barocca che con la sua “malìa”, come dicono i siciliani, una sorta di incantesimo, ha stregato Viviana Varese, chef campana del ristorante milanese VIVA Viviana Varese, 1 stella Michelin, che il 6 aprile inaugurerà il il secondo locale siciliano, VIVA IL BISTROT, all’interno di Palazzo Nicolaci, sempre a Noto (Siracusa), una nuova avventura insieme alla resident chef Ida Brenna, dopo quello di W Villadorata Country Restaurant guidato dal resident chef Matteo Carnaghi. Dopo un lungo sodalizio, infatti, è nata la società VIM Group, che vede coinvolti Viviana Varese, Ida Brenna e Matteo Carnaghi, impegnati nello sviluppo dei progetti siciliani.
Sarà una cucina che profuma di Mediterraneo quella del VIVA IL BISTROT perché le proposte in tavola attingono dalle diverse culture gastronomiche del bacino del Mare Nostrum. In carta ci sono piatti della tradizione meridionale e siciliana, ma potranno essere ripensati grazie a incursioni mediorientali o nordafricane. C’è moltissima verdura, tanto pesce, pochissima carne. Anche la carta dei vini – creata dalla Sommelier Valentina Rizzi – sposa l’idea dell’incontro e della contaminazione e quindi spazio alle referenze provenienti dai paesi che affacciano sullo stesso mare con etichette dalla Grecia, dal Marocco, dalla Spagna e dalla Francia.
Gli spazi sono all’interno del più bel palazzo di Noto, Palazzo Nicolaci della metà del XVIII secolo, concepito in puro stile barocco. Il VIVA IL BISTROT è proprio nelle cantine che furono della residenza: archi ogivali e campate a botte su sale ampie e fresche costruite nella tipica pietra sedimentaria della zona dalle colorazioni calde e delicate. A rendere dinamico e contemporaneo l’ambiente sono l’arte e il design con arredi selezionati dalla proprietaria del locale, Cristina Summa. Le lampade Lampe de Marseille di Nemo Lightning, il bancone bar in stile anni ’50, le sedie J110 Chair Hay di Poul M. Volther, sono solo alcuni esempi. Le linee grafiche ed essenziali degli arredi si accendono invece grazie alle opere d’arte esposte.
È infatti centrale la collaborazione con la Galleria d’arte Spazionoto di Paolo Perrelli, “vicino di casa” del locale. Nel suo spazio hanno esposto personaggi noti come il regista Pedro Almodovar e l’attrice Eva Robin’s. Il progetto è una sorta di ampliamento delle mura di Spazionoto che si allungano fino a quelle di VIVA IL BISTROT, diventando di fatto un’altra galleria espositiva con artisti nazionali e internazionali che si alterneranno nel corso delle stagioni, colorando e accendendo le pareti del bistrot.
Arance e limoni, insalate, scarole, verze, la frutta per i sorbetti, tutte le erbe aromatiche. La carta del VIVA IL BISTROT è un condensato dei cibi che piacciono a Viviana Varese e ai suoi due soci, che attinge dall’orto di W Villadorata Country Restaurant, dove raccoglie buona parte dei prodotti usati anche per la cucina del bistrot. Senza dimenticare la ricerca attenta, iniziata anni fa, di prodotti e produttori locali.
Questa è l’idea di sostenibilità di Ida Brenna, Matteo Carnaghi e Viviana Varese, rispetto per il luogo, per i suoi prodotti, per chi li lavora, per il cliente che ha voglia di mangiare cose buone e sane. È il concetto del “buono pulito e giusto” di Slow Food che trova nell’agricoltura biologica e biodinamica la sua applicazione. Sono tanti i Presidi Slow Food utilizzati e anche con il bistrot continua la collaborazione, iniziata con W Villadorata Country Restaurant, con la cooperativa sociale Si può fare a Noto, nata per sostenere e promuovere l’integrazione sociale e l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
A cura di Elisabetta Canoro