È l’ultima tappa di un progetto di sviluppo che vedrà altre 10 aperture aggiungersi ai 20 ristoranti dislocati in tutto il mondo tra cui Parigi, Londra, Monte Carlo e Dubai. Beefbar, brand della ristorazione dal DNA internazionale e lo spirito spiccatamente cosmopolita, sbarca a Milano e sceglie come location gli spazi dell’ex Seminario Arcivescovile, destinazione meneghina dedicata all’ospitalità, lo shopping e la ristorazione.
L’iconico brand monegasco apre infatti le sue porte in Piazza del Quadrilatero, a due passi da San Babila, tra Corso Venezia e Via Sant’Andrea, rimasta nascosta per oltre 500 anni e ora tornata a nuova vita grazie all’imponente progetto di riqualificazione che ha portato alla nascita di Portrait Milano, nuovo cinque stelle del gruppo Lungarno Collection, che vede protagonisti, oltre al prestigioso brand di hôtellerie, anche Antonia Boutique e Sole Studio, brand di Maria Sole Ferragamo.
L’insegna monegasca è stata fondata da Riccardo Giraudi nel 2005 con l’obiettivo di esaltare i migliori tagli di carne al mondo rompendo i codici tradizionali, in un ambiente elegante e moderno. Italiano di cuore e monegasco di adozione, ceo di Giraudi Group e fondatore di Beefbar, per lui la “Piazza del Quadrilatero” è stata un’immediata folgorazione: “Mi emoziona davvero l’apertura del primo flagship Beefbar nel mio Paese d’origine, l’Italia. Volevo che il luogo riflettesse le radici profonde dell’attività della mia famiglia, nell’ambito della quale tutto quanto sto adesso realizzando ha avuto il suo inizio, oltre 60 anni fa. Questo bellissimo Beefbar meneghino racchiuderà così il passato, il presente e il futuro della nostra passione per il buon cibo, unita come sempre al grande design”.
A firmare l’interior design, all’interno della cappella dell’Ex Seminario Arcivescovile, il prestigioso studio di architettura Humbert & Poyet di Monte Carlo che, ispirandosi alle figure di spicco dello stile milanese degli anni ’40 e ’60, ha saputo dar forma al progetto rispettandone a pieno la memoria del luogo e gli ornamenti architettonici. Sotto l’imponente navata scandita da grandi volte prendono forma la cucina a vista, il bar, il ristorante e il pavimento a terrazzo in cui si mescolano sfumature di verde, nero, bianco e burgundy con un motivo a onde stilizzate, omaggio all’Architetto Luigi Caccia Dominioni. A richiamare i codici estetici e il comfort dei caffè milanesi una boiserie a mezza altezza in noce scuro caratterizzata, come in un teatro, da un trittico di applique firmate dal designer Osvaldo Borsani e alcune opere d’arte dallo stile e dai temi più eclettici. I tavoli in marmo Verde Alpi e le sedute di Vico Magistretti completano con eleganza l’arredamento insieme alle lampade Asterios in bronzo e vetro satinato disegnate da Humbert & Poyet. L’atmosfera di Beefbar Milano richiama lo stile di una città creativa, ricca di spunti e tendenze legate all’opera, alla moda e al design rivelando allo stesso tempo l’inimitabile sensualità e il relax dello spirito italiano.
Al timone della cucina l’executive chef Thierry Paludetto, parte del progetto fin dalla sua nascita, francese di Tolosa che, insieme ai suoi otto corporate chef provenienti da tutto il mondo, lavora per valorizzare i tagli più pregiati, spesso rari o in esclusiva, per una proposta declinata in chiave locale e internazionale.
Il menu presenta una selezione di street food, tiraditos, ceviche e tartare creati per essere condivisi, si va dalla cottura alla griglia a quella in salsa, dalla robata al carbone alla delicatezza del vapore, al wok o alla tempura. Ecco allora il Croque sando al prosciutto di manzo, mozzarella e salsa Beefbar, le Scaloppine di filetto allo yuzu, le Polpette di wagyu e vitello, la Carbonara di Kobe beef, i Paccheri alla carbonara di manzo e karasumi di Kobe beef, le Pappardelle al ragu “bolognese” di wagyu e vitello con Parmigiano 101 mesi; il Cordon bleu, filetto di vitello farcito con prosciutto di manzo, tartufo e formaggio fondente e la Miso black beef (versione by Beefbar del Miso black cod).
Non manca un omaggio anche alla tradizione gastronomica locale come il Risotto nikkei alla milanese, ossia un risotto al limone e ossobuco di vitello brasato e dà ampio spazio ad una selezione di dolci tra cui il gelato mantecato, il lingotto Marbled Chocolate, il French toast e la torta Mille Crêpes Mimosa.
Ad accompagnare la proposta menu, una selezione di vini da tutto il mondo provenienti sia da cantine prestigiose sia da piccoli produttori con un focus particolare sulle etichette italiane, già presenti in tutti i menù Beefbar. A valorizzarle, una cantina a vista posizionata all’interno della sala per regalare a tutti gli ospiti un’esperienza gourmet a 360°.
Il team vanta come head chef Beefbar Milano Omar Allievi, un percorso che inizia a fianco di Claudio Sadler, Carlo Cracco nel programma televisivo Hell’s Kitchen in onda su Sky Uno, continua nel 2015 avviando la cucina del ristorante The Stage in Piazza Gae Aulenti e poi executive de Al Garghet.
Director of Operations Italia e Corporate Bars & Beverage Director è Francesco Cione, classe 1982, un’esperienza nella realtà dell’ospitalità alberghiera extra lusso, tra l’Hotel Cipriani di Venezia, l’hotel Cristallo di Cortina e il Carlton Hotel Baglioni a Milano. Head Sommelier Beefbar è Gabriele Pica, nel mondo dell’ospitalità dal 2015, dopo essere diventato sommelier. Nel 2018 si trasferisce a Dubai e successivamente a Londra. Il suo ritorno in Italia è segnato dalla collaborazione con Giacomo Arengario fino ad approdare a Beefbar.
a cura di Elisabetta Canoro