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Armani Privè sfila alla Garde Rèpublicaine portando in scena capolavori di artigianalità ricoperti di ricami per una donna pronta per un rondò in un palazzo rococò.

L’alta moda di Giorgio Armani è andata in scena ieri sera, a Parigi, alla Garde Républicaine, in tutta la sua leggerezza e fantasia nella tavolozza dei colori dei tessuti.

La collezione si intitola Rondò Armaniano, proprio come la forma musicale vocale di origine francese, che si affermò nella musica polifonica, attraverso le composizioni di Jehan de Lescurel, Adam de Halle e Wolfgang Amadeus Mozart, per poi diventare una ballata con Felix MendelssohnBartholdy.

Come dal punto vista formale il rondò in campo musicale presenta un episodio, che viene mantenuto fisso o esposto a lievi modifiche, a cui si alternano episodi in tonalità diverse e di carattere, in genere, differente da quello di base.

Così le stesse caratteristiche si possono riscontrare nella collezione Armani Privè, non smentendo lo stile inconfondibile della Maison, dove il mantenuto fisso, come nel rondò, è dato dalle bande nere che hanno costruito grafismi nelle silhouette fluide e nelle linee semplici dei lunghi fourreau. Mentre, l’esposizione delle lievi modifiche, sempre nel campo musicale, si sono trasformate in capolavori di artigianalità composti da ricami pavé di jais che si inseguono con le canutiglie e le perline, per trasformare le superfici dei vestiti, in teche da esposizione.

E infine per non dimenticare l’alternarsi degli episodi in tonalità diverse e di carattere dello stile del rondò, ecco che in questo caso, si amplificano sotto forma di un colore non saturo a cui si contrappongono i toni di rosa peonia, turchese, verde smeraldo, blu royal sempre in linea al gusto pacato, e mai sfrontato, dello stile armaniano.

Un racconto eccentrico e fantasioso, dove giacche corte si abbinano a gonne ampie, mentre gli abiti a colonna si lasciano contaminare da gorgiere bianche, che delimitano il volto delle modelle.

Una collezione preziosa e festosa come in un ballo in un palazzo rococò, con le luci moltiplicate dalle rifrazioni dei candelieri e dai cristalli.

In front row ad applaudire una sfilata, che resta sempre fedele alla storia del designer anche quando si trasforma in couturier, Laura Mattarella, la figlia del nostro presidente della Repubblica, Carla Bruni, Juliette Binoche, Valeria Bruni Tedeschi, Catherine Martin, scenografa e costumista, assieme al marito Baz Lurhman, regista e Lucas Bravo, attore e modello noto per il ruolo di Gabriel per la serie televisiva Emily in Paris.

di Alberto Corrado