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A pochi passi da Hyde Park e da Kensington Palace, ma anche dalla Royal Albert Hall e i negozi di moda di Knightsbridge si trova il The Gore London. È certo uno degli hotel simbolo dell’hotellerie londinese che punta sul connubio fra stile anglosassone e il meglio dell’ospitalità italiana. È stato aperto nel 1892 e dal 2021 fa parte del circuito Starthotels Collezione, gruppo alberghiero privato fiorentino, che vanta ben 29 hotel situati nel cuore delle migliori città Italiane, Londra, Parigi e New York.

Elegante, accogliente e intimo, il The Gore, nel cuore di Kensington, è un boutique hotel autenticamente British. Al The Gore la storia è ancora viva, questa è una delle chiavi del suo successo da oltre 125 anni, così da renderlo uno degli hotel più affascinanti della capitale inglese.

Ognuno dei suoi sei piani è uno scrigno che racchiude preziosi pezzi unici e dettagli emblematici di un’epoca gloriosa: dagli imponenti letti a baldacchino, alle piastrelle vittoriane originali, dai mobili antichi ai dipinti originali incastonati in cornici in foglia d’oro. La stessa atmosfera che racconta un lusso e una ricercatezza d’altri tempi, che ha accolto personalità, artisti e nobili viaggiatori – come Judy Garland, André Simon, Sir Malcolm Sargent, Tony Hancock, Lord Miles e Dame Nellie Melba.

Ciascuna delle 50 camere e suite del The Gore è differente dalle altre. Tutte arredate con ricercata eleganza, presentano un’infinità di dettagli preziosi, come pezzi d’antiquariato unici, fotografie d’epoca e letti riccamente decorati in stile barocco.

Esemplare la Tudor Suite, con i suoi 32 mq: sontuosamente elegante, con un imponente letto scolpito a colonne in mogano, una galleria di menestrelli del XV secolo, ampie vetrate colorate, soffitti alti con travi a vista in quercia e un maestoso camino in pietra.

Mentre nell’hotel dominano arredi sfarzosi, il Bar 190 ha un’atmosfera decisamente più rock’n’roll. Infatti è noto per aver ospitato la presentazione dell’album Beggars Banquet dei Rolling Stones nel 1968. Alle pareti ancora oggi sono esposti i cimeli che ricordano i grandi festeggiamenti di quel giorno: le foto di Mick Jagger e Keith Richards, il disco d’oro, la ricetta del cocktail dedicato all’album che ha reso famoso il bar. Il tutto arricchito da un bancone bar retroilluminato, pareti monastiche rivestite in legno, panche in tartan e velluto e una luce soffusa che rende l’ambiente caldo e intrigante.

Un drink è d’obbligo, interessante il menu di cocktail creato dal Bar Manager Santo Borzi, italiano doc con oltre 20 anni di esperienza, che con maestria, entusiasmo e professionalità, arricchisce l’offerta dell’hotel.

Il Bar 190 offre una vasta collezione di liquori, in particolare whisky, rum, gin e non solo, che viene valorizzata in una carta dei cocktail creativa ed ampia, che include grandi classici – come il Negroni o il Martini, Gin Tonic e un’offerta creata ad hoc con speciali cocktail ispirati all’hotel.

Da citare la colazione che propone due menù: “Continental breakfast” e “The Gore breakfast”. Nella prima: golosi croissant e simili, oltre a salumi, formaggi, yogurt, cereali e molto altro. Nella seconda l’uovo è protagonista, nelle sue varie declinazioni. Accompagnato rigorosamente da un english tea (o caffè, o altro, rispetto ai gusti!). E magari per finire in bellezza un pancake che accontenta grandi e piccini.

Giulia Marcucci