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Non chi comincia, ma quel che persevera”, si legge visibilmente nell’incisione sul ponte dell’Amerigo Vespucci, l’unità più anziana in servizio nella Marina Militare, varata il 22 febbraio 1931, dove i cadetti ancora oggi imparano cosa vuol dire essere marinaio e apprendono le norme basilari della vita in mare. È da qui che alle 10.30 in punto parte il colpo di cannone che segna l’inizio della Barcolana 54. L’aforisma attribuito a Leonardo da Vinci sembra il miglior augurio per le 1.614 barche in gara, piccole e grandi, disseminate nel Golfo di Trieste. La maestosa imbarcazione spicca in una distesa di barche che formano un tappeto bianco, mentre sono intente a disporsi lungo la linea di partenza, pronte a sfidarsi.

La Barcolana @GabrieleCrozzoli

Talento, abilità, preparazione, esperienza in mare, guidano come una bussola gli equipaggi, determinati a dar misura delle loro capacità: si sono svegliati di prima mattina e si sono subito messi all’opera per preparare le barche in attesa della regata, che si trasforma in un magico mix di competizione agonistica e festa della vela che attira ogni anno, la seconda domenica di ottobre, migliaia di appassionati. Unica nel suo genere, la storica regata velica internazionale si contraddistingue perché su una singola linea di partenza si ritrovano a gareggiare fianco a fianco velisti professionisti e semplici appassionati, su imbarcazioni di varie dimensioni che vengono suddivise in categorie a seconda della lunghezza fuori tutto.

L’Amerigo Vespucci

Nell’edizione 2022, la numero 54 della regata più grande del mondo, i valori della regata, le aspirazioni e il rapporto con i partecipanti sono raccontati in una sola immagine disegnata da Matteo Thun. È il manifesto delle virtù della gara, spaziano dal rispetto all’inclusività, dalla curiosità alla spontaneità, dalla gioia di andare per mare all’energia di una città come Trieste, splendida in occasione dei 140 anni dalla nascita di James Joyce, sua città natale e del centenario dell’Ulisse, il romanzo più celebre dello scrittore irlandese, tra eventi speciali e tour letterari.

Trieste e la Statua di James Joyce @Fabrice Gallina

Il vento soffia da 70 gradi, bora che tende a girare leggermente a Est, lungo la linea mediamente a 10 nodi, con meno intensità a Miramare, le raffiche rilevate nel campo di regata arrivano fino a 20 nodi. “Vento e sole, le condizioni ideali per regatare”, commenta Kirsten Pollock, una delle più famose veliste inglesi, in gara sull’Oryx Prosecco DOC.

Barcolana Maxi – Trofeo Portopiccolo

Kirsten Pollock ORYX X50 PROSECCO DOC

La partenza è fissata alle ore 10.30 e la linea è posizionata tra Barcola e Miramare; si procede per 210 gradi, per 4,3 miglia nautiche, fino a raggiungere la prima boa, quindi segue un disimpegno di 0,90 miglia, per 332 gradi. Da Boa 2 a Boa 3, al largo del Castello di Miramare, oggi adibito a museo, in posizione dominante a picco sul mare, sulla punta del promontorio di Grignano che abbraccia il golfo di Trieste a circa 6 km dal centro storico è circondato da un rigoglioso parco di circa 22 ettari, all’interno della Riserva Naturale Marina di Miramare, il primo parco marino in Italia, nata nel 1973. Si naviga per 4 miglia, quindi si torna verso Barcola, lungo la costa, per 2,3 miglia.

Il Castello di Miramare @crivellari

Al largo del Faro della Vittoria inizia la fase finale della regata, che conduce gli equipaggi all’arrivo: si naviga per 160 gradi fino a raggiungere, dopo un miglio e mezzo, la Diga del Porto Vecchio, dove, di fronte alla piazza dell’Unità, è posizionato l’arrivo della regata. L’aria fresca del capoluogo friulano si respira a pieni polmoni, Trieste, la città della bora, la bora il respiro di Trieste, che i triestini amano e soffrono, senza poterne fare a meno. Il suo nuovo volto si scopre proprio nel Porto Vecchio, diventato uno dei più importanti esempi di recupero industriale in Europa e destinato a diventare un nuovo polo d’attrazione della città con aree museali, ampi spazi pedonali ed edifici sostenibili oltre che parco urbano immerso nel verde con percorsi ciclabili e aree all’aria aperta.

Portopiccolo Prosecco DOC in regata

Portopiccolo Prosecco DOC in regata

Terminata la gara è tempo di bilanci, prima sul podio l’armatrice Wendy Schmidt con la sua Deep Blue, è la prima volta che trionfa una donna. La squalifica della seconda arrivata fa avanzare il Maxi 90 Portopiccolo-Prosecco DOC al secondo posto assoluto (per l’11^ volta in scena alla Barcolana) condotta da Mitja Kosmìna e un team internazionale coordinato da Claudio Demartis e da Riccardo Bonetti che, a conferma del carattere cosmopolita del Prosecco, vantava un equipaggio di 23 velisti di 4 diverse nazionalità. A bordo anche due ospiti speciali del Consorzio: il rinomato fotografo Simone Bramante, in arte Brahmino, e l’atleta Robin de Kruijf, campionessa della Prosecco DOC – Imoco Volley.

L’equipaggio del Maxi 90 Portopiccolo-Prosecco DOC

“Eravamo già pienamente soddisfatti del risultato ottenuto”, ha commentato l’armatore Claudio De Martis, “Specialmente considerando le condizioni di vento forte, meno adatte al nostro Super Maxi che dà il suo meglio in situazioni di vento medio-leggero. Abbiamo condotto una gara perfetta, sia tecnicamente che tatticamente, e questo ci ha garantito l’ottimo posizionamento, frutto del buon lavoro fatto con una squadra che ha funzionato bene sia dal punto di vista sportivo che umano”.

“Al di là della grande soddisfazione per il miglior piazzamento di sempre della nostra barca”, gli ha fatto eco il Direttore del Consorzio di tutela della DOC Prosecco Luca Giavi, “è stato un grande piacere vedere il Prosecco DOC salire sul primo gradino del podio per accompagnare il team vincitore della Deep Blue, guidato dall’americana Wendy Schmidt, che poi ha brindato con le nostre bollicine veneto friulane”.

Oryx in regata

Ancor più pregevole il risvolto sociale, oltre al risultato, ottenuto dalla seconda barca in gara con i colori del Consorzio Prosecco DOC: l’Oryx Prosecco DOC si è infatti guadagnata un 52^ posto assoluto, uno X Yacht 50 che si è meritato anche il 3^ posto della sua categoria. Straordinario il risultato soprattutto sotto il profilo umano perché per il sesto anno consecutivo il Prosecco DOC, di concerto con la IYRF del Rotary International, ha sostenuto un’iniziativa mirata a portare due atleti paraolimpici italiani a regatare all’isola di White nel Regno Unito e due paratleti inglesi in Barcolana. Non essendo stato possibile essere presenti all’isola di White, per ragioni determinate dal protrarsi della pandemia in primavera, in Barcolana quest’anno hanno regatato Kirsten Pollock, una delle più famose veliste inglesi, prima che un incidente la costringesse su una sedia a rotelle, e i paratleti italiani, Fabrizio Sollazzo, paraolimpionico a Rio, e il giovanissimo Davide Di Maria, fresco vincitore di un titolo mondiale. Il resto dell’equipaggio ha visto al timone un altro giovanissimo, Michele Meotto con tre coetanei, Alberto Cassandro e Gaia e Allegra De Martin rispettivamente all’albero, in prua e alle drizze e alcuni velisti di grande esperienza.

I festeggiamenti a bordo dell’Oryx Prosecco DOC

Non sono mancati, per tutta la settimana dal 2 al 9 ottobre, momenti conviviali e formativi nella Lounge Prosecco DOC allestita in posizione primaria in Piazza Unità con eleganti arredi firmati Calligaris. In degustazione, 25 diverse etichette di Prosecco DOC e Prosecco DOC Rosé fornite dalle aziende aderenti alla manifestazione: Botter, Cabert, Cantine Riondo, Enoitalia, La Delizia, La Marca, Maschio dei Cavalieri, Masottina, V8+, Villa Sandi e Zardetto. Il Consorzio ha inoltre organizzato svariati happy hours a Portopiccolo (Sistiana) nella Terrazza Prosecco allestita negli spazi del Ristorante Bris, punto di riferimento esclusivo per valorizzare il marchio Prosecco DOC in un contesto unico e speciale.Non è tutto. Il Consorzio è stato anche main sponsor della Barcolana Sea Chef presented by Prosecco DOC, dell’evento spin-off alla settima edizione. E sempre in tema di chef di rango, martedì 4 ottobre, nel Golfo di Trieste, 8 chef stellati si sono sfidati in una competizione velica accompagnati da skipper professionisti: Peter Brunel, Andrea Canton, Iside De Cesare, Alessandro Gavagna, Matteo Metullio & Davide De Pra, Tomas Kavcic, Graziano Prest ed Emanuele Scarello. Una volta a terra gli chefs hanno realizzato i piatti per la cena charity in programma la sera stessa al Portopiccolo Pavillion. Tra le imbarcazioni partecipanti alla regata vi era il Super Maxi 90 Portopiccolo-Prosecco DOC con a bordo la chef Iside De Cesare del Ristorante stellato La Parolina. Il Prosecco DOC ha avviato la serata con un brindisi perfetto per accompagnare il baccalà preparato dallo special guest Franco Favaretto del Baccalàdivino.

Portopiccolo

Una settimana all’insegna del gusto, dello sport e della solidarietà quella promossa dal Consorzio Prosecco DOC in occasione della Barcolana, la cornice perfetta per un viaggio a Trieste, incoronata di recente dal Il Sole 24 Ore come “Capitale della qualità della vita”, al primo posto nel Belpaese per “Cultura e tempo libero”, la città più mitteleuropea d’Italia. Affascinante e colta, con i tanti caffè letterari dal fascino retrò frequentati un tempo da grandi autori come James Joyce, Italo Svevo, Umberto Saba e ancora oggi molto amati dagli scrittori e dagli intellettuali. Cuore pulsante della città, Piazza Unità d’Italia è la piazza aperta sul mare più grande del Vecchio Continente.

Trieste, piazza Unità d’Italia.

Palazzo della Regione @Crivellari

È un omaggio agli attori principali che hanno fatto grande la città: il palazzo del governo in stile liberty, quello delle Assicurazioni Generali e del Lloyd Triestino pilastri dell’Emporio e, costruito per ultimo, il palazzo del Municipio. È considerata il “salotto buono della città”, dove nella storia sono passati tutti, mercanti, marinai, letterati, turisti e teste coronate. Il lato più spettacolare della piazza è quello rivolto al mare, su cui si allunga per oltre duecento metri il Molo Audace.Da qui, lo sguardo va oltre Piazza Unità e si apre su palazzi monumentali, sulla chiesa greco-ortodossa di San Nicolò, sul Canal Grande, centro di quello che fu il borgo voluto da Maria Teresa d’Austria e che con le sue chiese testimonia la felice convivenza di religioni diverse. In lontananza, si intuisce il bianco profilo di Miramare, il romantico castello di Massimiliano e Carlotta d’Asburgo.

Ponterosso e la Statua di James Joyce @Anja Cop

Passato e presente convivono in questa città multietnica e stratificata, con la sua inconfondibile atmosfera raffinata, ancora oggi un crocevia di idee, un porto pronto all’ormeggio di qualunque nave. Non stupisce allora che sia stata la musa ispiratrice di grandi scrittori, da James Joyce a Italo Svevo, da Umberto Saba agli autori contemporanei, che dalla fine del XIX secolo a oggi, hanno designato Trieste fulcro e motore primario della narrazione.

di Elisabetta Canoro