Tutta la collezione si basa sull’universo estetico degli anni ’90, costante fil rouge di collezione, che trova espressione e personificazione nella super model Stella Tennant, che diventa musa della collezione ed emblema di una bellezza eclettica e non convenzionale, rendendosi fulcro di una ricerca sull’individualità e l’unicità.
Il “difetto” e l’errore sono qui celebrati come valore aggiunto, non come elementi da nascondere: il Diverso non è più sbagliato, ma emblema di unicità e personalità.
Capi iconici degli anni ‘90 come la giacca in denim e il pantalone cargo, vengono declinati in materiali nuovi come il vinile. Le silhouettes proprie del guardaroba maschile vengono contrapposte alla natura intimamente couture delle proporzioni e dei dettagli, in un eclettico gioco di equilibrati sbilanciamenti.
Il concetto di tensione si rivela aspro nelle silhouettes semplici dei capi, contrastanti con le superfici ricamate e lavorate, in un’operazione continua di opposti che dialogano tra di loro e si completano, come l’emisfero maschile e quello femminile, indissolubili e necessari l’uno all’altro.
La tensione di collezione trova massima espressione nella collaborazione con Tissavel, brand leader nella produzione di fauxfur, in cui le eco pellicce con colori saturi si arricchiscono di ricami di cristalli dai colori vividi che ne esaltano le superfici e i volumi.
Il guardaroba si macchia di nuances acide dando vita ad un total look eclettico e dall’attitude radicale, in cui giochi di layering dei colori e i toni saturi creano degli accostamenti che raccontano una femminilità finalmente emancipata da una femminilità molto evidente e marcata, di un emisfero più acuto e sensibile, che non rinuncia al piacere di un approccio stratificato, intellettuale, ma che tuttavia non sente il bisogno di privarsi di una sensualità forte, a tratti ironica e irriverente.
Il tie-dye torna ad ossessionare e si ripresenta su diverse superfici, con diversi trattamenti e mix di colore. Elemento chiave che, di collezione in collezione, consente di inserire forme pure all’interno dell’universo Des_Phemmes, assecondandone la proporzione e le strutture.
Un percorso metaforico, attraverso i capisaldi di un’estetica che celebra l’emisfero femminile e quella sensibilità che inevitabilmente racchiude in sé una magnifica idea di forza fatta di preziosa fragilità. Un invito aperto ad abbracciare la propria personalità e quella altrui, senza censure o preconcetti. Un inno a scoprire il proprio “unbalanced balance”, a mostrare le proprie insicurezze e ad usarle come continua affermazione di unicità.