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Rocco Iannone nella sua terza prova, compone un guardaroba fatto di tailoring, workear e racing, assemblati in una anima sola.

La nuova collezione di Ferrari nasce dalla conversazione creativa tra Rocco Iannone, direttore creativo del brand, e Flora Sigismondi, fotografa e regista Italo- canadese.

Se il primo show aveva portato in scena i codici estetici del mondo dell’auto motive, contestualizzandoli nelle linee di assemblaggio di Maranello, e se il secondo portava il brand a Milano con un approccio high-tech, il terzo approda al Teatro Lirico di Milano, appena restaurato, sceglie di parlare delle storie dell’uomo, riferendosi al sogno di Enzo Ferrari, che lo ha reso possibile e tangibile.

Qui Iannone sceglie di parlare dei valori come metafora stessa della componente umana del brand, attraverso i codici stilistici di Ferrari e la ricerca materica, per comporre un guardaroba fatto di tailoring, workear, e racing, assemblati in un’anima sola.

Anche i colori e le texture sono scanditi da un groupage di monocromie sofisticate e pattern vibranti. Il Rosso Le Mans e il Giallo Modena trattati nella loro purezza si accostano alle nuance fresche ed estive, come l’azzurro e il kaki, per poi scivolare nelle sfumature della terra. Le inedite tinture effetto brush e il camouflage impattante, si mescolano per un effetto pop, richiamando l’iconografia delle palme californiane.

Le sete, I cotoni, le lane jacquard, il Jersey e la pelle guanteria si alternano lungo tutta la collezione, mantenendo il focus sulla qualità artigianale italiana.

Il denim si trasforma in una tela d’artista tramite un processo illuminante a base di ozono, mentre i ricami piazzati sono realizzati con una selezione di viti e bulloni, gli stessi utilizzati per l’assemblaggio dei motori, che in questo caso, vengono cuciti insieme alle pietre lucenti.

di Alberto Corrado