Il guardaroba immaginato per la prossima stagione estiva, raccoglie l’urgenza primaria di viaggiare verso mete lontane, in un vagabondaggio estetico, che prende la forma di una fuga.
Questa stagione la collezione SS 2023 è proprio un vero viaggio partendo dalla scelta del titolo: Wanderlust
Il desiderio di andare altrove, di andare oltre il proprio mondo, di cercare qualcos’altro: un desiderio di esotismo, scoperta e viaggio, dopo l’insoddisfazione dovuta alle restrizioni vissute con la pandemia.
Una urgenza primaria di raccogliere tanti elementi preziosi accumulati in giro per il mondo, tesori e ricordi assemblati con grande nonchalance per trasformarli in una collezione espressa attraverso uno spiccato gusto per la manualità e per le lavorazioni, che si trasformano in sfumature tattili ed emozionali.
Un guardaroba immaginato da Alberta Ferretti, dove subito colpisce, il colpo d’occhio nomadico dove i toni del verde prato acceso, si confonde con il viola ametista, per poi perdersi nel turchese, mentre l’avvolgente tonalità del tabacco si mescola con i bagliori delle canutiglie, regalando un immediato senso di energia.
Un inno alla leggerezza e alla fluidità, che si traduce in silhouette lunghe, corte, maschili mescolate con il femminile, per raffigurare una donna dinamica e cittadina globale.
Ogni sua scelta è determinata dalla sua capacità espressiva di scegliere un abbigliamento da viaggio, filtrato attraverso materie impalpabili, dove le camicie si allungano, le giacche e i gilet si smaterializzano in orli a fazzoletto, la pelle nuda occhieggia sotto i pannelli liquidi, sotto le tuniche di rafia, di canutiglie e di macramè.
Naturalmente, Ferretti non ha ignorato del tutto l’abbigliamento per occasioni speciali che l’ha resa famosa.
Tutto diventa ancora più leggero e danzante, prezioso, e il gusto della manualità prende corpo in una visione di eclettica naturalezza dove seta, chiffon, satin, tela di seta e lino danno origine a quel richiamo di mete lontane, e di ciò che è al di là del presente e del mondo reale, in un vagabondaggio estetico, che prende la forma di una fuga dal mondo, nella speranza di una unione con sé stessi e la natura.
di Alberto Corrado