David Koma dedica la sua collezione a quel insolito connubio tra elementi acquatici e urbani, ammantando la donna di reti e decori di stelle marine.
David Koma per la sua collezione dedicata alla prossima estate, parte dall’armonia della bellezza ambientale, per poi creare una fantasia, che riflette quell’insolito matrimonio tra elementi acquatici e le scoperte quotidiane della città.
Una sorta di opera teatrale, che è stata ricreata in passarella, fuori dai suoi studi di progettazione, davanti la Theatre Courtyard Gallery, luogo famoso, che diede i natali alla prima opera di William Skakespeare nel 1576.
Altri riferimenti riguardanti il connubio tra naturale e urbano per creare la collezione SS 2023, sono stati presi dalle fotografie della biologa marina ed oceanografa americana Sylvia Earle e del suo equipaggio di Tektite, la prima squadra subacquea tutta al femminile, che trascorse quattordici giorni sott’acqua, nel 1970.
Tutte queste attinenze prendono forma in una varietà di abiti e costumi da bagno realizzati con rete di seta super-elastica che emulano le attrezzature da subacquea, mentre, altri abiti leggeri riportano il mare stesso e i suoi colori come l’acceso blu di Yves Klein, ma anche top e gonne in macramè richiamano ai nodi delle reti dei pescatori.
Ritorna lo stile sport, anche per questa stagione, che viene esplorato sotto forma di giacche in pelle con inserti decorativi a forma di ami da pesca, indossate su leggings a pannelli e stivali strutturati al ginocchio.
Upgrading athleisure, lo ritroviamo negli abiti ricoperti da ami da pesca in miniatura, mentre in altri troviamo stampe che ci ricordano i riflessi delle gocce di benzina su l’asfalto, aggiungendo un’atmosfera sensuale e industriale.
Moltissimi ricami, che per questa collezione, hanno preso la forma di stelle marine cristallizzate, gusci di ostriche tentacoli di polpo, rendendo più potente l’impatto visivo quasi fosse couture, come nel caso di un bralette realizzato con gusci dorati indossato con jeans scollati, o nell’abito da sera con la gigantesca stella marina.
di Alberto Corrado