Syn e’ un ritorno alle origini di Alessandro De Benedetti, già assistente per Thierry Mugler nell’atelier di alta moda, dove ha imparato e assimilato la tecnica della creazione dei capi spalla della maison.
“Ho lavorato a questo progetto come mi insegnò Thierry Mugler – spiega – all’inizio della mia carriera quando da lui carpii il segreto che divenne il fulcro della mia ricerca estetica: è la caduta del tessuto a definire una creatività inaspettata, insieme ai pochi preziosissimi spilli che ne bloccano la forma.”
Prendono così vita i 31 modelli demi couture, creati sartorialmente, grazie ad un sapiente gioco di micro arricci, nodi, elastici e coulisse che ne regolano l’armonia dei volumi.
Fluidi e metafisici, i peccati di Alessandro De Benedetti, sono realizzati in chiffon e crepe di seta dal lavaggio enzimatico “in cesto” oppure in voile di seta e cotone organzato, tagliati in sbieco e drappeggiati a seconda della caduta del tessuto sul manichino in colori lisergici come giallo lime, mandarancio, lavanda e rouge noir. Abiti dalle maniche e colli staccabili, in color block o stampati a seconda dell’occasione d’uso.
Un glamour impalpabile dalle venature “obscure retrò” tipiche del Dna del brand e ispirato dalle muse del designer che ne hanno forgiato il gusto e la personalità sin dalla sua prima adolescenza: la sensualità glaciale di Siouxsie Sioux, la grinta eccentrica di Nina Hagen e la sognante eleganza di Kate Bush.
Interamente prodotta in Lombardia dagli artigiani di fiducia del designer, la collezione sarà distribuita worldwide a partire dal 6 settembre, dallo showroom di Elisa Gaito.
Determinato e forte dell’emozione creativa parigina, Alessandro de Benedetti nel 1998 inizia a disegnare ed autoprodurre la sua omonima collezione, fino a debuttare sulle passerelle milanesi nel 2002 con una collezione ispirata alle dive del Wrestling e all’artista Cameron Jamie.
Nel 2006 vince il premio “la Kore” – Taormina come miglior stilista emergente. Il suo stile cinematografico e sartoriale inizia a conquistare il gusto dei più importanti buyer del mondo, da “L’Eclaireur” di Parigi al “Bosco dei Ciliegi” a Mosca, e nel 2007, con la collezione intitolata “Gothicwestern”, coinvolge personalmente nell’evento Alejandro Jodorowsky, conquistando la stampa internazionale per il suo stile visionario ma curatissimo a livello di prodotto. Sfilano sulla passerella cow-girls elegantissime avvolte da decostruiti abiti gaucho, in paillettes di vetro.
Sempre nello stesso anno diventa il direttore artistico del marchio “Exte’” del gruppo Ittierre, reinventando il concetto del tailleur declinandolo nel jeans trattato e nella maglia tessuto.
Nel 2009 inaugura il progetto atelier “De Benedetti Bloodrouge”: abiti super lusso sostenuti da bustier steccati in metallo flessibile in “tripla organza enzimata di seta”
Dal 2013 al 2018 diventa Direttore Creativo della Maison Mila Schön, per il rilancio internazionale del Brand, disegnando la prima linea Mila Schön Milano e la collezione lusso “Atelier Mila Schön” riuscendo a rinnovare l’immagine del brand con delle collezioni super raffinate ed eleganti ma decisamente contemporanee.
Dal 2019 diventa direttore creativo dello storico e poetico brand Italiano Romeo Gigli per il rilancio internazionale. Nostalgico e poetico, il designer reinterpreta l’eredità di Romeo, traducendola per il pret-a-porter.
Nel 2020 Alessandro inaugura il suo atelier online, made to measure e ready to wear.
Nel 2022 il designer lancia la linea Syn/Alessandro De Benedetti, un brand che rappresenta un ritorno al DNA originale dello stilista: elegante ma con un taglio moderno e sartoriale, la nuova linea dal gusto indiecouture è pensata per donne innamorate non solo della moda, ma del concetto che la ispira.
di Stefania Lupi