L’autobattesimo di Achille Lauro, che si purifica per rendere omaggio alla madre nel giorno del suo compleanno, gli outfit total pink e gender fluid di D’Amico e Sangiovanni, che affermano la libertà di uscire dai codici della mascolinità a tutti i costi, il look vittoriano di Emma in versione ‘dark lady’ dalla doppia personalità. Secondo l Ilaria Marocco e Isabella Ratti fondatrici dell’Accademia Consulenza di Immagine “i vestiti non sono espressione della personalità degli artisti ma anche potente veicolo per esprimere posizioni su temi di forte attualità”
Sanremo è molto più di una kermesse musicale: è uno specchio dei tempi che cambiano. Ogni artista ha a disposizione poco più di tre minuti per esprimere il suo microcosmo; e lo fa attraverso la canzone che porta in gara ma non solo, perché anche il look ha una forza espressiva altrettanto dirompente.
A esordire e a stupire, già la prima serata, ACHILLE LAURO. “Si auto celebra, auto plagia e auto battezza. In questa edizione lavora in maniera inversa coi suoi outfit: sottrae e non aggiunge, niente sovrastrutture. Non costruisce ma svela. Spogliato di abiti, accessori e gioielli si mette a nudo nella sua personalità più vera. Un arrogante pantalone lucido nero, il torso vestito solo dalla sua pelle decorata e un fiore gentile in mano quasi a dire ‘vengo in pace e mi espongo agli occhi di chi vuole guardarmi per quello che sono, senza alcuna protezione”, spiega Ilaria Marocco. “Coerente con il testo della canzone, Achille Lauro inaugura sul palco dell’Ariston, che resta sempre uguale a sé stesso, il suo nuovo inizio, eliminando il superfluo e spogliandosi del personaggio costruito in questi anni. Momento celebrato con il suo battesimo, auto consacrato, in un tripudio di alleluja delle bianche e dorate tuniche gospel: mix di purezza e onorificenza”. Un battesimo che ha un significato, spiegato da lui stesso nel suo profilo Instagram. “Oggi 61 anni fa nasceva mia madre. Oggi 61 anni dopo le regalo l’apertura del Festival di Sanremo. Ancora oggi guardo questa donna nello stesso modo. Le madri sono esseri divini, ci danno la vita ogni giorno. Oggi, in un nuovo inizio, vi omaggio del mio battesimo. Che dio ci protegga. Hallelujah”.
Eterea, elegantissima, NOEMI appare come una nuvola rosa. “Le sue parole di forza dolce sono enfatizzate dal look scelto per la prima serata di kermesse. Il vestito in chiffon rosa cipria di Alberta Ferretti le scende lungo le spalle con un profondo scollo a V, si stringe sui fianchi (dove imperano dettagli cut out) per poi aprirsi in una meravigliosa e lunghissima gonna con strascico. La magia più grande è stata quando la cantante si è girata per lasciare il palco, svelando l’intreccio sul retro del vestito che lascia scoperta la schiena e lasciando vibrare nell’aria il luccichio dei gioielli. La definirei la nuova Marilyn Monroe 4.0 con i suoi capelli rosso fuoco in antitesi con il look ma che evidenziano la sua forte personalità”, commenta Isabella Ratti. “L’abito parla di una Noemi che non ha paura e non vuole nascondersi”, le fa eco Ilaria Marocco. “La voce e l’immagine parlano all’unisono: coerenti e congruenti. Niente sovrastrutture: acconciatura naturale del suo rosso identitario, trucco leggero e assenza del reggiseno per non alterare nulla di sé stessa. Ai piedi un sandalo con pleteau con cui domina potente il palco. Il messaggio è forte e impattante”.
La provocazione del rapper DARGEN D’AMICO. “Dopo aver sorpreso sul green carpet in bermuda e calzini con la foglia di marijuana, per il suo debutto sul palco dell’Ariston ha optato per un look dal mood genderless in rosa e rosso, non rinunciando agli occhiali da sole, ormai considerati il suo tratto distintivo. Lo stilista Alessandro Vigilante, firma dell’outfit, ha pensato per lui a una contrapposizione di colori forti e vitaminici (il rosa del completo e il rosso della camicia)”, racconta Isabella Ratti. Il messaggio? “Uscire dalla mascolinità tossica e riappropriarsi di codici trasversali che appartengono all’essere umano senza distinzione di genere. Un outfit che racconta e abbraccia una apertura mentale funzionale ai tempi attuali. L’occhiale specchiato costantemente indossato nasconde l’anima come a proteggere qualcosa che è giusto che rimanga personale”, aggiunge Ilaria Marocco.
Il tema genderless è stato ben interpretato da SANGIOVANNI. “Come il collega Dargen d’Amico, anche il talento classe 1993 ha optato per un total look rosa targato Diesel, in questo caso nella sfumatura antico, un colore che ha già indossato in passato nelle occasioni importanti. Volumi squadrati, con camicia XL, su shirt a girocollo, pantaloni in coordinato e sneaker dal mood futuristico, l’osservato speciale del pubblico della Gen Z non ha deluso le aspettative, è ancora una volta è salito sul palco con un look fresco e genderless, tematica imperante di questo festival”, racconta Isabella Ratti. “Il messaggio è chiaro: ci stiamo allontanando sempre di più al concetto di colore legato al genere e finalmente tutti possiamo sentirci liberi di scegliere lo stile che ci valorizza di più, senza preoccuparci dei pregiudizi”, aggiunge Ilaria Marocco. “Il rosa è il colore di cui le donne si spogliano durante il periodo femminista in nome della libertà di poter essere ciò che ritengono più opportuno. Lo stesso vale oggi, in un gioco inverso. L’uomo si appropria di questo colore per la medesima ideologia lasciando da parte schemi e stereotipi ormai privi di significato”.
Stile glamour e sofisticato per MAHMOOD e BLANCO. Secondo Isabella Ratti, i due artisti hanno saputo incantare il pubblico. “Mahmood con pantaloni oversize in grigio e maxi giacca monopetto nera, firmati Prada. Il cantante ha optato per una semplice canotta bianca che ha lasciato le scapole nude. Anfibi total black, una fascia gialla in vita e un enorme anello colorato hanno completato l’outfit sanremese dell’artista. Blanco invece osa con le trasparenze, mostrando la volontà di trasformarsi in un’icona di stile moderna. Il look total black della prima puntata, firmato Valentino, è all’insegna dell’audacia. Il cantante ha indossato dei pantaloni neri oversize e un top trasparente a maniche lunghe che lasciava intravedere i tatuaggi. Il tutto corredato da un maxi mantello appuntato in gola, forse un richiamo al maghetto Harry Potter?”. Un mantello che durante l’esibizione viene lasciato a terra, come a “togliersi la corazza da super eroe per svelare la trasparenza della propria anima e abbracciare l’altro nell’accettazione più pura della sua persona”, precisa Ilaria Marocco.
La conferma dei MANESKIN. “Gli accessori sono un’estensione del proprio corpo e muovendosi attirano l’attenzione. I dettagli e le applicazioni raccontano una storia. La rinascita dei fiori sulle spalle, il legame delle perle, l’ironia del velato richiamo al bondage con il chocker, il cenno ai valori ribelli degli anni ‘70 con i pantaloni flare”, spiega Isabella Ratti. “Non sono una band, sono un libro da leggere”, puntualizza Ilaria Marocco.
Sexy, provocante, elegante. La scoperta di EMMA. “La cantante si esibisce nella seconda serata di Sanremo 2022 sfoggiando un total look Gucci, con un abito in velluto nero dallo scollo profondo e spalline a sbuffo, semplice eppure elegante e cool. A illuminare il décolleté un choker con cristalli e pietre celesti. Completano l’outfit collant a rete e maxi zeppe che spuntano dal profondo spacco. Il suo look interpreta perfettamente il testo della canzone «Niente da fare/Ogni volta è così/Siamo sante o puttane»: l’abito dallo stile vittoriano rappresenta il concetto di santità, mentre il profondo spacco e la scelta delle calze a rete e di un tacco molto vistoso da ballerina di pole dance, quello della trasgressione. Il dualismo che tutte noi donne possiamo trasmettere senza che nessuno debba giudicarci”, racconta Isabella Ratti. “Regale, opulenta e sofisticata dalla vita in su. Sexy, sfacciata e provocante dalla vita in giù. Messaggi che possono sembrare incompatibili possono convivere? Sì, ci dice la cantante. La cintura separa ma allo stesso tempo salda. Siamo quello che decidiamo di essere. Anime complesse e contraddittorie, sante ma anche impure. Due facce della stessa medaglia umana”, aggiunge Ilaria Marocco.
Il candore di ELISA. “Per questa sua apparizione sceglie un abito ‘angelico’, lungo fino ai piedi, total white, firmato Valentino. Un ritorno allo stile neoclassico che richiama in maniera inconfondibile quello delle donne dell’antica Grecia. Una scelta che nasconde un significato importante perché proprio vestita di bianco partecipò a Sanremo 21 anni fa, e vinse quella edizione. La grazia della cantante è incorniciata da un look molto naturale, con capelli sciolti e trucco ‘etereo’”, continua Isabella Ratti. “Nel 2021 il bianco evoca per lei i significati orientali della perdita e del lutto. Oggi tra il metafisico e il fiabesco, lo stesso bianco fluttuante ha il compito di traghettarci alla rincorsa di quella ‘stupida voglia di vivere’”, puntualizza Ilaria Marocco.