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Pierpaolo Piccioli incanta Parigi con una collezione tutta concentrata  sugli abiti e sull’unicità dei corpi.

Il direttore creativo Pierpaolo Piccioli immagina la Couture di Valentino non su una modella di Maison unica e ideale, ma su una varietà di donne, costruendo una collezione corale che passa attraverso una composita armonia di abiti, studiati attraverso un lungo processo.

Al numero 8 di Place Vendôme va in scena Anatomy of Couture, la sfilata dedicata al corpo umano, sia femminile che maschile, che è il punto di partenza e di arrivo, eliminando qualsiasi accessorio, eccetto i guanti, perché l’abito deve essere il protagonista assoluto.

Ancora una volta Pierpaolo Piccioli mette al centro l’uomo, riprendendo la tradizione italiana come un novello Leonardo da Vinci, che 500 anni fa ideo su carta e penna l’uomo vitruviano, rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano, cerca di dimostrare come esso possa essere armoniosamente inscritto nelle due figure “perfette” del cerchio, che simboleggia il Cielo, la perfezione divina, e del quadrato, che simboleggia la Terra, con la grande differenza che Piccioli non desidera raccontare la perfezione ma la diversità dei corpi e delle forme.

In Anatomy of Couture nulla è lasciato al caso, tale che i riferimenti spaziano dalla Venere Willendorf a quella di Sandro Botticelli fino ad immagini più contemporanee come le fotografie in bianco e nero creata dall’artista visivo Man Ray “le violon d’Ingres” ai ritratti di una giovane ed efebica Kate Moss.

Nella perfezione e nell’imperfezione dei corpi si alternano linee curve e linee dritte, volumi esagerati e abiti effetto panneggio, e dove paillettes, piume, cut-out, trasparenze e drappeggi si adagiano per svelarci il segreto della vitalità, tradotta in abito.

Vestiti ricamati, look monocromo, tessuti fluttuanti e abiti strutturati si materializzano in un cast eterogeno senza età dove le tonalità neutre si mischiano a colori pastello e fluo. Vengono ripresi molti elementi delle collezioni precedenti come la gonna ampia e strutturata, gli inserti delle piume e il mantello in organza.

Per quanto riguarda il make-up curato da Pat McGrath è un omaggio alla bellezza nella forma più classica, realizzata in due tipologie di trucco, in cui il protagonista è sempre lo sguardo dove eyeliner grafici e appuntiti si alternano a delle ciglia finte lunghissime e piumate. Mentre la pelle viene lasciata eterea e le labbra cosparse di rosso Valentino.

Con questa collezione Pierpaolo Piccioli riafferma la vitalità della Haute Couture, come mezzo di un linguaggio che si rinnova ogni volta, regalando al corpo una forte carica estetica.

di Alberto Corrado