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La visione di Alessandro Sartori diventa un mindset assoluto che si concretizza in una idea ben precisa del guardaroba maschile.

La collezione Autunno/ Inverno 2022-2023 disegnata da Alessandro Sartori dimostra che la sartorialità non ha tempo, come il lungo percorso che ha contraddistinto l’azienda fin dal 1910 fino ai giorni nostri con la quotazione alla borsa di New York dove il nome Ermengildo è stato rimosso per dar vita con incisività ed efficacia ad una nuova strada.

Questa strada, che lascia l’aplomb sabaudo, per concretizzarsi in una idea precisa di guardaroba maschile, contestualizzato in un registro di nuove forme e funzioni che coniuga l’estetica con etica e performance.

“Osservo il mondo attraverso lo sguardo di Zegna. La realtà in cui viviamo ha bisogno di adattabilità, ci richiede di essere fluidi.” Afferma Alessandro Sartori “Tradurre questa idea in abiti significa costruire una grammatica di forme e texture che matura e si consolida nel tempo, rispondendo alle esigenze del momento. Mi piace continuare ad esplorare la nozione di ibrido, perché è dal superamento di categorie convenzionali che nasce il progresso.”

Una collezione che esamina con decisione e sensibilità lo stile contemporaneo, dove i cappotti a trapezio sono indossati sopra il gilet di seta tecnica nastrata, le giacche a vento in ripstop sono di lana.

La divisione tra interno ed esterno, sopra e sotto è reiventata di continuo, tale che le pelli ricercate e raffinate acquistano una mano gommata e sono tagliate come camicie con interni doppiati in cashmere, da indossare sotto un blazer mentre la maglieria composta da pullover e maglioni più caldi sono reinterpretati come capi outwear.

La silhouette è più fluida, ma anche molto precisa, composta da un insieme di capi che diventano unici: cappotti, giacche, tabarri, parka, anoraks e pantaloni che si assottigliano alla caviglia.

Un’attenzione costante si ritrova nei dettagli dei colletti, tasche e chiusure, che diventano discreti ma che sono parte integrante della costruzione del capo in sé.

La modellatura è esaltata dalla scelta dei tessuti, declinati in un ventaglio organico organico di colori. Colpiscono i gabardine #UseTheExistingTM, la lana scuba, la seta tecnica, il denim di lana e l’inedito Oasi Cashmere che si mescolano nello spirito mutante dei colori dal sale, e il bianco brina e il grigio ardesia con note profonde di nero ebano, fino al marrone mogano e accenti del color vicuna Zegna, per trascolare nell’ottone vintage o nel quarzo bordeaux scuro.

La solidità generale delle superfici è interrotta da una riga tie & dye e jacquard che interpreta il nuovo segno grafico di Zegna, e da intricati motivi a rammendo presenti su maglie spesse e su maglie outerwear.

La sfilata è sostituita da un video che capovolge costantemente il punto di vista, accostando spettacolari ambientazioni all’aperto con interni astratti, inquadrature pineali e dettagli in primo piano, coinvolgendo gli spettatori in un’esperienza visiva ed emozionale che culmina in una celebrazione del legame umano, espresso da una esclusiva performance del coreografo francese Sadeck Waff che rappresenta, attraverso il nuovo segno grafico del brand, l’artigianalità della azienda e le 160 mani che hanno creato la nuova collezione.

di Alberto Corrado