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Dean e Dan Caten ci portano ad assaporare il gusto del vestirsi

per stare all’aria aperta.

Dean e Dan Caten, dopo aver celebrato i 25 anni con un mega show a febbraio 2020, invadono il The Mall a Piazza Lina Bo Bardi a Milano, con una collezione fall-winter uomo 2022/23 dal titolo #D2Hi_king.

Un gioco di parole che parte dal termine hiking, in lingua inglese, che indica il fare escursioni a piedi nella natura e il diventare grazie a questa attività atletica un bravo escursionista che scala una montagna dopo l’altra, ovvero il king, re del mondo. Ma anche un escapismo etico nel ricominciare a preparare una valigia o uno zaino per spostarsi, indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio.

Una dichiarazione d’intenti che appare fin dal primo oufit composto da un cappotto imbottito che sembra un sacco a pelo, avvolto su un maglione quadrato a righe per poi proseguire con una serie di capi outdoor, trasformabili e multitasking.

Si fa notare la co-lab con Invicta dove il loro logo si mixa con la foglia d’acero canadese della Maison per evocare ancora di più l’esplorazione dei grandi spazi aperti e degli sport montani.

Un prepararsi, anche al grande freddo, indossando capi sovrapposti da effetto puffer su quelli sartoriali come le camicie a quadri scozzesi che sono ricamate con perline e pietre colorate, i camicioni di flanella, i maglioni jacquard che hanno ricamati i paesaggi di montagna, i bermuda di paillettes oversize sui jeans o i kilt plissé portati su pantaloni, le calzemaglia che spuntano sotto gli shorts.

C’è poi tutto un mix di accessori che arrivano direttamente dal mondo della scalata e dell’arrampicata come moschettoni, corde, borracce, tazze in metallo e imbracature, che diventano divagazioni sfiziose a look dallo spirito rilassato e festaiolo anche in un campo base.

E non mancano improvvisi pezzi che ci rifanno ritornare boy-scout: orsacchiotti d’emergenza appesi alla cintura per improvvisi attacchi di tenerezza o portachiavi intrecciati Scooby Doo, oggetto più che amato degli anni 80.

L’effetto è strabordante, quanto la musica di Ru Paul che ci invita a ballare per ritrovare quell’ottimismo dimenticato per proseguire nella danza della vita.

di Alberto Corrado