Camicie protagoniste. E’ il mondo di Pina G, ovvero: un progetto non legato alle tendenze, nato dalla passione di Pina Gandolfi, giornalista, creative director e fashion editor, che le camicie le ha sempre amate, portate, collezionate, perché, spiega «indossarne una può far cambiare l’attitudine, il modo di agire, la self confidence».
Detto, fatto. Et voilà: Otto Camicie con un nome proprio e una storia da raccontare e ascoltare. Tutte nate da incontri, folgorazioni, paesaggi e amori. Quello più grande per la figlia Amina, a cui è affidata l’immagine della collezione. Ogni camicia infatti, nasce dall’incontro, reale o immaginario, fra Pina G e i suoi miti. Carlo Mollino, Lee Miller, Coco Chanel, Jacque Henri Lartigue, e molti altri, hanno ispirato negli anni il lavoro di Pina Gandolfi.
Oggi questo legame profondo prende forma concreta nei modelli, vive nella trama dei tessuti, si salda nelle cuciture realizzate a mano.
Ma non solo. La collezione è prodotta artigianalmente dalla Cooperativa Alice, realtà che da quasi trenta anni si occupa del reinserimento sociale di donne in difficoltà, insegna loro l’arte della sartorialità italiana e ridona dignità imparando l’arte di un mestiere antico che permette alle donne di emanciparsi dallo stigma sociale e reimmergersi nel mondo del lavoro rendendole autonome.
Pina G è una collezione che non segue i calendari. È fatta di capi che vanno oltre le stagioni, e durano nel tempo. La camicia è il capo più versatile del guardaroba, declinabile all’infinito, per ogni occasione e ogni stile.
Attraverso una ricerca meticolosa, vengono selezionati rimanenze di tessuti di altissima qualità, spesso scartati dalle grandi aziende della moda perché non più utilizzabili nel loro ciclo produttivo. A questi tessuti eccellenti viene data nuova vita e, impiegandoli per realizzare le camicie, viene dato un piccolo contributo per rendere la filiera della moda più sostenibile.
La Numero Uno è la prima camicia pensata, provata, indossata, usata. Di cotone croccante, curata nel taglio e nelle rifiniture, con piping applicato a mano e bottoni ricoperti. Ha un fit che fa sentire subito a posto, ampia ma non enorme. Da portare fuori, ma anche dentro. Con un pantalone palazzo o con una gonna stretta. Con un jeans o con uno short… o magari anche niente.
La Piccolina ha una vestibilità asciutta, con una sensualità severa e inequivocabile. Essenziale e impeccabile. Lee Miller è stata una grande donna dalle tante vite: fotografa, modella, corrispondente di guerra durante il secondo conflitto mondiale. Molto bella, non ha mai rinunciato alla sua libertà per niente e per nessuno. A lei, al suo anticonformismo e alla sua audacia è de- dicata questa camicia dal taglio militare, ma sempre e solo femminile, femminile, femminile.
Due miti si incontrano: La Coco -Lartigue. Coco Chanel e il grande fotografo Jacques Henri Lartigue. Da questo dialogo immaginario nasce una camicia che ha nel suo DNA il sapore degli Anni 30 e il desiderio di liberare il corpo da orpelli e costrizioni per riscoprire l’essenza della femminilità.
La Caravaggio va al mare. Alle donne di Caravaggio è ispirata questa camicia in lino e cotone per il giorno. In mikado di seta quando la Caravaggio va al mare ed esce di sera. Camicia con scollo a V, tagli laterali, maniche baloon, punto smock fatto a mano sul giromanica e sui polsini, bottoni ricoperti.
La Pirata non ha taglie, non ha stagione. Da sola diventa un piccolo vestito per la spiaggia. Con un pantalone elegante è perfetta per la sera. La Polo del Mio Amore ha un piglio maschile, ma lo scollo, profondo al punto giusto, la rende sexy. E il raffinato tessuto in shantung di seta accarezza la pelle, impunture a contrasto, due tasche con battente applicate sul davanti.
La Mollino è ispirata a Carlo Mollino, architetto visionario, appassionato di velocità, emozioni forti e donne. Camicia ampia in twill di seta con taglio a vivo, bottoni ricoperti ai polsi. Lo scollo profondo che lascia intravedere la linea del seno quanto basta. Il tessuto che si muove con il corpo e prende vita. La luce che crea ombre, in un gioco sensuale infinito.
Stefania Lupi