Bottega Veneta ha presentato la sua collezione Primavera- Estate 2022 a Detroit con una connotazione fortemente ispirata all’America, aerea in cui ha visto gli esordi della sua ascesa già negli anni 70 grazie all’apertura del primo negozio a New York fino ad esplosioni di vere proprie vendite nel terzo trimestre del 2021.
Detroit è un palcoscenico in cui sono rappresentate con crudo realismo le vicende economiche e sociali del mondo moderno dalle vicende della grande industrializzazione del secolo scorso, alla lunga fase di decadenza ed ora la rinascita alla nuova vita.
Traendo da questa sua energia di araba fenice, Daniel Lee, direttore creativo di Bottega Veneta, ha scelto questa città come punta di partenza per immaginare una collezione uomo e donna che esplora nuovi territori, arrivando ad accentuare una silhouette molto metropolitana dove il workwear dei capi urban e sportivi si mescolano con look total white, comprese le scarpe da cantiere edile con lacci gialli, agli effetti brillanti delle maglie scintillanti o di abiti con grandi paillettes.
Completi dalla modellistica funzionale dove i volumi dei capispalla come parka e giacconi oversize si alternano ad una serie di abiti e gonne corte fascianti o a godet. La ricerca delle nuove texture è studiata a fondo mettendo in particolare evidenza molteplici innovazioni tecniche e nuovi materiali: dai parka e giacche di denim intrecciati con fili metallici alle tute che hanno un effetto estetico di cartapesta, per arrivare ad utilizzare anche la spugna per realizzare un vestito annodato sul busto come un semplice telo da bagno. Non bisogna dimenticare i nuovi accessori che saranno must-have per la prossima estate come stivaletti in gomma gialli o bianchi, ma anche coloratissime borse di design.
Daniel Lee con questa collezione si concede il lusso di riprodurre un guardaroba che gioca tra stile informale e glamour giocoso, mettendo in vista quello che sarà il prossimo futuro della moda, dove la donna affermerà il suo potere femminile, e l’uomo si dedicherà sempre di più alla costruzione perfetta della sua rilassatezza.
Di Alberto Corrado