Una città, tre culture, la solarità del sud dell’Austria
Seduta sulla panchina di ferro della stazione di Klagenfurt Hbf, una ragazza osserva con meraviglia il treno di fronte a lei. È un treno speciale, dipinto con colori luminosi e intensi. Un treno che non partirà mai. Un treno che è la rappresentazione vivida dei tempi moderni, con le sue fiancate zeppe di graffiti realizzati da ‘pittori contemporanei’ che, con bombolette spray, trasformano il grigio cittadino in un arcobaleno di colori e di messaggi sociali, a volte anche trasgressivi. In verità, la ragazza non è alla stazione, ma alla Stadtgalerie Klagenfurt, dove gli spazi espositivi sono completamente dedicati alla Street Art.
Una mostra colorata e straordinaria, che approfondisce il mondo di questi artisti di ogni età, spiegandone le tecniche di lavorazione, i significati, gli stili della scrittura e il loro credo. I capolavori dei migliori artisti mondiali di Street Art sono esposti nelle sale della Galleria. Se, a volte, i graffiti sono visti come messaggi visionari e ‘fuorilegge’, specialmente se creati in spazi non consentiti, è indubbio che le qualità artistiche dei loro artefici siano straordinariamente elevate ed attuali. È stato persino indetto un concorso pubblico per ridipingere (Umlackiert) la facciata d’ingresso della Stadtgalerie. Grazie ad un contest, le migliori 10 opere verranno scelte dal team interno e dagli esperti del Dipartimento Culturale. La Stadtgalerie Klagenfurt è uno degli highlight dell’antico borgo medievale di Klagenfurt am Wörthersee, l’accogliente capoluogo della Carinzia.
Una città che colpisce e conquista al primo sguardo, con la sua luce, la solarità dei suoi abitanti, la cultura, la ricchezza artistica, la storia ancora così viva e il verde, che regala ai suoi cittadini una qualità di vita più salubre. La scoperta della città continua poche decine di metri più a sud, dove tra innumerevoli edifici e porticati, si estende la zona rinascimentale, creata dagli architetti italiani del tempo. Oltre agli eleganti palazzi signorili di stampo Asburgico, tutti affacciati tra le vie Alter Platz, la via storica del passeggio cittadino, l’elegante Herrengasse, nei vicoli e nelle piazze limitrofe e, nel rettangolo della Neuer Platz, la piazza principale, realizzata nella seconda metà del XVI secolo. D’estate, tutti i giovedì di luglio e agosto dalle 16 alle 22, con ingresso gratuito, l’arte va in scena nei cortili interni del centro storico animati da musica e performance di artisti di strada. Imperdibili un pranzo o una cena a la Dolce Vita, ristorante gourmet di Stefan Vadnjal: profondo conoscitore della cucina italiana, le sue ricette interpretano perfettamente l’equilibrio di sapori, la selezione degli ingredienti e la specificità regionale di ricette e tradizioni culinarie del Belpaese.
A pochi passi da Alter Platz, tappa d’obbligo è l’MMKK – Museo di Arte Moderna della Carinzia, ex fortezza carica di storia e di luce, trasformata nel 2003 in un museo moderno dagli architetti Mikula e Dominikus.
Vi sono esposti molti capolavori d’arte contemporanea di artisti austriaci, tedeschi ed europei, attualmente nell’adiacente cappella si può ora ammirare l’installazione dell’artista Elke Maier, che da anni realizza interventi artistici in spazi sacri grazie ad una cifra stilistica ben riconoscibile, che le permette così di camminare attraverso lo spazio e la materia. Oltre tre mesi di lavoro per riempire gli spazi con una moltitudine di finissimi fili di seta bianchissima, sottili come capelli: a seconda dell’incidenza della luce, oscillano tra il visibile e l’invisibile, ricreando magistralmente l’effetto dei raggi del sole che penetrano negli ambienti chiusi. Filo e spazio allora si compenetrano e si integrano creando intense suggestioni.
Le stesse che si rivivono in Alter Platz, andando indietro nel tempo fino alle origini della città, legate alla leggenda del Drago. Nel centro della grande piazza, ridisegnata dall’architetto Boris Podrecca, in occasione dei Mondiali di calcio del 2008, la fontana del Lindwurm ricorda la fondazione di Klagenfurt. La scultura rappresenta un drago, fu realizzata nel 1593 da un unico blocco di scisto del peso di 124 quintali, trascinato, allegoricamente, nella piazza, da 300 giovani in abito bianco. A pochi metri di distanza si erge, con le sue due alte torri, il Landhaus, l’edificio a “ferro di Cavallo”, sede del Parlamento Regionale dal 1594.
All’interno il salone plenario del Parlamento regionale (ci si può persino sedere sugli onorevoli scranni) e la grande sala, ornata da 665 stemmi e blasoni dei casati, dei capitani, dei porporati e dei governatori carinziani, oltre gli affreschi che ripercorrono la storia locale, realizzati da Josef Ferdinand Fromiller. Si fa una tappa golosa proprio sotto la scalinata dell’edificio, nella Gasthaus im Landhaushof, che propone ottima cucina tipica. Nell’ampio piazzale esterno, si erge anche la “fontana dell’obelisco” realizzata in marmo rosso che introduce alla vicina Alter Platz, la via dello struscio cittadino, centro del borgo medievale e antico mercato.
Di quel tempo è rimasto il fascino indiscusso, non offuscato dai moderni showroom alla moda: girovagando per le vetrine è facile imbattersi nel sassofonista di strada Manfred Kostmann che, con i suoi virtuosismi musicali attira l’attenzione dei passanti, emozionando con la sua musica e il suo talento. Manfred ha avuto notevoli proposte per esibirsi in molti locali europei ma, ha sempre rifiutato perché, la sua arte, la vuole trasmettere dalle strade della sua città natale. Un salto nel passato si fa anche partecipando ai tour notturni, seguendo la guida Horst Ragusch che vestito in costume d’epoca, armato di lume, una vecchia alabarda e le vecchie chiavi della città, porta i visitatori negli angoli più segreti della città, sulle orme delle guardie notturne che in passato vegliavano sulla sicurezza degli abitanti e della città. Per la notte si prenota nel moderno Hotel Dermuth, appena fuori città, dove si cena nel raffinato ristorante gourmet.
Il capoluogo della Carinzia deve molto al suo rinascimento, perché racchiude l’anima più vera delle tre culture che formano il carattere dei suoi cittadini. L’influsso carinziano si manifesta nel carattere mite, cordiale e rilassato. La componente italiana rivive nello stile architettonico del centro storico, nell’arte e nella confusione dei mercati popolari, ma anche nella cucina di apprezzati ristoranti come l’Osteria Veneta di Enzo Corso, un’istituzione. Mentre, l’ascendente sloveno, lo si percepisce nella voglia di festeggiare in ogni occasione e nell’armonia delle canzoni popolari. La sintesi perfetta degli influssi culturali si assapora nella cucina locale. Uno straordinario incontro di sapori conosciuto come la cucina dell’Alpe Adria, www.visitklagenfurt.at/it, che si declina ogni anno nel Festival “Le Giornate della cucina dell’Alpe Adria”. Alla base, una variegata gamma di prodotti biologici di prima qualità che tutto l’anno ha il suo cuore pulsante nel Benediktiner Markt, allestito in pieno centro cittadino.
È qui che ogni giovedì e sabato dalle 6:30 e le 13:30 agricoltori provenienti da tutta la Carinzia, dal Friuli e dalla Slovenia, mettono sul banco i loro preziosi prodotti. È qui che tutti i giorni (escluso la domenica) si possono gustare e comprare, nei chioschetti e nelle bancarelle che affollano i due padiglioni, le specialità della cucina dell’Alpe Adria, affascinante melange delle tradizioni culinarie di Carinzia, Slovenia e Friuli.
Dai pesci di fiume, lago e mare appena pescati, al topfen, dal pane profumato ai latticini biologici, alle verdure freschissime coltivate da contadini attenti alla sostenibilità. Senza dimenticare la menta carinziana e il “Bröseltopfen”, la deliziosa ricotta essenziale per farcire i tipici “Kärntner Käsenudeln”, ravioli di patate con ripieno di ricotta ed erbe aromatiche.
Peculiarità e specialità che hanno plasmato una cucina nuova segnando un significativo cambio di rotta in favore della valorizzazione dei prodotti genuini e di qualità del territorio, al punto da trasformare la Carinzia in un’importante Slow Food Travel Destination, seconda solo all’Italia. Il capoluogo più meridionale dell’Austria è anche un eccellente richiamo per eventi culturali come il rinomato concorso legato alle “Giornate della letteratura di lingua tedesca” e alla fantasia di colori del World Bodypainting Festival che, d’estate, trasforma il centro in una galleria di opere d’arte viventi. Non mancano gli appuntamenti sportivi come gli United World Games, il maggiore evento sportivo dedicato a giovani europei, oltre al leggendario “Ironman Austria” in cui atleti di triathlon di tutto il mondo, affrontano lo splendido lago Wörthersee, perfettamente attrezzato per il turismo estivo balneare. Il lago ha un vivace colore turchese, si snoda, per 16,5 km, tra Villaco e Klagenfurt. A dominarlo, la collina che si innalza per 850 metri, sulla cui sommità si erge la “Pyramidenkogel” una torre di osservazione in legno alta 100 m (è la più alta torre in legno al mondo), da cui la vista è impareggiabile.
Proprio alle fine del lago, sulla sponda cittadina, alcune belle spiagge sono il ritrovo degli abitanti di Klangenfurt, così come l’attiguo Minimundus, un parco in cui sono riprodotti gli edifici più significativi del mondo. La nostra Torre di Pisa, come il Colosseo e il Duomo di Milano, sono alcuni degli esempi dedicati al nostro paese.
A una decina di minuti dal centro storico di Klagenfurt si entra in un’altra dimensione, nel sogno divenuto realtà di Markus Jordan, che ha sentito, forte, il richiamo delle sue origini e il ricordo del tempo trascorso da bambino a pescare con il padre. E così, dopo aver lavorato con successo in Australia, dall’altro capo del mondo, ha scelto di tornare qui per aprire un luogo d’incanto, Forellenhof Jorde, una serie di laghetti naturali che si estendono su 3,5 ettari. Cornice ideale per un allevamento a misura d’uomo di splendide trote ed altri pesci di fiume che, possono essere pescati, cotti e mangiati direttamente in loco, oppure pescati e portati a casa. Incastonato in una piccola valle attorniata da altissimi alberi: siamo ad una manciata di minuti dal centro storico, eppure sembra di essere molto lontano, a migliaia di chilometri. La magia di Klangenfurt è anche questa.
Testo di Elisabetta Canoro
Fotos di Mauro Parmesani