Sul palcoscenico 425 brand, 170 giovani creativi e 39 maker, per un totale di oltre 1.900 progetti esposti. Tre le chiavi di lettura: ripartenza, sicurezza, sostenibilità. E un’inedita opportunità: la nuova dimensione ed esperienza digitale.
Da oggi al 10 settembre, nei primi quattro padiglioni di Fiera Milano, Rho (complessivamente 68.520mq), oltre 1.900 progetti (di brand espositori, designer auto-produttori e giovani laureatisi nel 2020/2021), un ricchissimo public program con più di 40 voci illustri (tra architetti, innovatori, visionari, imprenditori, artisti e politici), una rassegna cinematografica in collaborazione con il Milano Design Film Festival, quattro food court ideate da Identità Golose e animate da nove dei più grandi interpreti della cucina italiana e una grande mostra dell’ADI/Compasso d’Orohanno l’obiettivo di capitalizzare i punti di contatto tra settori differenti, sperimentare nuovi format espositivi, coinvolgere e motivare i visitatori.
Questo, in sintesi, il “supersalone”, evento fortemente voluto dal Salone delMobile.Milano e curato dall’architetto Stefano Boeri. “La forza del Salone del Mobile.Milano è sempre stata la volontà di fare squadra, di sperimentare e anche di rischiare, senza mai, però, perdere di vista l’obiettivo finale: il bene per le nostre aziende e per i nostri espositori. In ogni edizione, l’evento è stato capace di mettersi in discussione, di guardare alle trasformazioni della società, di analizzare sfide e cogliere opportunità. Di cambiare punto di vista. È ciò che abbiamo fatto scegliendo la strada di un supersalone” afferma Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano. “ Non è stato facile, ma l’aver scelto una nuova strada e colto l’occasione di fornire nuove visioni di brand e prodotti è segno di quanto grande sia la forza del nostro design, che, coniugando tradizioni culturali, creatività dei protagonisti, capacità innovativa dell’industria e dei territori, ci permette di guardare al futuro con fiducia”.
Un “supersalone” che raccoglie ed esibisce le migliori ricerche, produzioni e sperimentazioni realizzate da un intero settore in questi ultimi 18 mesi, ma che è, contemporaneamente, proiettato verso il futuro, rappresentando un importante momento di visibilità corale e un driver di rilancio per il comparto dell’arredo e del design.
Dopo due anni e mezzo, dunque, il design italiano ritrova il suo appuntamento più importante, motore irrinunciabile di un settore che, nonostante le difficoltà della pandemia, nell’ultimo anno è riuscito ad agganciare la ripresa. La produzione complessiva della filiera legno- arredo è di 39 miliardi di euro, il macrosistema arredamento vale 21 miliardi di euro di cui 11 miliardi destinati all’export, e nel primo semestre è cresciuto del 14,3% sul 2019, con un recupero in particolare sul mercato italiano.
Un grande tema sotteso al “supersalone” guarda al concetto di sostenibilità e ai temi del riuso, del riciclo e della circolarità. Un approccio necessario per ritrovare uno “sviluppo migliore e più responsabile”. Nella strategia di costruzione della manifestazione, si è data priorità al noleggio e al riuso in modo da evitare il più possibile sprechi di materiale. Gli spazi a disposizione delle aziende sono stati concepiti per dare risalto al prodotto e ridurre all’essenziale l’impiego di strutture di supporto. Tutto è pensato per poter essere smontato e successivamente riutilizzato: i sistemi di allestimento, che non hanno nessun componente sfuso, verranno completamente recuperati; le aree lounge, le panche e le sedute sono montate “a secco” e quindi smontabili e anch’esse usufruibili nuovamente in momenti e contesti differenti. Per le strutture di dimensioni maggiori – arene, Food Court e setti espositivi – si è optato per sistemi di ponteggi a noleggio, riconfigurati in modo da adattarli alle esigenze dell’esposizione.
Le Food Court di Identità Golose utilizzeranno posate e stoviglie in materiale esclusivamente compostabile. Anche il beverage minimizzerà l’uso della plastica, ricorrendo a PET 100% riciclabile. A rinforzare l’intento green di “supersalone” anche i 200 alberi che il Salone del Mobile.Milano ha donato a Forestami, parte posti all’ingresso di Porta Est, parte all’interno dei padiglioni, che saranno poi ripiantati al Parco Nord Milano contribuendo ad ampliare un polmone verde della Città Metropolitana di Milano.
Innovazione, attenzione all’impatto ambientale, creatività tout court, scambio culturale ed esperienze digitali rappresentano dunque il lessico di “supersalone”: un evento che attinge alla forza dell’immaginario progettuale per farsi laboratorio di sperimentazione e contaminazione, luogo di incontro e di nuove opportunità. Lo testimoniano The Lost Graduation Show, a cura Anniina Koivu, che mette in scena 170 progetti di studenti diplomatisi tra il 2020 e il 2021, provenienti da 48 scuole di design di 22 Paesi; The Makers Show, dedicato ai designer auto-produttori di tutto il mondo: atelier, studi, laboratori e start-up che uniscono al design sperimentazione, nuove tecniche di produzione, ricerca dei materiali per sviluppare produzioni in proprio; Take Your Seat / Prendi posizione – Solitude and Conviviality of the Chair / Solitudine e convivialità della sedia, a cura di Nina Bassoli, in collaborazione con ADI / Premio del Compasso d’Oro, che, con 30 sedie insignite del Premio Compasso d’Oro e più di 100 menzioni d’onore, racconta l’oggetto più iconico del design, in grado di sintetizzare più di qualunque altro manufatto il valore di una buona progettualità.
Grazie a Maria Cristina Didero, poi, il programma di Open Talks del“supersalone” si arricchisce di conversazioni, dibattiti e lectio di designer, architetti, artisti, studiosi e manager provenienti da tutto il mondo che cercano di rispondere a varie questioni riguardati il design, l’arte, l’architettura, l’educazione, l’economia circolare, l’impatto ambientale, il rapporto tra progetto e curatela e molto altro ancora. A latere, in collaborazione con il Milano Design Film Festival, cinque film raccontano che dietro ogni progetto di design e d’architettura si nasconde sempre una volontà, individuale o collettiva, di contribuire a migliorare la vita di ciascuno di noi.
Il “supersalone” si apre, poi, allacontaminazione tra ambiti e linguaggi differenti, coinvolgendo nell’esposizione Identità Golose Milano – Hub Internazionale della Gastronomia e i partner storici del Salone del Mobile.Milano (S.Bernardo, Ca’ del Bosco, illycaffè): le Food Court rappresentano un nuovo concept tailor made per “supersalone”, ideato per essere parte integrante dell’esperienza che i visitatori possono vivere e l’occasione per gustare le ricette originali di alcuni fra i più grandi chef e artigiani italiani.
Infine, come da tradizione consolidata, anche in occasione di questo evento speciale settembrino, il Salone del Mobile esce dai confini della Fiera di Rho per sottolineare e valorizzare il profondo legame con Milano e, nello spirito di una sempre maggiore apertura allo scambio e alla circolazione di idee, cultura e creatività, rinnova il dialogo con Triennale Milano, che presenterà il Salone / la Città, un progetto espositivo ideato dal Museo del Design Italiano di Triennale per il Salone del Mobile.Milano e curato da Mario Piazza. La mostra racconta le produzioni culturali del Salone in città che, nel corso degli anni, hannocomunicato il design al pubblico degli appassionati. Un’esposizione spettacolare che si sviluppa a partire dagli archivi di Triennale Milano e del Salone del Mobile.Milano.
Il Salone del Mobile.Milano, attraverso il SaloneSatellite e in attesa dell’edizione 2022, esce anche dalla città per arrivare a Lentate sul Seveso, sempre nel nome della creatività under 35. Qui, all’interno del Polo Formativo del Legno Arredo, a partire dall’8 settembre (solo su appuntamento), sarà visibile il nuovo allestimento della Collezione Permanente del SaloneSatellite con oggetti di design presentati nelle scorse edizioni del SaloneSatellite e successivamente prodotti con successo entrando nei cataloghi di diverse aziende italiane ed estere. In occasione dell’inaugurazione avrà luogo un Talk/Conversazione (su invito) condotto da Giulio Cappellini, produttore e talent scout, assieme ai designer Lorenzo Damiani, Satyendra Pakhalé e Sebastian Herkner che hanno debuttato alle prime edizioni del SaloneSatellite e oggi internazionalmente conosciuti. Il Polo Formativo del Legno Arredo è nato in collaborazione con FederlegnoArredo e la cooperativa sociale italiana ASLAM nel 2013 per rispondere alle esigenze formative e occupazionali delle aziende del settore legno arredo.
Stefania Lupi