fbpx

La sartoria è un segmento basilare del “Made in Italy”, apprezzata per l’altissima qualità dei materiali, l’eleganza e la cura dei dettagli. Un’arte che ha origini lontane: è del 1575 la nascita dell’Università dei sartori per volere di Papa Gregorio XIII e all’inizio del Novecento, con la grande emigrazione italiana, il talento di tanti stilisti ha avuto modo di esprimersi in tutto il mondo.

Negli anni della Dolce Vita, gli atelier hanno vissuto un periodo d’oro, vestendo divi di Hollywood e autorità politiche in ogni continente. Ancora oggi la sartoria italiana, benché ridimensionata dall’industria della confezione affermatasi dagli anni Settanta, può vantare un’eccellenza unica riconosciuta sul piano internazionale. E tutti i territori italiani vantano antiche sartorie o hanno dato i natali a stilisti affermatisi in tutto il mondo.

A raccontare l’epopea di questo affascinante settore è il maestro sarto Sebastiano Di Rienzo, da oltre sessant’anni ambasciatore del fashion “made in Italy”, a lungo presidente della prestigiosa Accademia dei sartori e protagonista, sin dagli anni Settanta, dei congressi internazionali dei sarti. Il giornalista Giampiero Castellotti ha raccolto nel volume “Sebastiano Di Rienzo, maestro del fashion internazionale” (De Luca editori d’arte) i ricordi di colui che è stato definito il “Marco Polo della Moda” per l’assidua frequentazione dell’Asia, dove è stato nominato preside onorario presso l’università di Xi-An.

Nelle 224 pagine del libro riccamente illustrato, Di Rienzo, forte della sua esperienza, illustra i segreti del suo mestiere, fa sapere che le aziende della moda tornano a cercare sarti e rende omaggio a tanti nomi di questo comparto dalla storia plurisecolare.