L’acqua è l’elisir di lunga vita di Bressanone, la sua risorsa più preziosa. Dalla sua fondazione nel 1901, il piccolo gioiello architettonico del Tirolo, sorta alla confluenza tra il fiume Isarco, che scende dai contrafforti del Brennero, e il fiume Rienza, tra la zona di Dobbiaco e le Tre Cime di Lavaredo, ha un rapporto quasi viscerale e ‘atavico’ con l’acqua. Nel passato Brixen prosperarono infatti mulini, fucine, tintorie, segherie ed altre fiorenti attività artigianali. Qui nacque la casa di cura del dottor Guggenberg, il primo centro secondo il metodo Kneipp della monarchia austro-ungarica
Ancora oggi, a distanza di secoli, l’acqua dei due fiumi è un bene indispensabile per la produzione di energia elettrica pulita. Il legame indissolubile tra l’elemento liquido e la città si percepisce nelle venti fontane disseminate nel centro storico, che costituiscono la più alta densità d’acqua potabile dell’intero arco alpino. Garantita da 16 sorgenti (la più importante è la Gruberwiesen, a Scaleres, a circa 1.400 m di altitudine), 6 stazioni di pompaggio e 17 enormi serbatoi posizionati ad anello sopra la città stessa. Un’acqua straordinaria, di eccelsa qualità, quale è l’acqua minerale della sorgente artesiana della Plose, considerata la più leggera e pura da fonte di alta montagna in Europa.
Diffondere la consapevolezza del rispetto della natura e dell’uso sostenibile delle risorse idriche è proprio la mission dello spettacolare ed innovativo Brixen Water Light Festival powered by Durst, in programma in primavera 2022.
Alla base dell’approccio artistico della manifestazione vi sono temi culturali, ecologici, sociali ed economici, promossi nei giorni dell’evento a Bressanone, Fortezza e Novacella.
Luoghi che si fanno palcoscenico di una riflessione di ampio respiro legata a questioni di interesse globale, come il cambiamento climatico e l’esaurimento delle risorse naturali. È l’acqua l’elemento che accomuna tutte le opere, che idealmente collega, lungo il corso dell’Isarco, le location protagoniste dell’evento, illuminate per l’occasione da installazioni contemporanee. Ecco allora che le fontane di Bressanone, la confluenza tra Isarco e Rienza e altri siti storico-culturali vengono reinterpretati e trasformati in originali luoghi ricchi di luce e costellati di scenografiche opere d’arte.
Fil rouge di gran parte delle opere, si diceva, sono i valori della sostenibilità ambientale e della promozione del consumo consapevole. Così l’artista altoatesina Petra Polli, con il progetto “The right to choose” si concentra sul tema dell’impatto ambientale nel mondo del fashion, mostrando come il processo di tintura dei tessuti inquini l’acqua, perché le acque di scarico delle industrie non vengono adeguatamente filtrate.
Folta la schiera di artisti internazionali che partecipanno, a cominciare dal filandese Kari Kola (l’unico artista che ha illuminato Stonehenge in occasione della Giornata Mondiale dell’Unesco, ndr): con le sue luci blu, illuminerà il Forte di Fortezza e la confluenza tra i fiumi Isarco e Rienza. Mentre lo studio creativo di artisti internazionali OCUBO metterà in primo piano, con l’opera luminosa immersiva “Glacier”, la bellezza e, al tempo stesso il delicato equilibrio ambientale e la fragilità dei ghiacciai.
Con il motto “Acqua è vita – luce è arte” il festival favorisce così una percezione nuova dei luoghi fatti d’acqua, stimolando la riflessione sulle macrotematiche della società moderna e dell’ecosistema globale. Mondi acquatici e arte della luce. Una connessione ‘illuminata’ e visionaria, che invita a meravigliarsi, sognare, partecipare e riflettere. Grazie anche al prezioso supporto di aziende di Bressanone come Durst, leader mondiale in tema di tecnologie di stampa e produzione digitale sostenibile. E lo stesso Water Light Festival powered by Durst è certificato “Green Event”, grazie al rispetto di appropriati parametri, come l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, il materiale stampato su carta ecologica certificata e le campagne promozionali digitali. “Il principio di tutte le cose è l’acqua, tutto è fatto d’acqua e tutto all’acqua ritorna”, sosteneva Talete di Mileto. È per questo che l’acqua è l’elisir di lunga vita di Bressanone. E non solo.
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