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Yamamay lancia un progetto volto a preservare la bellezza degli oceani:  ‘Edit’ (Eco Designed Innovative Textile), la prima collezione di costumi 100% riciclata e riciclabile, realizzata con la plastica recuperata dagli oceani. Un progetto volto a sviluppare progetti concreti atti a ridurre gli impatti di prodotto e di packaging sull’ambiente. Infatti, fabbricare prodotti realizzati con tessuti riciclati determina un minor impatto ambientale: consuma meno acqua, meno energia, meno risorse naturali e riduce lo spreco, evitando di immettere scarti e residui nell’ambiente.

Il livello di circolarità della Capsule Collection è stato misurato, su incarico di Univa Servizi, tramite un checkup tool applicato dal team di Ergo srl, spin-off della Scuola Superiore di Sant’Anna e messo a punto dalla stessa scuola e dall’Università Bocconi nell’ambito del Green Economy Observatory. Realizzata con un tessuto mono-polimero senza elastan, riciclato e riciclabile, la capsule collection ‘Edit’ in edizione limitata, rappresenta un’assoluta novità nel mondo della moda mare. Lo strumento, prendendo in considerazione diverse fasi della catena del valore (approvvigionamento, design, produzione, distribuzione, consumo, gestione e recupero degli scarti), valuta ed ‘etichetta’ la performance complessiva del prodotto in termini di circolarità. 

Realizzata con un tessuto mono-polimero senza elastan, riciclato e riciclabile, la capsule collection ‘Edit’ in edizione limitata, rappresenta un’assoluta novità nel mondo della moda mare. Composta da due costumi interi (fantasia e viola Bouganville), due costumi a due pezzi in tripla variante colore (fantasia, blu avio e viola Bouganville) e un copri-costume fantasia, è disponibileda oggi in tiratura limitata nei flagship store Yamamay e su yamamay.com.

Per proseguire in un’ottica di circolarità, è stato chiesto a dei giovani studenti del corso triennale di Fashion Textile Design dell’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” IED NETWORK di Como, di rielaborare dei disegni a tema marittimo del designer di tessuti Beppe Spadacini, tratti dall’omonimo Archivio storico, che sono poi stati stampati sui costumi – (Inallegato comunicato stampa integrale del progetto ‘Edit’). Anche la campagna di comunicazione, che ha Edit ed il mare come protagonisti, è stata scattata all’interno del Parco Naturale dell’Isola di Caprera, un luogo di rara bellezza ma allo stesso tempo dall’equilibrio molto fragile e soggetto ai principali impatti generati dalle attività umane. Lo scenario dell’isola e in particolare, la storica scuola di vela ‘Centro Velico Caprera’, una delle più antiche al mondo, partner della Fondazione One Ocean, che Yamamay supporta dal 2018 tramite la campagna ‘Save the Ocean’ per la salvaguardia dell’ambiente marino, fanno da sfondo agli scatti della campagna. I principi della scuola si fondano sulla passione per lo sport e sul rispetto per l’ambiente circostante, ponendosi come obiettivo quello di formare i propri allievi su questi temi.

 

One Ocean Foundation, anche grazie al supporto di YAMAMAY, è in costante forte crescita e intende nel 2021 allargare il proprio raggio d’azione rendendosi riconoscibile a livello internazionale come piattaforma leader per lo sviluppo sostenibile. I progetti che One Ocean Foundation porta avanti seguono 3 principali filoni tematici:

– Blue Economy: la fondazione ha l’obiettivo è di promuovere un dibattito internazionale sul tema ed individuare linee guida e gli strumenti per supportare le aziende nella transizione sostenibile ed accrescere la consapevolezza che la blue economy ‘has to do with economy in general’.

– Progetto di tutela ambientale “Canyon di Caprera”: l’area (15-30 miglia da Capo Ferro, Sardegna) è estremamente ricca di biodiversità e, allo stesso tempo, minacciata da diversi rischi ambientali. L’obiettivo è rendere l’area riconoscibile per le sue valenze ambientali e tutelata per i mammiferi marini (area IMMA) grazie a una raccolta dati di alto valore scientifico. Il progetto, grazie al coinvolgimento di ricercatori del centro CMRE di La Spezia, dell’Università dell’Insubria e di Milano Bicocca, prevede la raccolta di una serie di dati e informazioni grazie a foto- identificazione, analisi eco-tossicologiche e di registrazioni sonore attraverso il posizionamento di sonde di profondità che stanno registrando i suoni dei mammiferi presenti nell’area. 

– Attività educative e sensibilizzazione nelle scuole sarde.

 

Stefania Lupi