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Guido Crepax. I mille volti di Valentina è l’esauriente personale dedicata ad uno dei più celebri e popolari maestri del fumetto d’autore che verrà inaugurata al Centro Saint-Bénin di Aosta l’11 giugno 2021 e si potrà visitare fino a domenica 26 settembre 2021. L’esposizione, curata da Alberto Fiz in collaborazione con l’Archivio Crepax, è organizzata dalla struttura Attività espositive e promozione dell’identità culturale dell’Assessorato dei Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta. 

Sono oltre 100 le opere in mostra nell’ambito di un allestimento spettacolare specificatamente studiato per il Centro Saint-Bénin dove lo spettatore potrà attraversare ambienti tematici in dialogo tra loro dov’è prevista la realizzazione di pedane, manichini, sagome tridimensionali e tappezzerie d’autore. Insieme alle tavole originali più emblematiche, la rassegna, divisa in sette sezioni, offre l’occasione di analizzare la poliedrica indagine artistica di Guido Crepax presentando inediti documenti d’archivio, copertine di dischi, oggetti di design e di arredo, abiti, paraventi, studi per la pubblicità, grandi giochi tridimensionali.

Tavola tratta dalla storia “Vent’anni dopo” (1980). il titolo Vent’anni dopo si riferisce al fatto che la prima storia di Valentina su Linus venne disegnata vent’anni dopo la prima storia a fumetti dell’Uomo invisibile realizzata nel 1945 da Crepax appena dodicenne.

Il ruolo di primo piano è affidato alla sua icona più celebre, Valentina, che ha saputo travalicare i confini del fumetto per diventare un personaggio della contemporaneità, in grado d’influenzare la storia della moda e del costume. Valentina appare attraverso una serie di opere che ne descrivono l’assoluta unicità nella storia del fumetto in quanto la sua immagine nasce dalla contaminazione tra mito (l’attrice Louise Brooks) e realtà (la moglie Luisa). La fusione di queste due anime hanno consentito di sviluppare, nel tempo, un personaggio che riflette i differenti aspetti dell’universo femminile sopravvivendo, come le grandi figure del cinema e della letteratura, al suo autore. La mostra propone un percorso coinvolgente e ricco di sorprese dove l’indagine di Crepax emerge nella sue differenti sfaccettature partendo da L’Uomo Invisibile, la prima storia disegnata da Crepax a soli dodici anni. Ma gli esordi dell’artista sono caratterizzati da una specifica attenzione nei confronti della Musica (il padre Gilberto Crepax era primo violoncellista alla Fenice di Venezia) e sin dal 1953 realizza oltre 300 copertine di dischi in parte presenti in mostra. Ma la musica è una costante del fumetto dove compaiono i riferimenti alla classica (da Debussy a Stravinsky) così come al jazz (Parker e Gillespie). Anche i Giochi hanno una trattazione specifica in mostra: Crepax aveva la passione per la ricostruzione storica di eventi che si trasformano in straordinarie percorsi tridimensionali dove compaiono, ad esempio, le battaglie piemontesi della Campagna d’Italia. Non mancano nemmeno i giochi della boxe o quelli che hanno come riferimento i viaggi di Marco Polo.

- Ripensando a Kafka (1983)
Montaggio di una foto di Guido Crepax con una Valentina tratta dalla storia "Osservazione acuta" (1989)

Di fondamentale importanza, poi, sono il Cinema e il Teatro a cui viene dedicata una specifica trattazione. Le sue storie, infatti, sono vere e proprie sequenze cinematografiche a fumetti con montaggi, inquadrature e primi piani. I riferimenti sono continui, da Eisenstein a Pabst, da Fellini a Truffaut. Una sezione specifica è, poi, dedicata a Arte e Letteratura, altre due tematiche fondamentali nell’opera a tuttotondo di Crepax. Nell’ambito dell’esposizione si documentano le vicende che hanno coinvolto grandi maestri quali Kandinsky o Moore (a entrambi è dedicata una storia, Il falso Kandinsky e La Sindrome di Moore), così come Manet (in mostra la citazione trasgressiva dell’Olympia), Magritte, Klein e Fontana. Il dialogo prevede anche la rivisitazione dei grandi classici della letteratura coinvolgendo, tra gli altri, Poe, Stevenson (di particolare significato sono le tavole tratte da Dottor Jekyill e Mister Hyde), Diderot e il Marchese De Sade. Un’altra sezione particolarmente innovativa è quella che riguarda Moda,Design e Pubblicità dove si prevede di esporre una serie di abiti e oggetti realizzati da Crepax con le sue immagini iconiche tra cui lampade,  paraventi e ceramiche dove l’artista rivisita il gusto pop con elementi di forte caratterizzazione grafica e stilistica. Da Versace a Krizia, da Castiglioni a Eileen Gray è, poi, continuo il dialogo con i differenti aspetti della creatività contemporanea. Insieme a Valentina, la rassegna analizza anche le altre figure femminili (Valentina e le altre), da Bianca a Anita, che animano l’universo di Crepax caratterizzato, spesso, da una forte componente onirica. 

Poster per la rivista Linus realizzato nel 1967

La mostra si conclude con un coup de théâtre: sull’altare della chiesa sconsacrata è prevista la ricostruzione dello studio di Crepax, Viaggiatore immobile, con il suo tavolo da lavoro e l’immancabile cassa del violoncello del padre che compare in molte immagini dei fumetti. Intorno a ciò, viene prodotta la tappezzeria creata per la fiction dove affiorano personaggi delle storie e compare una serie di tavole paradigmatiche in una sintesi visiva di grande efficacia. Nello studio dell’artista viene, infine, collocato un video di 30 minuti dove si narra il percorso creativo di Crepax intervallato da una serie di celebri interviste.

La mostra è accompagnata da un ampio catalogo in italiano e francese edito da Gli Ori con tutte le immagini della mostra e un apparato critico che prevede gli interventi di Antonio Crepax, Alberto Fiz e Daria Jorioz. La pubblicazione è arricchita da un’intervista di Alberto Fiz al regista Mario Martone che ha collaborato con Crepax nell’ambito del teatro, da un testimonianza inedito di Luisa Crepax, la moglie dell’artista recentemente scomparsa, oltre a un’intervista immaginaria a Valentina. Ampia è anche l’antologia critica con le testimonianze, tra gli altri, di Roland Barthes, Umberto Eco, Alain Robbe-Grillet, Giorgio Manganelli, Gillo Dorfles, Achille Bonito Oliva.

Tavola tratta dalla storia “Il falso Kandinsky” del 1991, colorata da Archivio Crepax