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È dalla fotografia che l’arte di Luisa Lambri prende forma, dalla condizione umana e il suo rapporto con lo spazio, attraversando ambiti come la politica della rappresentazione, la storia della fotografia astratta, l’architettura, il modernismo, il femminismo, l’identità e la memoria.

Il titolo delle mostra, al Pac Padiglione d’Arte Contemporanea dal 16.02 al 30.05 è un omaggio a Carla Lonzi che nel 1969 pubblica “Autoritratto” una raccolta di interviste ad artisti dell’avanguardia mettendone in luce il loro lato privato. Con lo stesso intento l’artista costruisce letture intime e personali dei soggetti delle sue fotografie creando un dialogo tra osservatore, opere d’arte e spazio. Mentre luce, tempo e movimento sono elementi che definiscono la cifra stilistica di Lambri che usa l’architettura per creare le sue immagini e non le immagini per documentarla.

Un percorso fotografico e di ricerca attraverso il Light and Space Movement della California, l’arte neo-concreta brasiliana e il minimalismo americano, che sono i modelli più frequenti insieme allo Spazialismo, nato nel dopogruerra e associato a Lucio Fontana.  Una mostra site-specific che dialoga con l’architettura del padiglione disegnato da Ignazio Gardella.

Pac Padiglione d’Arte Contemporanea dal 16.2 al 30.05

Via Palestro 14 Milano www.pacmilano.it