Toscanini inizia il 2021 presentando ufficialmente i portabiti celebrativi del centenario aziendale (1920-2020) realizzati da cinque artisti che hanno interpretato e realizzato da un blocco di legno la loro personale e creativa visione di un oggetto d’uso quotidiano come il portabito, trasformandolo in opera d’arte. Gli scultori coinvolti nel progetto sono stati: Tommaso Verdesca, Silvano Rotti, Daniele Verdesca, Fabio Nicola/Homo Faber e Christian Costa. Ognuno di loro ha fornito una chiave di lettura differente della storia aziendale e dei valori che rappresentano l’essenza Toscanini: una tradizione di famiglia lunga 100 anni che continua a innovarsi grazie alla quarta generazione ora alla guida, Giovanni Toscanini e Federica Toscanini.
TOMMASO VERDESCA. L’artista ha creato l’opera “Cuts”. I tagli nel legno muovono la materia creando luci e ombre e nuovi volumi inaspettati che prendono vita con il colore. Un percorso narrativo di “sottrazione” che rende questo oggetto visivamente dinamico con una nuova valenza scultorea.
SILVANO ROTTI. La prima opera dell’artista “Senza Titolo” offre un’interpretazione ironica del portabito, trasformandolo in fenicottero e sottolineando l’importanza della natura. Il secondo portabito “Senza Titolo” è stato invece realizzato scolpendo un gregge di pecorelle su un ponte: il ponte come connessione tra le generazioni e il pastore come l’azienda che si prende cura della parte sociale con cui si connette ogni giorno.
DANIELE VERDESCA. La prima scultura “Giuseppe” è un portabito che si ispira proprio ai baffi del bisnonno Giuseppe, colui che fondò la realtà aziendale a inizio ‘900, con un gancio metallico che ricorda il profilo del suo naso. Il secondo portabito celebrativo “Senza Titolo” progettato e creato dall’artista riprende invece lo stile delle sue opere che giocano sui contrasti pieno e vuoto, luce e ombra, peso e leggerezza.
Concetti sui quali l’azienda si cimenta ogni giorno per andare a trovare il perfetto equilibrio, la forma perfetta.
FABIO NICOLA. L’opera “Mani” nasce dall’idea che le mani sono le artefici del prodotto e dell’opera stessa. Sempre le mani muovono le tavole di legno che lavorano il portabito, lo levigano e alla fine lo usano in casa o in boutique. La mano il fil rouge di un rapporto fisico con il portabito e con esso in continuo dialogo. La seconda opera “Pergamena”, firmata sempre dall’artista, racconta il centenario come una storia che si racconta, si srotola come la pergamena, in un continuum nel passaggio di generazione in generazione. Il gancio riprende il logo del centenario Toscanini. La scultura è il portabito che per una parte è scolpito dal robot e l’altra parte dalla mano dell’uomo.
CHRISTIAN COSTA. La scultura “Per Sempre” nasce dall’unione della filosofia dell’artista e quella dell’azienda Toscanini che non si limita a realizzare “oggetti” d’uso comune ma che distilla passione con le sue creazioni e che guarda verso il futuro con dedizione e ricerca. Christian Costa ha voluto conoscere la realtà industriale che ha saputo, negli anni, evolversi e farsi spazio lungo l’indecifrabile confine che separa il concetto di arte e artigianato.
Queste sono le emozioni che hanno portato al concepimento di quest’opera che, nascendo da un prodotto semilavorato, si compone e forma il simbolo dell’infinito. La collaborazione tra l’azienda e alcuni di questi artisti prosegue da anni, rafforzando così l’elemento di continuità che esprime l’attività centenaria Toscanini e la passione per il mondo dell’arte. Ogni opera realizzata dagli artisti racconta i 100 anni di storia Toscanini e interpreta la simbiosi e il perfetto equilibrio tra la mano dell’uomo e del macchinario: una sinergia tra artigianalità evoluta e innovazione, qualità e design. Valori che, sotto la guida della quarta generazione, vengono applicati ogni giorno.