by Elisabetta Canoro
In viaggio da Mentone a Cannes, prima tappa a ‘casa’ di Mauro Colagreco, chef patron del ristorante Mirazur, numero uno nella prestigiosa classifica The 50 Best Restaurant of the World 2019, che dopo il lockdown ha riaperto con una proposta completamente nuova, ispirata alle fasi lunari. E poi a Cannes, nelle eleganti suite dell’Hôtel Barrière Le Majestic, per eccellenza l’albergo del Palais des Festivals, situato a soli pochi metri di distanza dall’albergo, che ha visto sfilare negli anni star e attori di fama internazionale per il Festival del Cinema. Ad accompagnarci la Militem Hero, versione off-road della Jeep Renegade (il brand automobilistico italiano luxury premium – American Tech-Italian Made – creato da Hermes Cavarzan, imprenditore nel settore automobilistico da oltre 35 anni, ndr), Suv grintoso ed estremamente confortevole, che rende il viaggio ancor più piacevole.
Prima tappa Mentone che, ad un passo dal confine con l’Italia, la Città dei Giardini, colpisce per il suo centro storico, la Città Vecchia, con le case rossastre, i vicoli stretti e le piazzette colorate con negozietti che vendono prodotti tipici. Il meglio si acquista lungo la strada pedonale di Saint Michel, nelle bancarelle tra Place aux Herbes e Place Clémenceau e quelle del mercato comunale, le Halles Mucipales. Proprio davanti, domina la piazza il museo Jean Cocteau in cemento e acciaio, firmato dallo studio di Rudy Ricciotti e dedicato al celebre scrittore francese originario proprio di Mentone. Al suo interno raccoglie oltre 2000 opere dell’artista donate dal collezionista Severin Wunderman. Da vedere anche il Museo delle Belle Arti nell’antica residenza estiva dei principi di Monaco e il Museo di Preistoria regionale. Imperdibile a febbraio è invece la festa dei Limoni, per cui la città è famosa nel mondo insieme ai suoi giardini, considerati i più belli della Costa Azzurra.
Mentone _ Mirazur _Mauro Colagreco_ photo Mauro Parmesani
Costa Azzurra-Mentone-Rist.Mirazur e uno dei 4 orti botanici _photo Mauro Parmesani
Mentone_ municipal market_ photo Mauro Parmesani
A cominciare dal Jardin d’Agrumes du Palais Carnolès, il più noto per le sue 60 varietà di piante di limoni e 400 di piante. Sembra il regno delle fate il Jardin Fontana Rosa, dove camminare tra fantasiose panchine, pergole, vasche e ceramiche colorate, oltre ad un uliveto millenario con 530 piante. È un trionfo della natura Clos du Peyronnet, plasmato di giardini terrazzati traboccanti di piante e cipressi, portici ricoperti di glicine e vasche d’acqua che degradano verso il mare creando uno scenografico effetto prospettico. Oltre alle classiche piante, nel Jardin de l’Esquinade crescono anche ortaggi e 120 tipi diversi di alberi da frutto, come melograno, fico, pistacchio e giuggiolo, mentre alle porte della città, La Citronneraie è noto per i 350 alberi di limoni, aranci, mandarini e pompelmi.
Sono cinque i Jardines del Mirazur, il tristellato ristorante gourmet dello chef Mauro Colagreco (argentino di La Plata, classe 1976, origini italiane), riaperto il 12 giugno dopo 80 giorni di chiusura forzata. Vengono da qui gli ingredienti – oltre 300 varietà di piante coltivate secondo gli insegnamenti della biodinamica e della permacultura – utilizzati per i piatti dell’Esperienza Mirazur, il nuovo percorso gastronomico ispirato al legame tra cielo e terra, che segue il calendario biodinamico e cambia di continuo in base alle 5 fasi lunari e al passaggio lunare nelle costellazioni, che influenzano lo sviluppo e il sapore delle diverse parti di piante, frutta e ortaggi.
Ecco allora che, a seconda che la luna transiti in un segno di Terra, Acqua, Aria o Fuoco, le energie vitali si concentrano, rispettivamente, nelle radici, nelle foglie, nei fiori o nei frutti, per poi dar vita alle quattro variazioni del menu degustazione: Universo Mirazur Radice, Universo Mirazur Foglia, Universo Mirazur Fiore, Universo Mirazur Frutta. In base al loro giorno di arrivo al ristorante, dunque, gli ospiti si vedranno servire una proposta che esplorerà uno di questi temi, interpretando tutto ciò che quotidianamente offrono i giardini, la montagna e il mare intorno al ristorante. Una ricchezza che lo chef invita ad osservare, contemplare, ammirare, fermandosi prima proprio in giardino sotto un mandarino o un arancio. Per poi lasciarsi inebriare dai profumi e dai sapori dei suoi piatti, un’esperienza sensoriale avvolgente e coinvolgente, sempre diversa, anche nello stesso giorno.
Convince, Colagreco, con la sua complessità di pensiero che è al tempo stesso semplicità e capacità di adattamento, espressione della sua creatività, del suo impegno e della responsabilità verso i suoi collaboratori (in totale 200 nei suoi 14 ristoranti nel mondo, solo il Mirazur ha uno staff di 70 persone): “L’essere umano sa trasformare gli ostacoli in nuovi cammini perché alla vita basta lo spazio di una crepa per rinascere”, sostiene. Nel suo orto, Les Sanctuaries de Mirazur, ha trovato rifugio, forza e lucidità. Ecco perché verrà ampliato a 5 ettari (oggi sono 2,5 ettari) per poter rifornire anche Pecora Negra, la pizzeria che ha inaugurato la scorsa estate sempre a Mentòn, e Mitron Bakery, la panetteria nel cuore della città dove cuoce pane utilizzando grani antichi e farina biologica in un antico forno di inizi ’900. Dopo aver soggiornato nell’accogliente Hôtel Napoléon, a due passi dal mare, ripartiamo a bordo della Militem Hero: a bordo di questa fuoriclasse il tratto da Mentone a Cannes è davvero breve. Comodamente seduti ammiriamo la costa irregolare e generosa di paesaggi scenografici fatta di paesini e baie sorvolate da uccelli che si confondono tra il cielo e il mare.
Hôtel Barrière Le Majestic_Bartender Emanuele Balestra_ ph| Mauro Parmesani
Usciamo sulla Promenade de la Croisette, il viale che costeggia il litorale di Cannes, dove parcheggiamo davanti all’elegante Hôtel Barrière Le Majestic, cinque stelle inserito nel circuito dei The Leading Hotels of the World. Ubicato in un maestoso edificio Belle Époque, dispone di piscina all’aperto e moderno centro benessere, la Spa Diane Barrière, che utilizza prodotti Biologique Recherche e Ligne St. Barth per massaggi e terapie rilassanti.
Notti da sogno si trascorrono nelle 257 camere e 92 suite, incluse due penthouse al settimo piano con solarium e piscina privata. Si cena al Paradiso Nicole & Pierre, che serve piatti italiani con influenze mediterranee, oppure al Fouquet’s, ottima brasserie francese, con un menù creato in collaborazione con Pierre Gagnaire, per poi fermarsi al Bar Galerie du Forquet’s, regno dell’istrionico Emanuele Balestra, head of bars Barrière, responsabile anche dei bar del Barrière di Courchevel e del nuovo Le Carl Gustaf a St.Barth, approdato in Costa Azzurra dopo essere passato dalla Trump Tower a Chicago e dalla Mamounia a Marrakech.
Appassionato di erbe e di profumi, è un vero e proprio alchimista, con un micro orto botanico, arnie sul tetto dell’hotel e un laboratorio con estrattori ad ultrasuoni, centrifughe e distillatori.Piatti conviviali fusione di sapori italiani e argentini si gustano al BFIRE by Mauro Colagreco a pochi metri dalla spiaggia privata e attrezzata dell’albergo. In alternativa, specialità internazionali si gustano anche al Mademoiselle Gray, il ristorante sulla seconda spiaggia privata, poco più in là, prima di crogiolarsi al sole sulle comode chaise lounge del Le Gray d’Albion. Difronte alla Croisette, le acque della baia di Cannes bagnano le coste frastagliate del piccolo arcipelago di Lérins, separato dallo stretto canale di Frioul e formato da due isole: Saint-Marguerite e Saint-Honorat, da esplorare partecipando ad una gita in giornata. Se la prima è legata al mistero della Maschera di ferro, raccontata tra gli altri in film cult come quello magistralmente interpretato da Leonardo DiCaprio, Jeremy Irons, John Malkovich e Gérard Depardieu, la seconda, più piccola, appartiene all’Abbazia di Lérins, fondata nel 400 da Saint-Honorat con la comunità di monaci che incarnano sedici secoli di tradizione. Visitarla oggi è un viaggio nel tempo: i monaci cistercensi conducono una vita raccolta, immersi nel silenzio e nella pace dell’isola, dove producono vini eccellenti, rinomati liquori ricavati da 44 piante e olio d’oliva di qualità da 120 olivi secolari. Il vigneto di 8 ettari, cinque dedicate al vino rosso e tre al bianco, si avvale dei vitigni di Syrah, Clairette, Chardonnay, Mourvedre, Pinot nero e Viognier, base per vini che sono un’esplosione di profumo.
Info: www.cotedazurfrance.fr, www.menton-riviera-merveilles.fr
www.napoleon-menton.com, www.hotelsbrriere.com,
www.cannes-destinazione.it, it.france.fr